Getting your Trinity Audio player ready...
|
NAPOLI – “Mi risulta che Mariano Cannio da anni si dedicava a lavori di carattere domestico non solo presso la famiglia Gargiulo ma anche presso altri familiari e parenti. Questo non avveniva da sei mesi o sei ore, ma da anni. Cannio era una persona che chiedeva spesso, avendo bisogno di sostentamento di carattere economico, di andare a svolgere queste attivitĂ domestiche presso l’abitazione dei vari componenti della famiglia Gargiulo. Nel caso specifico la mamma incinta all’ottavo mese mai come in questo momento aveva bisogno di un aiuto di carattere domestico”. Lo ha spiegato l’avvocato Domenico De Rosa, legale della famiglia di Samuele Gargiulo, il bambino di 4 anni morto dopo essere precipitato da un balcone nei pressi di via Foria, a Napoli.
LEGGI ANCHE: Omicidio piccolo Samuele, Cannio: “L’ho lasciato cadere, poi sono andato a mangiare una pizza”
De Rosa ha incontrato i cronisti prima dell’inizio dei funerali del piccolo, che si svolgono nella chiesa di Santa Maria degli Angeli alle Croci, poco distante dell’abitazione dove si è consumata la tragedia. “Sulla base di quello che mi è stato riferito, Cannio non aveva mai dato segni di squilibrio mentale. Era una persona tranquilla – afferma il legale dei genitori di Samuele -, anzi godeva della loro fiducia perchĂ© era una persona che dava un senso di tranquillitĂ . La famiglia non aveva alcuna contezza di segni di schizofrenia. La riservatezza e la tranquillitĂ che dimostrava erano un motivo in piĂą per continuare a trattarlo in quel modo. Mariano Cannio risultava una persona tranquilla a cui affidare le pulizie in presenza di una signora in stato di gravidanza”.
“La famiglia non cerca nĂ© vendetta nĂ© soluzioni catastrofiche nei confronti di Mariano Cannio. La famiglia aspetta la veritĂ , attende di capire perchĂ© sia successo”, spiega De Rosa La famiglia del bimbo ha chiesto ai cronisti di rispettare la loro “richiesta di riservatezza – ha chiarito il legale -. La famiglia mi ha chiesto di chiedervi attenzione per il loro dolore e loro aspettano con estrema tranquillitĂ la veritĂ che verrĂ fuori dall’indagine della procura”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it