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Ssd-Rf-C10 in corsa “tra passato e populismo”

Ancora un nome e un logo non ci sono, ma intanto i nuovi alleati hanno voluto presentare la loro coalizione che, dicono, "rappresenta un punto fermo con obiettivi chiari"

Pubblicato:22-09-2016 17:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:06

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ROMA – È la coalizione che ha fatto più parlare di sè in queste settimane e la prima che rompe gli indugi per annunciare ufficialmente l’unione definitiva: le forze di Sinistra socialista democratica, Repubblica Futura e Civico 10 si presentano come squadra in corsa per le prossime elezioni. Dalla terrazza della funivia, in una cornice che include le forme del Montefeltro e i colori dell’Adriatico, ma anche un simbolo della sovranità di San Marino, la statua di Bartolomeo Borghesi, i rappresentanti delle tre sigle, affiancati da volti nuovi e noti, sanciscono l’alleanza che ancora un nome e un logo non ha, ma la scelta finale- assicurano- è prevista a giorni. “Di fronte alla molta confusione e allo spaesamento- introduce Nicola Renzi per Rf- abbiamo ritenuto importante presentare la nostra coalizione che rappresenta un punto fermo con obiettivi chiari“. La neonata coalizione si caratterizza poi per “il giusto mix di rinnovamento ed esperienza- prosegue- attraverso cui è possibile risolvere gli enormi problemi del Paese”.

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Nicola Renzi

Nel panorama politico attuale, l’asse Ssd-Rf-C10 si colloca “tra il salto nel passato e la deriva populista”, prosegue Renzi. Di certo, l’origine delle sigle collocano la neocoalizione nell’area del centrosinistra. I suoi portavoce anticipano quindi i punti cardine della propria proposta programmatica. Renzi anticipa l’intenzione di procedere a una riforma delle istituzioni: “Uno dei motivi per cui le decisioni non sono state prese è un’impalcatura istituzionale non più al passato con i tempi”, spiega. E se Consiglio, Reggenza e Congresso restano “istituzioni fondamentali per far funzionare la democrazia rappresentantiva- prosegue- vorremmo però metterci mano per ammodernarle e accorciare i percorsi che portano alle scelte”. Vanessa d’Ambrosio, per Ssd, tocca il nodo del sistema bancario: sostenere la strategia individuata dai nuovi vertici di Bcsm e da Fmi, quindi sì all’analisi degli attivi degli istituti e all’innovazione, ma anche difesa della proprietà pubblica di Cassa di risparmio.

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Andrea Zafferani

Un’altra parte decisiva per il programma di coalizione sarà il cambio metodo di governo, spiega Andrea Zafferani per C10. “La prima parola d’ordine sarà il coinvolgimento, della cittadinanza in primis, con riunioni periodiche del governo nei Castelli, ma anche delle opposizioni”. Obiettivi da raggiungere in questa direzione sono lo statuto delle opposizioni e le Reggenza di garanzia. Seconda parola d’ordine, prosegue Zafferani sarà invece la competenza: “Eviteremo di mettere segretari di Stato e i loro staff a caso, seguendo il criterio dell’appartenenza di partito”.


L’idea è quella di creare staff misti tra le diverse forze alleate in modo si possano coordinare meglio le iniziative. Il progetto di coalizione infine resta aperto, spiegano i rappresentanti di coalizione anche se “il confronto- precisano- deve portare risultati positivi e non compromessi al ribasso”. Tra i presenti anche Marina Lazzarini, ex segretario Psd, e i consiglieri di Per Enrico Carattoni e Vladimiro Selva, ormai arruolati in Ssd. Sollecitata sull’uscita dal Psd, Lazzarini si limita a precisare che formalmente tutti risultano iscritti al partito di via Rovellino. “Non abbiamo dato dimissioni”, chiosa. Infine, Francesca Michelotti per Ssd si toglie qualche sassolino dalle scarpe nei confronti dei movimenti: “Tra gente che non sa nullo e gente che lo sa perfettamente ci siamo noi- manda a dire- siamo un nemico comune per questo si spalleggiano e Rete fa la quinta colonna della Dc da mesi”. E ancora: “Questa coalizione sta tenendo alla larga tutti poteri forti- conclude- non solo alcuni come fanno altri, non accetto illazioni”.

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