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Copyright, Adinolfi (M5s): “Bavaglio web, monopolio multinazionali”

Intervista a tutto tondo all'eurodeputata eurodeputata del Movimento 5 Stelle Isabella Adinolfi

Pubblicato:22-09-2018 14:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:35

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NAPOLI – “Con la scusa del diritto d’autore di fatto hanno messo un bavaglio a Internet invece di arginare lo strapotere delle grandi multinazionali del web, privati che non sono neanche europei”. Parola di Isabella Adinolfi, eurodeputata del Movimento 5 Stelle iscritta al gruppo Efdd, che è stata tra i relatori ombra impegnati a negoziare il testo della direttiva Ue sul copyright.

Un testo, quello approvato dal parlamento europeo, per cui il Movimento 5 Stelle chiedeva di rimettere in discussione in particolare due articoli che introducono una nuova remunerazione per l’editore, la cosiddetta “link tax“, e un filtraggio ex ante per le piattaforme.

“Si è scritto nero su bianco che le grandi multinazionali possono decidere ex ante cosa va sul web e cosa no. Questo – spiega Adnolfi alla Dire – va a danno di tutti gli artisti, i creativi, gli editori, i giornalisti, le start-up e le imprese digitali. Internet è un grande palcoscenico, invece diamo il monopolio alle grandi multinazionali”.


“AVANTI CON REDDITO CITTADINANZA”

Il reddito di cittadinanza “è una misura di dignità, sia per chi deve entrare nel mondo del lavoro sia per chi l’occupazione la perde. E’ un sostegno, oltre che per vivere, anche per entrare o rientrare nel mercato del lavoro”, afferma l’eurodeputata Adinolfi, che spinge per l’approvazione di una misura “già presente in tanti Paesi d’Europa e del mondo. E non si stratta di assistenzialismo – ribatte -: è un modo che ha lo Stato di farsi sentire vicino ai cittadini. Così è anche nel resto d’Europa”.

“SU FONDI UE FALLIMENTO DE LUCA IN CAMPANIA”

“Abbiamo usato i fondi europei per 30 anni, si sono succeduti governatori di destra e sinistra, ma la Campania continua a essere una delle regioni più sottosviluppate d’Europa“. Lo spiega Adinolfi giudicando fallimentare la gestione dei fondi europei da parte del governo regionale a guida Vincenzo De Luca “lo vediamo ogni giorno, quando usciamo di casa e soffriamo la totale assenza di infrastrutture – dice -. I cittadini non hanno la possibilità di usufruire di servizi e di godere di diritti fondamentali, di potersi fare una radiografia o di accompagnare i propri figli in una scuola che sia a norma”.

Per Adinolfi, la Campania sconta “tutti i problemi connessi al fatto che la politica non ha una visione per il futuro della Regione. Siamo in perenne ritardo sui tempi, sulla programmazione, la gestione e la rendicontazione dei fondi. Ci si limita a coltivare il proprio orticello elettorale, dando soldi a pioggia, senza aiutare i cittadini a vivere meglio”.

“MALCONTENTO A DESTRA IN VISTA DI EUROPEE È UN PROBLEMA”

In Europa “il malcontento si è spostato a destra e questo è un problema, insieme al dato su quanti non andranno a votare che è preoccupante”. Ne è convinta l’eurodeputata Efdd ed esponente M5S Adinolfi, secondo cui i partiti tradizionali “e cioè quelli che hanno governato l’Europa fino ad oggi – spiega all’agenzia Dire – dovrebbero preoccuparsi di dare soluzioni ai cittadini e non di fare solo polemica. Devono capire che, se c’è un’avanzata delle destra, vuol dire che loro hanno lavorato male. Si facciano un’esame di coscienza piuttosto che parlare dell’avanzata dei vari Viktor Orban”.

Il Movimento 5 Stelle, che dai suoi vertici ha fatto capire che non sarà alleato della Lega alle europee del 2019, “rappresenta un unicum nel panorama europeo. Noi – sottolinea – siamo stati in grado di far convogliare il malcontento, senza sfociare nella destra, attraverso proposte concrete messe in campo. Non, come hanno fatto i partiti tradizionali, cristallizzando una situazione senza pensare a politiche in favore dei cittadini”.

“STORIA ARTE? VA POTENZIATA NON ABOLITA”

“Sono a favore dell’insegnamento della storia dell’arte, anzi aumenterei le ore di lezione”. L’europarlamentare 5 Stelle Adinolfi risponde al ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli, sull’abolizione della storia dell’arte, dichiarandosi sfavorevole a quest’ipotesi. “E’ stata sicuramente una battuta infelice – commenta Adinolfi -: il ministro è stato frainteso: parlava di abolire il cattivo insegnamento della storia dell’arte”.

L’eurodeputata iscritta al Effd, insegnante e laureata in conservazione dei beni culturali, non può che difendere l’insegnamento della storia dell’arte “perché, insieme a letteratura ed archeologia – dice -, la considero un perno fondamentale per l’istruzione dei ragazzi. Se non insegniamo loro ad amare i beni culturali, il nostro paesaggio e i nostri beni comuni, come faranno ad apprezzare la loro storia e il territorio? E’ importante, invece, fargli conoscere il nostro bel Paese, anche accompagnandoli per mano alla scoperta delle nostre ricchezze”.

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