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Conte: “Non siamo scalmanati, senza la manovra l’Italia in recessione”

"Ho detto all'Europa: 'sediamoci attorno a un tavolo e lavoriamo senza pregiudizio'. Consentiteci di spiegare la nostra manovra"

Pubblicato:22-10-2018 11:07
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:42
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ROMA – “Abbiamo ribadito nella lettera spedita poco fa” alla Commissione Ue “che noi siamo assolutamente in Europa. Vogliamo dialogare con le istituzioni europee e vogliamo che questa interlocuzione si svolga in uno spirito di leale collaborazione e di dialogo costruttivo. Non mettiamo assolutamente in discussione il ruolo della Commissione e degli organi comunitari. Siamo disponibili a sederci al tavolo per proseguire nella interlocuzione con l’Unione europea”. Lo dice il premier Giuseppe Conte alla Stampa Estera.

“Ho detto all’Europa: ‘sediamoci attorno a un tavolo, lavoriamo’. Ma consentiteci di spiegare la nostra manovra. Se il pregiudizio e’ anticipato, quello e’ un pregiudizio, e come tale inaccettabile”. Sulla manovra, aggiunge, “non siamo stati una banda di scalmanati, di indisciplinati. Abbiamo studiato a lungo e abbiamo concluso che se avessimo continuato sulla stessa strada, l’Italia sarebbe entrata in recessione”.

“Sembra una manovra azzardata perche’ uno legge 2,4 nel rapporto tra deficit e pil. Ma bisogna considerare che partivamo dall’1,2%”, aggiunge Conte.


“PATRIMONIALE ASSOLUTAMENTE ESCLUSA”

“La patrimoniale e’ assolutamente esclusa dal nostro orizzonte di politica economica. Se noi dovessimo per qualche motivo andare in difficolta’, escludiamo una patrimoniale.

Adotteremo dei tagli di spesa per rientrare negli obiettivi che ci siamo prefissati”. Lo dice il presidente del consiglio Giuseppe Conte alla Stampa estera.

“DL FISCALE? SOLO QUALCHE INCOMPRENSIONE”

Sul decreto fiscale, spiega, “c’è stata necessita di ritornare in Cdm perchè la legislazione fiscale è molto complessa. Scrivere e interpretare le norme è molto complesso. C’era una bozza giunta nel corso del Cdm, questa bozza era stata scritta in fretta, allora sono sorti alcuni dubbi tecnici e interpretativi, c’e stata qualche incomprensione”.

“Ho ritenuto necessario fissare un nuovo Cdm sabato- aggiunge ancora Conte- per poter verificare meglio che il testo normativo traducesse l’accordo politico raggiunto. Abbiamo verificato meglio, ora il testo traduce meglio i termini dell’accordo”.

“Si era parlato di condono, capitali stranieri che tornavano dall’estero: no. La norma- spiega il premier- è più precisa e consente di integrare a chi ha fatto già una dichiarazione per il 30% di quanto già dichiarato fino a 100mila euro per anno, pagando un 20%. Non ci sono cause di non punibilità introdotte, rimangono tutti i reati penali. Non c’è possibilità di far ritornare i capitali generati all’estero”.

“TAGLI EDITORIA? SAREMO SENSIBILI A DIRITTI COSTITUZIONE”

“La misura preannunciata dal sottosegretario Crimi rientra tra le iniziative programmate dal governo. Come tradurla in pratica lo dobbiamo ancora mettere a punto nei dettagli. Non mi sento di entrare nei dettagli”, dice il premier Giuseppe Conte alla Stampa Estera, a proposito dei tagli all’editoria.

“Non e’ una misura assolutamente punitiva. Questo deve essere ben chiaro. Da parte della stessa stampa c’e’ stata sempre la sensibilita’ di voler giocare a armi pari. Di certo la posizione di organi di stampa che rappresentano una minoranza sara’ tenuta in considerazione. Saremo sensibili a tutti i diritti costituzionalmente riconosciuti”, aggiunge Conte che risponde a una domanda sul giornale della minoranza slovena.”

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