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Riprende il processo a Cristian, malato di fibromialgia che coltivava cannabis

Usava la cannabis per i dolori; Bonino: "Vicenda surreale, rischia il carcere". M5s: "Una legge per legalizzare"

Pubblicato:22-09-2022 18:11
Ultimo aggiornamento:22-09-2022 18:11

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ROMA – Può accadere che un ragazzo coltivi due piantine di canapa per curare la propria patologia, finisca in Tribunale e rischi il carcere? È il caso su cui Emma Bonino accende i riflettori nel giorno in cui a Paola, in provincia di Cosenza, riprende il processo a Cristian Filippo, il giovane calabrese affetto da fibromialgia, accusato di aver coltivato due piante di cannabis utilizzata per lenire i dolori della malattia.

BONINO: SONO QUESTE LE EMERGENZE DELLA GIUSTIZIA?

L’ex ministra, candidata di +Europa e storica esponente radicale, denuncia: “Oggi al Tribunale di Paola accade una cosa surreale. Cristian Filippo, ragazzo 25enne affetto da fibromialgia, sarà in aula per l’udienza conclusiva di un processo che va avanti dal 2019: rischia sei anni di carcere per aver coltivato due piante di cannabis dal momento che non riusciva a procurarsi la terapia per curarsi. Ci rendiamo conto? Sono queste le emergenze della giustizia italiana? Per di più in una regione assediata dalla criminalità?”.


“TUTELARE I PAZIENTI CON LA LEGALIZZAZIONE”

La leader di +Europa aggiunge: “Quello che è assurdo è che le istituzioni non tutelino pazienti e consumatori, che in Italia sono 6 milioni, lasciandoli nelle mani della mafia. Legalizzare vuol dire far entrare 7 miliardi nelle casse dello Stato e garantire più sicurezza: per me questa è una priorità”.

IL DEPUTATO M5S: DALLA PARTE DI CRISTIAN, RISCHIA FINO A 6 ANNI

Interviene sulla vicenda anche Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia della Camera, candidato del MoVimento 5 Stelle alle elezioni politiche. “Sono dalla parte di Cristian Filippo – dice – paziente affetto da fibromialgia, che oggi sarà ancora una volta davanti al giudice del Tribunale di Paola. Il venticinquenne rischia fino a sei anni carcere nonostante coltivi la cannabis per uso terapeutico, come ha affermato nel corso dell’ultima udienza la dottoressa Siciliano che ha in cura Cristian, e quindi per il suo diritto alla salute”.

LA LEGGE MAI APPROVATA IN PARLAMENTO

Il deputato M5s aggiunge: “Non crediamo di esagerare dicendo che questa è una barbarie. Se non ci fosse stata una isterica e becera azione ostruzionistica della destra, il Parlamento avrebbe potuto approvare la legge che depenalizza la coltivazione domestica di quattro piantine di cannabis e lo spettacolo che andrà in scena oggi al Tribunale di Paola avremmo potuto risparmiarcelo. Grazie a Meglio legale ed a Antonella Soldo che assicurano assistenza legale e solidale a Cristian Filippo”.

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