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Laamari (Unire): “Narriamo nostro contributo per Italia”

A 'Dire' responsabile della piattaforma che fa rete in 10 regioni

Pubblicato:22-10-2019 15:10
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:52

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ROMA. – “In Algeria non mi era permesso di vivere liberamente. Ma ora la mia provenienza non importa piu’, conta cio’ che faccio per la societa’ in cui vivo adesso. Per questo ho ideato ‘Unire’ assieme ad altri sei rifugiati come me: basta stereotipi, raccontiamo chi siamo e cosa facciamo”. Cosi’ alla ‘Dire’ Lyas Laamari, rifugiato di origine algerina da diversi anni in Italia, racconta com’e’ nata la piattaforma Unire, uno dei progetti che hanno vinto il bando di PartecipAzione, un programma realizzato in partenariato dall’ong Intersos e dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr).

Di questo si e’ parlato durante l’incontro con Intersos, Unhcr e Arci ‘Rifugiati nella rete. Servizi, sfide e opportunita’ per un sostegno integrato e per una narrazione da protagonisti’, che si e’ svolto presso l’agenzia ‘Dire’.

“Unire e’ l’Unione nazionale italiana rifugiati ed esuli” ha detto Laamari. “E’ un’associazione che vuole mettere in rete i rifugiati, i richiedenti asilo e gli attivisti, ma anche gli esuli e gli apolidi, in un unico percorso politico, perche’ crediamo che sia arrivato il momento di cominciare a parlare di noi: auto-rappresentarci e auto-narrarci. E’ ora di uscire da quell’immagine di ‘soli numeri’ che ci hanno imposto anche i media, quando si parla di rifugiati”.


L’obiettivo di Laamari e dei suoi colleghi e’ quindi “rendere visibile cio’ che i rifugiati e le associazioni refugee-led fanno in vari territori italiani. Una sorta di cassa di risonanza dell’impegno socio-politico dei rifugiati”. Non solo: “Vogliamo anche superare l’immagine del nero musulmano che arriva dal mare, e dare visibilita’ a quello che facciamo nei nostri territori.

Non abbiamo la cittadinanza, ma siamo cittadini anche noi”. E dopo pochi mesi dal lancio della piattaforma, i sette rifugiati che hanno fondato Unire sono diventati una cinquantina, attivi in dieci regioni italiane.

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