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C’è il coprifuoco ed anche i principi stanno a casa

L’annunciata stretta sulla mobilità in Campania è stata ufficializzata e sarà in vigore da domani. Torna l’uso del gergo militare

Pubblicato:22-10-2020 17:09
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:06

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NAPOLI – L’annunciata stretta sulla mobilità in Campania è stata ufficializzata e sarà in vigore da domani. Il governatore Vincenzo De Luca ha firmato l’ordinanza numero 83, detta anche ‘del coprifuoco’. E sì, perché lo stesso De Luca sul proprio profilo Facebook l’ha resa scaricabile accompagnata da un inequivocabile cartello con cui il lasso di tempo che va dalle 23 alle 5 nell’arco del quale sono vietati gli spostamenti sul territorio regionale è definito, appunto, ‘coprifuoco’. Torna l’uso del gergo militare e la visione bellica che esso comporta. E se da una parte così si strizza l’occhio alla sintesi e ci si collega al machismo del lanciafiamme, inseparabile strumento di spauracchio brandito a parole dal governatore campano, dall’altra non se ne ricava alcun aiuto psicologico e cognitivo per i cittadini. Spaventare per favorire la coscienza critica non è un sistema che abbia alcun avallo o riscontro. Eppure tra il rimestare nella paranoica preparazione al “caso peggiore” e l’attivarsi per convogliare risorse economiche, analisi politiche e progettualità amministrativa per la prevenzione ci passa il governare a vantaggio della res pubblica e il farlo contro la ressa davanti ai baretti. Ma tant’è. Tutti per uno, uno per tutti e si salvi chi può: siamo in guerra. Con una raccomandazione: allacciamo bene le scarpe ai piedi perché diversamente da come accaduto a Cenerentola nessuno potrà ritrovarle e restituirle. Con il coprifuoco anche i principi innamorati ed azzurri (tifereanno Napoli?) allo scoccare della mezzanotte stanno a casa, almeno da mezz’ora. 

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