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Acquagym per sole donne, la Lega: “Così donne musulmane ghettizzate”

A Reggio Emilia è bufera su alcuni corsi di nuoto a acquagym dedicati solo alle donne

Pubblicato:22-08-2016 15:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 08:59

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acqua_nuoto

REGGIO EMILIA – Un corso di nuoto e acquagym per sole donne. Ma a cui si iscrivono di fatto esclusivamente cittadine musulmane. L’iniziativa, partita nel 2013 nella piscina “Filippo Re” di Reggio Emilia e promossa da Uisp e associazione Mondinsieme, finisce per questo nel mirino della Lega nord. In base al calendario 2016 pubblicato sul sito della Uisp le lezioni si tengono il martedì e il sabato mattina e in quegli orari, specifica Mondoinsieme, il personale addetto alla piscina è solo di sesso femminile. Questo per rispondere “alla necessità di molte cittadine reggiane, che per motivi prettamente antropologici e culturali vivono da sempre un senso di esclusione da strutture e offerte sportive per un puro senso di pudore“.

acquagym_piscina


Per il commissario del Carroccio reggiano Matteo Melato, si tratta invece di “un vero affronto alla nostra cultura” in quanto, se lo scopo del progetto è l’integrazione, “ghettizzare in una piscina le sole donne mussulmane e vietare l’accesso agli uomini quale integrazione persegue?”. In pratica per il leghista si tratta quindi di un modo per mascherare un corso per sole donne musulmane“. Non solo: “L’associazione Mondinsieme- puntualizza Melato- è lautamente finanziata dal Comune di Reggio Emilia, quindi dalle tasse di tutti i cittadini di qualsiasi sesso, cultura e religione”.

E per questo la vicenda dei corsi avrà un seguito anche in sala del Tricolore, dove il consigliere comunale e segretario della Lega nord Emilia Gianluca Vinci ha già depositato un’interrogazione su Mondinsieme “per verificare su questa attività e sui finanziamenti ricevuti dal Comune”. Nel merito invece, secondo la Lega, “questi atteggiamenti e attività portano la nostra società a regredire verso tempi che la nostra cultura ha superato ormai da tempo dove maschi e femmine venivano divisi e le donne nascoste alla vista di altri uomini. Le donne nella nostra cultura hanno ottenuto giustamente le loro libertà nel corso degli anni e prestare il fianco a queste iniziative è uno schiaffo a chi ha combattuto per ottenerle”.

Se dunque “le donne musulmane vogliono fare acquagym- dice Melato- possono tranquillamente partecipare a quelle organizzate, anche con istruttori uomini, nella stessa vasca con cattoliche, ebree, ortodosse. Questa è la vera integrazione da perseguire. Basta piegare la schiena sotto un finto buonismo”. A questo proposito il Carroccio ritorna sulle dichiarazioni dell’assessore comunale alle Pari opportunità Natalia Maramotti, secondo cui vietare il burkini nelle piscine reggiane porterebbe a favorire la radicalizzazione. “Noi, invece- chiude il commissario leghista- chiediamo subito un’ordinanza che lo vieti”.

di Mattia Caiulo, giornalista professionista

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