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ROMA – “Se va bene, sarò a casa in serata. Non prima”. Accaldato e rassegnato, un signore comunica il ‘verdetto’ al telefono, davanti ai gate dei binari. E una delle tante voci captabili passeggiando dentro la stazione di Santa Maria Novella, a Firenze, nel suo giorno di ‘ordinaria follia’ dopo che un incendio, probabilmente doloso, ha danneggiato i cavi di una cabina elettrica dell’alta velocità, all’altezza della stazione di Rovezzano, sulla linea Roma-Firenze.
C’è inevitabile caos, folla e rabbia quando verso mezzogiorno il conto provvisorio parla di 42 treni dell’Alta velocità cancellati e 180 minuti di ritardi medi, anche se il display delle partenze segna ‘vette’ monstre, come le quattro ore e mezzo del convoglio per Venezia delle 9.54.
Turisti fermi, in attesa di ripartire, pendolari, manager, con l’inconfondibile voce automatica che riecheggia dentro le stazioni che manda a raffica annunci di ritardo e segnala i convogli cancellati. Così si accumulano centinaia di valigie e alcune si trasformano in ripari per chi prova a fare un pisolino disteso sul pavimento della stazione. Piena la biglietteria, di chi va cerca di una soluzione, affollatissima la sala d’attesa, ma anche le zone d’ombra fuori la struttura progettata da Giovanni Michelucci, tra chi fuma sigarette e chi spera di salire in carrozza il prima possibile.
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