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‘Coprifuoco’ bocciato dal web: “Le parole sono importanti”

A giudicare da quello che gli italiani scrivono sui social, aumentano le tendenze complottiste

Pubblicato:22-10-2020 15:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:06

alma mater
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ROMA – “La parola coprifuoco mi fa tremare, evoca scenari inquietanti”. Ma “con il coprifuoco che fanno? Sparano a chi non lo rispetta? Il termine è inquietante,  è terrorizzante, non si può usare questa parola che presume una guerra in atto con bombardamenti e un nemico conosciuto”. Così molti italiani su Twitter, a sfogare un malcontento che prende corpo dal 18-19 ottobre, weekend in cui si è cominciato a parlare della richiesta lombarda di un coprifuoco tra le 23 e le 5 del mattino. L’ipotesi proposta a livello locale, che oggi entra in vigore in Lombardia, domani in Campania e dalla mezzanotte di venerdì nel Lazio, fa crescere l’insoddisfazione della cittadinanza, che citando Nanni Moretti ricorda: “Coprifuoco e non lockdown notturno. Perché le parole sono importanti”. Gli scenari dei giorni che verranno infuocano il web, e soprattutto Twitter che vede crescere esponenzialmente nella giornata di oggi il numero di tweet guarniti dall’hashtag #coprifuoco, che sfora il triplo zero di oltre 1.000 post, dalla mezzanotte di ieri sera.

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Intanto, come fosse un deja-vu, da questa mattina rientrano prepotentemente in trend topic #lockdown2 e #autocertificazione.  Ancora una volta i social forniscono la misura delle emozioni dei cittadini. La paura, il terrore, l’accusa ai media e al governo impreparato. Il tutto condito da una buona dose di complottismo che sembra crescere sul web, sospinta anche da alcune forze politiche. Lo conferma Giada: “È tutto talmente assurdo da farmi valutare le teorie complottiste”. Tra i temi più trattati dagli italiani, infatti, torna alla ribalta anche il complotto della #dittaturasanitaria: quasi 200 i post solo oggi. Grunf ammonisce dubbioso: “#DittaturaSanitaria: Non dimenticare mai chi tira i fili”, mentre Celeste, pubblicando un video di Angela Merkel che comunica le restrizioni, tira in ballo perfino Adolf Hitler: “Hitler era ingenuo a confronto. Questa qui con le buone, per ‘il vostro bene’, toglie le liberta’ al suo popolo. #DittaturaSanitaria”.


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All’hashtag si era poi accodata, fin dalla settimana scorsa, anche Forza Nuova che il 17 ottobre ha organizzato un presidio sotto la sede capitolina della Rai a suon di slogan: “Assediamo la RAI. Contro Dpcm, dittarura sanitaria e terrorismo mediatico.
Italia libera”. Su una linea piuttosto simile, anche la destra piu’ istituzionale aveva gia’ deciso di cavalcare l’onda. “…Neanche George Orwell sarebbe arrivato a tanto, siamo alla follia, rileggiamoci ‘1984’”, scriveva dieci giorni fa il leader della Lega Matteo Salvini con riferimento al limite di 6 persone, “consigliato”, da ospitare in casa. E il deputato Claudio Borghi rimarca pochi giorni fa: “Volete il distanziamento sociale? Andate al ristorante. Sono vuoti per il terrore”. Anche il responsabile dell’Accademia Federale della Lega Umbria, l’avvocato Luigi Pecchioli, torna sul coprifuoco puntualizzando: “Non e’ in deroga all’art. 16 Cost. (liberta’ di movimento), ma dell’art. 13 Cost. (liberta’ personale) e puo’ essere istituito SOLO dopo una deliberazione ex art 78 Cost. (stato di guerra)”. Si accoda anche Diego Fusaro: “Esercito per strada, coprifuoco, divieto di assemblea: ma davvero qualcuno non ha ancora capito cosa sta avvenendo e non solo in Italia?”.

Fortunatamente, complottismi a parte, c’è anche chi affida la frustrazione di un ulteriore restrizioni al senso dell’umorismo: “Coprifuoco da mezzanotte alle 5- cinguetta un utente- la politica punta indirettamente il dito verso di te, piskello”. Lo stesso virologo, Roberto Burioni, si affida a Twitter nel commentare la scelta del governatore Attilio Fontana, e ironico scrive: “Di fronte a numeri drammatici, in Lombardia proposta di coprifuoco dalle 23 alle 4. Perché è provato scientificamente che il maggior veicolo di contagio sono i metronotte“. A rispondergli secco e concorde anche il famoso rapper Frankie hi-Ngr: “#PrigioneLombardia”, mentre Stefano commenta: “Riferiscono di alcuni casi di trasmissione da sonnambuli”. Aggiunge Daniele scherzando: “Mi devo ricordare di togliere dal sedile della macchina la collezione di autocertificazioni primaverili. Ora arrivera’ la collezione autunno/inverno”. Dall’ironia al complottismo, passando per una non velata accusa a governo e media, colpevoli di #terrorismomediatico, la voce degli italiani sul web sembra piuttosto univoca: “La misura tocca una fascia oraria in cui pochi escono e che e’ fondamentale per quei settori che sono gia’ stati toccati, molto più di altri, dalla crisi economica”. “Chiedono il coprifuoco dalle 23 alle 4 del mattino, cioè nella fascia oraria in cui c’è meno gente possibile in giro. Non mi e’ chiara la logica”. Chiosa, infine, la pagina satirica ‘Spinoza’, che conta oltre 1,7 milioni di follower: “Da giovedì coprifuoco in Lombardia dalle 23 alle 5. Quando sarebbe bastato tenere a casa Gallera e Fontana dalle 5 alle 23”.

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