NEWS:

Nonna Massaro: “Su sospensiva sembra escamotage per allungare i tempi del prelievo”

Simonetta Nocera, mamma di Laura, davanti al ministero di Giustizia per manifestare contro la decisione presa ieri dalla Corte d'Appello

Pubblicato:22-09-2021 14:41
Ultimo aggiornamento:22-09-2021 16:20

nonna massaro
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Prosegue la lotta di Laura Massaro, la ‘mamma coraggio’ accusata di sindrome di alienazione parentale (Pas) e alla quale, secondo il Tribunale per i minorenni, va tolto il figlio. E’ di ieri la decisione della Corte d’Appello di rinviare al 2 novembre l’udienza sulla richiesta di sospensiva presentata dalla donna per scongiurare il prelievo. Un provvedimento che non soddisfa i legali della Massaro, di cui in questo momento fa le veci nelle occasioni pubbliche Simonetta Nocera, mamma di Laura, questa mattina davanti al ministero di Giustizia per manifestare contro la decisione della Corte d’Appello. A non convincere è la motivazione del rinvio deciso ieri: incompatibilità di due dei tre giudici onorari che sedevano nel collegio che a luglio aveva rigettato la richiesta della ‘mamma coraggio’. Qualcosa di simile è avvenuto su un altro caso già affrontato dalla Dire in questa inchiesta, quello relativo a mamma D., in cui il giudice si è esonerato e ha indicato una sostituta.

“Se ne sono accorti ieri, dopo due mesi?”, chiede incredula e angosciata Simonetta. Il bambino è chiuso in casa “dal 4 giugno, è terrorizzato- sottolinea la nonna- non è potuto andare al mare quest’estate visto che hanno tentato due volte di prelevarlo, il 5 e il 22 luglio”. “Nel mio piccolo- commenta Nonna Massaro- sembrerebbe quasi un escamotage per prolungare la possibilità del prelievo. Non so cosa hanno in testa i giudici, so solo che parlo con le altre famiglie e c’è gente segregata in casa da 6-7 mesi, mi mandano le foto e vedo i mobili ammassati davanti le porte di casa“.

Per paura di essere prelevato, aggiunge Simonetta, il bambino oggi undicenne “non ha potuto iniziare la scuola. Quest’anno doveva iniziare la prima media, ma è chiuso in casa, si fa dare i compiti ma presumibilmente dovremo prendere un insegnante privato per non farlo rimanere indietro come successo nel 2019, quando per lo stesso motivo non andò a scuola tre mesi”.


Il rifiuto del bambino di andare a scuola per paura di essere prelevato, però, “viene comunque rigettato su mia figlia, che viene accusata di tutto. Il bambino a scuola non ci vuole andare perchè terrorizzato, così come non voleva andare al mare in estate”. Uno spiraglio si potrebbe aprire con le riforma del processo civile, approvata ieri in Senato con voto di fiducia e ora attesa al giudizio della Camera, su cui le senatrici della Commissione d’inchiesta sul femminicidio presieduta da Valeria Valente hanno presentato emendamenti per escludere Pas e sindrome della Madre malevola dai tribunali italiani nei casi di affido del minore durante i processi di separazione e divorzio. Una buona notizia, secondo Simonetta, che però auspica di vedere un giorno la riforma applicata “a tutti i casi, che si vada retroattivamente a vedere tutte le mamme accusate di questa spazzatura. Mia figlia è stata accusata tre anni fa”. Ora il rinvio della Corte d’Appello e l’attesa che si prolunga. “Adesso dobbiamo stare altri 40 giorni così, per quanto ancora dobbiamo stare segregati in casa? E per quale reato?“, conclude Nonna Massaro.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it