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BepiColombo: l’Italia verso Mercurio

https://www.youtube.com/watch?v=RsL7s6AvLvk&feature=youtu.bedi Edoardo RomagnoliKourou - Guyana Francese, sono le 03.45 in Italia di sabato 20 ottobre 2018

Pubblicato:22-10-2018 16:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:42
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https://www.youtube.com/watch?v=RsL7s6AvLvk&feature=youtu.be

di Edoardo Romagnoli

Kourou – Guyana Francese, sono le 03.45 in Italia di sabato 20 ottobre 2018 quando a bordo del vettore Ariane V prende il via la missione BepiColombo con obiettivo l’esplorazione e lo studio del pianeta Mercurio, il pianeta degli estremi; il più inesplorato dei pianeti rocciosi che conserva ancora tanti misteri e domande a cui rispondere per comprendere non solo come si è evoluto il nostro Sistema Solare ma anche le sue dinamiche.


L’esplorazione di Mercurio è una storia che viene da lontano, parte dal 1974 passando per Mariner e Messenger, arrivando ai giorni nostri, a BepiColombo. Ce ne parla Enrico Flamini – chief scientist dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI)

Il pianeta sarà raggiunto nel 2025, dopo un viaggio di 7 anni, dalle due sonde (MPO e MMO) che compongono BepiColombo e che orbiteranno intorno al corpo celeste raccogliendo dati fondamentali a svelare i segreti di questo interessante pianeta.

Gli strumenti italiani

Alcuni di questi obiettivi saranno raggiunti proprio grazie ai 4 esperimenti realizzati dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), grazie al contributo della comunità scientifica italiana, tra cui i ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e un gruppo dell’Università “La Sapienza” di Roma, tutti coordinati dal capo ufficio missioni scientifiche dell’ASI Raffaele Mugnuolo.

Responsabile ASI per il team scientifico di SIMBIOSYS, ISA, e PHEBUS è Marilena Amoroso. Per SERENA e MORE, il responsabile è invece Angelo Olivieri.

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