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Interviene il Vaticano… la Legge Zan va in Paradiso

L'editoriale del direttore Nico Perrone per Dire Oggi

Pubblicato:22-06-2021 17:51
Ultimo aggiornamento:22-06-2021 17:53

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ROMA – Per il segretario Enrico Letta nemmeno il tempo di festeggiare il buon risultato delle primarie del Pd. Il sorriso è sparito questa mattina presto, quando ha saputo della folgore scagliata dal Vaticano contro la legge Zan a marchio Dem. Ora è tornata la preoccupazione. La legge Zan, contro l’omotransfobia, doveva essere approvata in via definitiva dal Senato, adesso invece è sempre più bloccata dai veti contrapposti. E’ stato monsignor Paul Richard Ghallagher, ministro degli Esteri della Santa Sede, a recapitare una nota al Governo italiano per chiedere di stoppare la legge perché violerebbe il Concordato. Intervento a gamba tesa che non ha precedenti e che ha scatenato i partiti dei Guelfi e dei Ghibellini.

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Per il Vaticano la legge Zan mette a rischio la libertà delle associazioni dei cattolici di organizzare riunioni e manifestare il loro pensiero. Poi, sempre per il Vaticano, la legge Zan non esenterebbe le scuole private (cattoliche) dall’organizzare attività in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia e la transfobia mettendo anche in discussione la libertà di pensiero dei cattolici. In Parlamento è scoppiata la guerra tra le forze politiche e a questo punto solo un miracolo (per chi ci crede) potrebbe far approvare il testo.


Il segretario Dem, parlando in prima battuta, era stato diplomatico: “Critiche dal Vaticano? Siamo sempre stati favorevoli a norme forti contro l’omotransfobia ma siamo sempre stati aperti ai confronti e guarderemo con il massimo spirito di apertura ai nodi giuridici, pur mantenendo il favore sull’impianto perchè si tratta di una norma di civiltà per il Paese” ha detto Letta. Parole che hanno aperto un varco a chi si oppone, che ne ha subito approfittato, costringendo lo stesso Letta a precisare: “Abbiamo letto indiscrezioni oggi sul Corriere e attendiamo quindi di vedere i contenuti della nota della Santa Sede lì preannunciata. Ma abbiamo fortemente voluto il ddl Zan, norma di civiltà contro reati di odio e omotransfobia e confermiamo il nostro impegno a farla approvare”.

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Il capo della Lega, Matteo Salvini, è stato lesto nel posizionarsi: “Stop e revisione del DDL Zan. Bene, era la richiesta della Lega. Sì alla libertà di amare, sì alla lotta contro ogni discriminazione, sì alla punizione di ogni genere di violenza. No a censura e processi per chi ritiene che mamma, papà e famiglia siano il cuore della nostra società, no al gender nelle scuole, no a chi vuole rubare fiabe e sogni ai nostri bambini, no all’utero in affitto. Sempre dalla parte della Libertà e dei diritti” ha sottolineato il leader del Carroccio, che si è detto pronto ad incontrare subito Letta per trovare una soluzione.

Subito dopo è arrivato il fuoco ‘amico’ di Italia Viva: “Letta apre a cambiare la legge Zan, e adesso che cosa dicono i pasdaran? Cosa dicono quelli che ci hanno attaccati- dice il senatore Davide Faraone- perché proponevamo il dialogo e soluzioni sensate? Siamo contenti che alla fine ci abbiano dato ragione anche sul percorso più utile a portare a casa la legge contro le discriminazioni omotransfobiche: come Italia Viva abbiamo indicato per primi, il 19 maggio, la via del tavolo politico con tutta la maggioranza per affrontare insieme quei ‘nodi giuridici’ su cui oggi arriva l’apertura del segretario del Pd. Adesso andiamo avanti convocando il prima possibile questo tavolo e troviamo soluzioni”.

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Non ci sta il partito dei Gay italiani: “Troviamo preoccupante l’ingerenza del Vaticano sulla Legge contro l’omofobia, peraltro l’art. 7 da loro citato di fatto proibisce qualsiasi corso nelle scuole contro le discriminazioni verso le persone LGBT (lesbiche, gay, bisex e trans) e l’art.4 consente di chiamarci malati ed inferiori” dice Fabrizio Marrazzo Portavoce Partito Gay per i diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista e Liberale. Quindi, prosegue, “già cosi la legge non aiuta a combattere i pregiudizi. Cosa vuole il Vaticano la libertà di creare spazi dove le persone LGBT+ possono essere liberamente discriminate? Non bastano le mutilazioni che hanno fatto i parlamentari cattolici alla legge? La maggioranza che sostiene la legge, ed il Governo e Draghi dicano un chiaro NO al Vaticano e migliorino la legge se hanno veramente a cuore la lotta all’omotransfobia”.

Pure Fedez oggi ha voluto dire la sua: “Riassumendo: il Vaticano che ha un debito stimato di 5 miliardi di euro su tasse immobiliari mai pagate dal 2005 ad oggi per le strutture a fini commerciali dice all’Italia ‘guarda che con il DDL Zan stai violando il Concordato'” chiedendo perché quando vengono individuati preti pedofili questi non vengano processati dalla giustizia italiana.

Preoccupata pure la sindaca di Roma, la ‘grillina’ Virginia Raggi, in campagna elettorale per essere rieletta: “Chiunque minacci, offenda o diffami un’altra persona in base al suo orientamento sessuale va condannato. Mi sembra di capire che il tema cardine sia l’introduzione della giornata contro l’omofobia dentro le scuole private. Se questo è mi sembra che il nodo sia trovare un equilibrio tra quanti chiedono che non si debbano subire discriminazioni e chi ritiene di voler esprimere liberamente il proprio pensiero” ha sottolineato.

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