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Svolta del Comune di Bologna: esenzioni scolastiche non più solo per Isee

Per i servizi educativi e scolastici il Comune di Bologna si prepara a varare un nuovo sistema tariffario

Pubblicato:22-11-2017 17:42
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:55

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BOLOGNA  – Non più solo Isee: per i servizi educativi e scolastici il Comune di Bologna si prepara a varare un nuovo sistema tariffario che introduce meccanismi per le esenzioni, che dal prossimo anno non saranno più solo legate all’indicatore della situazione economica equivalente. E’ una delle novità licenziate dalla Giunta di Palazzo D’Accursio, su proposta della vicesindaco Marilena Pillati. “Il cambiamento, che entrerà in vigore dall’anno educativo e scolastico 2018-2019 e che consentirà alle famiglie di risparmiare- scrive l’amministrazione- risponde ad esigenze di equità, coerenza e omogeneità”.

Il nuovo impianto dovrà essere votato in Consiglio, mentre la Giunta con un’ulteriore delibera fisserà entro l’anno le nuove tariffe. Come annunciato dal sindaco Virginio Merola presentando il bilancio, il futuro assetto prevede una rimodulazione delle tariffe relative a nidi, assistenza al pasto, pre e post scuola e trasporto scolastico per una riduzione complessiva che vale 600.000 euro. Il nuovo sistema, dunque, non terrà conto del solo Isee perchè le esenzioni “saranno collegate agli indicatori di fragilità sociale e ai sistemi di inclusione attiva o ancora al contributo di sostegno al reddito”: per esempio Reddito di solidarietà (Res), Sostegno per l’inclusione attiva (Sia), Reddito di inclusione (Rei). Sono compresi i contributi erogati dai servizi sociali territoriali.

“Si apre dunque un dialogo tra i diversi soggetti che all’interno dell’amministrazione comunale si occupano di famiglie in difficoltà”, scrive Palazzo D’Accursio, per “rendere più efficaci gli interventi”. I nuovi requisiti per le esenzioni sostituiranno quelli attuali e si applicheranno a tutti i servizi.


Pertanto, come già avvenuto in passato per la refezione, “dal nuovo sistema sarà eliminata la tariffa zero collegata al solo Isee e sarà introdotta una tariffa minima per tutti i servizi- spiega il Comune- modulata rispetto al numero delle fasce e rispetto alla tariffa massima applicabile”.

Questo tenendo conto del fatto che l’esenzione totale avrà per ogni caso un’istruttoria diversa. Per quei servizi che già prevedono esenzioni legati a condizioni individuali (disabilità, affido, tutela) e sconti per particolari condizioni del nucleo familiare (pluriutenza, genitore solo, presenza di un disabile), questi aspetti vengono confermati anche nella nuova disciplina. Per quanto riguarda invece le fasce Isee che regolano le tariffe dei nidi e degli altri servizi, il cambiamento porterà “linee di progressione delle tariffe più eque, caratterizzate da tassi di crescita più rallentati rispetto agli attuali”, scrive l’amministrazione.

Il risparmio sulle tariffe dei nidi “riguarderà tutte le famiglie, ma in misura maggiore- segnala il Comune- quelle che hanno redditi medi e medio-bassi: in particolare la fascia di valori Isee compresa tra 10.000 e 25.000 euro, pari a quasi la metà degli utenti”. Per quanto riguarda invece le fasce dei servizi di pre e post scuola e di assistenza al pasto, saranno uniformate e portate a 20. Sempre 20 saranno quelle da definire per il trasporto. L’effetto della manovra coinvolgerà “in modo quasi generalizzato” gli iscritti di nidi e servizi integrativi, riducendo le tariffe a circa 8.000 utenti sui 9.000 totali. A questi numeri vanno aggiunte le esenzioni che sono “potenzialmente anche più elevate delle attuali, non avendo più il vincolo dell’Isee ma essendo collegate a reali situazioni di difficoltà” individuate con specifici indicatori di fragilità, aggiunge l’amministrazione.

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