ROMA – E’ Follow the flow il primo singolo tratto da “Alternaïf”. Si intitola così il nuovo disco dei Pipers in uscita il 21 ottobre per Bulbart. L’italianissima band sposa atmosfere e note che profumano d’America, di folk raffinato, di chitarre pizzicate e voci sussurrate. Sonorità originali che fanno dei Pipers una vera novità nel panorama musicale italiano. Anzi, con oro l’appartenenza geografica perde significato per arricchirsi e fondersi in qualcosa di nuovo.
Follow the flow è “un invito a seguire l’istinto, che è la vera linfa della vita. Non c’è una direzione da seguire o dei segnali già scritti, solo un’intuizione che si lascia ascoltare anche da lontano”. In questo senso il clip è un piccolo manifesto programmatico riguardante la volontà di tirare dritti sulla propria strada, senza proclami ma anche senza conformismi. Proprio come è accaduto ai Pipers, fin dal 2009 con l’esordio “Not one but us”. Una band che ha fatto di un suono brit debitamente variato e in evoluzione disco dopo disco la propria cifra stilistica, evitando sempre di inseguire le mode del momento ma preoccupandosi invece di concretizzare al meglio l’urgenza di esprimersi.
“Alternaïf” rappresenta, così, una tappa fondamentale del percorso del gruppo. Un disco che raccoglie dieci tracce di cantautorato folk-pop in inglese e si discosta in parte dagli umori tipicamente d’Albione del passato per guardare anche a scenari americani, mescolando molti suoni acustici con un un filo di elettronica e diversi sintetizzatori a svecchiare un amore per il folk da sempre dichiarato. Quello dei Pipers è un muoversi ispirato ed emotivo fra le due sponde dell’Atlantico, con un occhio di riguardo alle ultime generazioni di songwriters anglofoni e riportando in dono canzoni preziose e malinconicamente belle come parchi in autunno.
Una persona indimenticabile dorme negli antri delle emozioni soppresse per forza di cose, quando ormai quello che resta è solo un paio di mani vuote.
Un invito a seguire l’istinto, che è la vera linfa della vita. Non c’è una direzione da seguire o dei segnali già scritti, solo un’intuizione che si lascia ascoltare anche da lontano.
Ognuno vuole avere un posto del mondo e lotta per non essere solo un viso tra la folla. Da un lato la routine, il dover sopravvivere; dall’altro l’ambizione di una rivincita su chi non ci ha creduto quanto te.
Una spietata analisi di un periodo della vita in cui alcune persone su quelli hai risposto tanto cambiano il segno alla parola fiducia e in un attimo si diventa vittima di anarchia emotiva e morale.
Guidami attraverso il buio e non sarò uno squalo in cerca di sangue. Scavare nel profondo fa emergere i miei fantasmi ma quando mi chiami io risponderò, e se bisognerà andare verrò con te.
L’armonia delle lentiggini di quel viso nascondeva perfettamente la tempesta che c’era dietro e che si sarebbe presto abbattuta. Ma quelle lentiggini facevano realmente tremare.
Una persona si ripresenta nei sogni e in quei momenti tutto è come prima, le sensazioni sono di nuovo vive, il mondo emotivo cambia i propri connotati finché il sogno non finisce. Nel cuore della notte il dubbio esiste ancora.
Persone legate ma distanti. Paesi diversi, sensazioni simili, una convinzione che non ha la stessa forza in entrambi. Ce la metti tutta, ma sai che andrà diversamente perché le risposte che cerchi non le trovi.
Le parole avvolgono, feriscono, legano e restano dentro. Sono tempeste da cui non potersi riparare, montagne da scalare, speranze ancora riposte. Ci è voluto così tanto per farti mia, è difficile dire come sia ancora vivo.
Preparati perché stiamo camminando sulle nuvole e non durerà per sempre. Dovremo dar conto a chi lì fuori difficilmente capirà, semplicemente perché non fa parte di noi. Non può capire il mondo in cui accarezzi la mia mente.
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