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Sclerosi multipla e gravidanza, una campagna per sostenere le donne

La lancia Fondazione Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere, con il patrocinio di SIN (Società Italiana Neurologia) e Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla)

Pubblicato:22-10-2020 15:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:06

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ROMA –  ‘SM e gravidanza: Semplicemente Mamma’ e’ la campagna di Fondazione Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere, realizzata con il patrocinio di SIN (Societa’ Italiana Neurologia) e Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), e con il contributo incondizionato di Biogen Italia per dare risposta a tutti i dubbi che sorgono nelle donne affette da sclerosi multipla e che desiderano una gravidanza. L’obiettivo è quello d’informare, accompagnare e guidare le donne in questo percorso che va dalla programmazione della stessa gravidanza all’allattamento. Combattere lo stigma su questa malattia e le false credenze sulla possibilita’ di donne affette da tale patologia di poter portare avanti una gravidanza e’ stata la finalita’ del webinar che si e’ appena concluso. Ad aprire il ciclo degli interventi e’ stata Silvia Piani, Assessore alle Politiche per la Famiglia, genitorialita’ e opportunita’ della Regione Lombardia: “Iniziative come questa di Onda sono importanti. Negli ultimi anni anche come regione Lombardia abbiamo cercato di fare formazione e informazione per andare a contrastare delle false credenze che per anni hanno occupato dibattiti scientifici e non solo. In Lombardia ci sono 17mila pazienti con SM uomini e donne, ma sappiamo che colpisce maggiormente le donne mettendole appunto nella condizione di essere preoccupate relativamente all’idea di una gravidanza e al suo percorso. In Lombardia soprattutto con la Legge 23 e’ stato tracciato un solco importante nella presa in carico e nella cura non standardizzata a 360° e basata su specifici bisogni del paziente. Tutte queste iniziative vogliono sfatare falsi miti che hanno messo in difficolta’ le donne con Sm, che peraltro possono allattare tranquillamente”.

Per lungo tempo la sclerosi multipla e’ stata considerata una controindicazione alla gravidanza– dichiara Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda- Ancora oggi, pero’, persistono un divario informativo e un approccio clinico non sempre attento alle tematiche di salute sessuale e riproduttiva che spiegano perche’ molte donne siano condizionate negativamente dalla malattia, rispetto al proprio desiderio di maternita’. Attraverso questa campagna Onda vuole aiutare le donne con sclerosi multipla ad affrontare con maggior consapevolezza e serenita’ il loro desiderio di maternita’, la gravidanza e la genitorialita’ in modo che possano vivere questo momento speciale con piu’ serenita’”.

Onda ha condotto un’indagine in collaborazione con l’istituto di ricerca Doxapharma coinvolgendo pazienti in diverse fasi del loro percorso. In particolare lo studio ha coinvolto 10 donne con sclerosi multipla che avevano il desiderio di intraprendere o che avevano gia’ avviato il progetto di una maternita’ perindagare in profondita’ i timori e i dubbi, insieme a 26 clinici, neurologi e ginecologi, provenienti da centri Sclerosi Multipla sul territorio nazionale. E’ emerso che le future mamme vengono sopraffatte da molte preoccupazioni e dubbi che rimangono anche dopo la nascita dei figli e sperimentano un senso di solitudine. E come se non bastasse c’e’ poca informazione sugli effetti che alcuni farmaci possono avere o meno durante la gravidanza e l’allattamento.


“In Italia sono colpite da sclerosi multipla oltre 126 mila persone con circa 3.400 nuovi casi- ha esordito cosi’ nel suo intervento Gioacchino Tedeschi, Presidente Sin – Societa’ Italiana Neurologia- La sclerosi multipla e’ una malattia neurologica cronica, che colpisce soprattutto le donne. Sebbene nella maggior parte dei casi venga diagnosticata tra i 20 e 40 anni, oggi, le evidenze scientifiche dimostrano che le donne possono avere figli senza modificare a lungo termine l’andamento
della malattia e senza causare danni al nascituro. Una campagna informativa su larga scala e’, quindi, fondamentale, al fine di diffondere informazioni corrette anche sui social network, sui quali le nostre pazienti oggi si informano, al di la’ del rapporto medico-paziente che rimane poi fondamentale per una pianificazione condivisa e per una gestione delle varie fasi della gravidanza e dell’allattamento”.

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