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Coronavirus, in Basilicata chiusi centri commerciali e didattica a distanza

Sono le novità contenute nella nuova ordinanza del presidente della Regione Basilicata Vito Bardi per contenere e contrastare i rischi sanitari derivanti dalla diffusione del virus Covid-19

Pubblicato:22-10-2020 06:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:06
Autore:

vito bardi
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POTENZA – Centri commerciali chiusi sabato e domenica e didattica a distanza nelle scuole superiori, tranne che per le classi del primo anno. Sono le novità contenute nella nuova ordinanza del presidente della Regione Basilicata Vito Bardi per contenere e contrastare i rischi sanitari derivanti dalla diffusione del virus Covid-19. L’ordinanza, la numero 3,9 è pubblicata sul Bur speciale n. 92 del 21 ottobre e sul sito istituzionale ed è valida dal 23 ottobre al 13 novembre.

L’ordinanza dispone nelle giornate del sabato e della domenica “la chiusura al pubblico delle attività commerciali di vendita al dettaglio ricomprese nei centri commerciali, ad esclusione delle attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie“. Sono comunque consentite le vendite a mezzo ordinazione tramite e-commerce e telefono, con consegna a domicilio. È vietato l’accesso alle strutture delle unità di offerta residenziali e di lunga degenza della rete territoriale, residenze sanitarie assistite (Rsa), hospice, strutture riabilitative per anziani, autosufficienti e non, da parte di familiari o caregiver ovvero dei visitatori dei pazienti, salvo autorizzazione del responsabile medico della struttura stessa e, comunque, previa rilevazione della temperatura corporea all’entrata e l’adozione di tutte le misure necessarie ad impedire il contagio da Covid-19. 

Le istituzioni scolastiche della scuola secondaria di secondo grado statale e non statale (parificate e pareggiate), nel rispetto della libertà di insegnamento e nell’esercizio dell’autonomia, adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, per una quota non inferiore al cinquanta per cento, in tutte le classi del ciclo di istruzione in modalità alternata alla didattica in presenza. “Detta disposizione – si legge – non si applica alle prime classi di ogni tipologia di indirizzo e articolazione”.


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