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Black Friday amaro, venerdì 500 dipendenti Amazon in sciopero

Incrociano le braccia a Piacenza, dove ha sede il colosso della logistica

Pubblicato:22-11-2017 17:59
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:55

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BOLOGNA  – Sciopero in Amazon e nel giorno del Black Friday.

“Sono stati i lavoratori nelle assemblee a volere io sciopero per l’intero turno di lavoro il prossimo 24 novembre”, avvisano Ugl terziario, Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltucs-Uil di Piacenza dove ha sede il colosso della logistica. Dunque, nel giorno della grande corsa agli acquisti a prezzi scontati, anche e soprattutto sul web, i dipendenti di Amazon staranno a braccia incrociate dal mattino e ci resteranno fino al turno mattutino di sabato. In più è stato deciso il blocco degli straordinari fino al 31 dicembre, cioè in pieno periodo natalizio. A livello locale, inoltre, è previsto un sit-in davanti alla sede di Castelsangiovanni dalle 10 alle 13.

A Piacenza oltre 500 lavoratori a larghissima maggioranza hanno deciso per lo sciopero e il blocco degli straordinari e “d’altro canto non era più francamente sostenibile il comportamento aziendale contraddistintosi fin ad ora con dinieghi accompagnati da rinvii”, dicono i loro rappresentanti. Delegati e sigle sindacali di Piacenza “hanno subito per oltre un anno la strategia di Amazon volta all’ascolto formale ed alle buone relazioni ma rigorosamente orientata alla sterilità del confronto. Si parli insomma finché si vuole a patto che non sì arrivi a conclusioni veramente condivise”, questa è la strategia aziendale rispetto alla quale la pazienza si è esaurita. Ad alimentare lo scontento c’è il tema dei riconoscimenti economici; dopo un lungo confronto che ha ottenuto un “giusto riconoscimento” per il livello retributivo, “non vi è stata alcuna apertura concreta ai fini del miglioramento delle retribuzioni o della contrattazione di un premio aziendale”, eppure “Amazon Italia ha avuto una crescita enorme. I soldi da redistribuire ci sono”.


I sindacati protestano anche perché “i ritmi lavorativi non conoscono discontinuità, le produttività richieste sono altissime ed il sacrificio ulteriore (straordinari obbligati, lavoro notturno ormai strutturale su quasi tutto l’anno e nel periodo di picco organizzato su sei giorni settimanali, lavoro domenicale….) non trova incremento retributivo oltre i minimi del contratto nazionale”. Anche un premio una tantum per il picco natalizio ha incontrato un “no deciso”.

Inoltre, continua lo j’accuse sindacale, “la filosofia Amazon prevede come imperative le ragioni tecnico produttive e solo eccezionali le esigenze delle persone (intese come singoli) che vengono vagliate dal management solo alla luce di comprovate e certificate esigenze finendo per essere talvolta respinte e talaltra paternalisticamente considerate”.

In risposta a queste ed altre esigenze, i sindacati avevano presentato, oltre un anno fa, una piattaforma, votata dai lavoratori, per un contratto integrativo “che ha trovato il netto rifiuto da parte aziendale”. E allora “non poteva e non può bastare ai lavoratori l’ennesimo invito ad attendere il maturare degli eventi. Di questo e delle tante altre ragioni che spingono alla mobilitazione”, i lavoratori ed i sindacati parleranno nel presidio di venerdì.

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