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Decifrata la scrittura dei nipoti di Noè: da Bologna la chiave per l’elamico lineare

Un team internazionale di ricerca, tra cui uno studioso dell'Alma Mater di Bologna, ha trovato il modo di decifrare la lingua usata in Iran 4.000 anni fa

Pubblicato:22-09-2022 13:48
Ultimo aggiornamento:22-09-2022 13:48

Elamico lineare
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BOLOGNA – La scrittura dei discendenti di Noè, in uso oltre 4.000 anni fa, è stata finalmente decifrata. A trovare la chiave di lettura dell’elamico lineare è stato un team internazionale di cinque ricercatori di cui fa parte anche Gianni Marchesi, professore di Assiriologia al Dipartimento di Storia culture civiltà dell’Alma Mater di Bologna.

LE PRIME SCOPERTE

La storia ha inizio nel 1903, quando gli scavi francesi nella città di Susa, nell’Iran sud-occidentale, portano alla luce i primi documenti scritti della scrittura denominata dagli studiosi appunto elamico lineare. Si tratta di una scrittura antichissima utilizzata nel sud dell’Iran tra il 2300 e il 1900 a.C. dagli Elamiti, un popolo che secondo la tradizione biblica è discendente di Elam, uno dei nipoti di Noè. Dopo il 1900 avanti Cristo, questa scrittura fu soppiantata dal cuneiforme mesopotamico. Ed è stato proprio l’uso di questi due differenti sistemi che ha permesso di decifrare l’elamico.

LO STUDIO DELLE INCISIONI

Il punto di partenza sono state alcune iscrizioni incise con entrambe le scritture sui monumenti di Susa, risalenti al XXII secolo avanti Cristo. Le incisioni sono in due lingue: una potrebbe essere una forma arcaica di elamico, mentre l’altra è l’accadico, detto anche babilonese, già noto agli studiosi. Nei due testi compaiono i nomi di un re, Puzur-Sushinak, e di un dio chiamato Insushinak. “Le parti finali di questi due nomi coincidono- sottolinea Marchesi- questo ha facilitato l’identificazione delle sequenze dei simboli grafici corrispondenti a questi due nomi in elamico lineare”. Così, da questi due nomi, “abbiamo ottenuto i valori fonetici di nove segni dell’elamico lineare- continua lo studioso- che poi abbiamo utilizzato per identificare altri nomi e ottenere ulteriori valori fonetici”.


DALLE PAROLE ALLE FRASI INTERE

Per arrivare però a decifrare l’intero sistema di scrittura in elamico lineare, gli studiosi hanno preso in esame anche una serie di coppe d’argento iscritte. Anche in questo caso, le iscrizioni sono state confrontate con quelle in cuneiforme e in lingua accadica. “I testi non sono identici tra loro- spiega Marchesi- ma sappiamo che questo tipo di iscrizioni è generalmente molto standardizzato. Partendo da quello che già conoscevamo, abbiamo iniziato a confrontare i diversi testi e siamo riusciti a identificare non solo singole parole, ma anche intere frasi scritte in elamico lineare e in lingua elamica”.

INDIVIDUATI QUASI TUTTI I SEGNI

I ricercatori sono così riusciti a scoprire come vanno letti 72 simboli grafici dell’elamico lineare, che rappresentano più del 95% dei segni della scrittura. La speranza degli studiosi, ora, è che nuovi scavi in Iran possano portare alla luce altri testi in elamico lineare per completare l’opera. Una volta decifrato, tra l’altro, questo sistema di scrittura si è rivelato piuttosto diverso da quelli coevi, come il cuneiforme mesopotamico o il geroglifico egiziano. Non è infatti un sistema in cui i simboli grafici rappresentano sia sillabe sia intere parole.

UNA SCRITTURA FONETICA

“L’elamico lineare è un tipo di scrittura completamente fonetico– spiega Marchesi- i suoi simboli rappresentano vocali, consonanti o sillabe formate dall’unione di una consonante con una vocale. Si tratta dell’esempio più antico di scrittura di tal genere. In un certo senso possiamo dire che gli Elamiti, come gli antichi Egizi, inventarono l’alfabeto già nel III millennio avanti Cristo, anche se la loro scrittura non divenne mai una scrittura puramente alfabetica”.

UN IDIOMA ISOLATO

Esistono ad oggi una quarantina di testi in elamico lineare noti agli studiosi. E grazie ai risultati di questa ricerca sono stati tradotti pressoché completamente dal gruppo di cinque scienziati, rivelando una grande quantità di dati storici e culturali. L’edizione integrale dei testi è in corso di stampa a Bologna nella serie open access ‘OrientLab Series Maior’. L’elamico è una delle lingue più antiche della storia dell’umanità giunte fino ai nostri giorni. Resta ad oggi però un idioma isolato, perchè non è stato possibile stabilire alcuna parentela linguistica tra questo e un’altra lingua nota. Inoltre non è ancora del tutto compreso.

LA RICERCA CONTINUA

La decifrazione dell’elamico lineare ha rivelato, tra le altre cose, vari aspetti inediti di questa lingua. Gli studiosi sperano ora che le conoscenze acquisite sul sistema di scrittura possano aiutarli a comprendere anche la scrittura sua antenata, l’ancor più arcaico proto-elamico, usato in Iran negli ultimi secoli del IV millennio avanti Cristo, contemporaneamente al proto-cuneiforme in Mesopotamia e ai primi geroglifici in Egitto.

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