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Malawi, Hrdc: “Al voto per le presidenziali-bis, ma la democrazia ha già vinto”

Nuove elezioni dopo i brogli, Gift Trapence della Rights Coalition si dice fiducioso: "Nella condotta democratica di esercito e magistratura"

Pubblicato:22-06-2020 17:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:32

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ROMA – “In Malawi le sfide sono tante, ma sappiamo di poter contare sull’esercito e sulla magistratura: giocano un ruolo importante nella tutela dei cittadini e dello stato di diritto rispetto alle pressioni del partito di governo e delle forze di polizia”.

Ne è convinto Gift Trapence, vicepresidente della rete di associazioni Human Rights Defenders Coalition (Hrdc). L’agenzia Dire lo ha contattato alla vigilia di una data significativa: domani si ripeteranno le elezioni presidenziali, dopo che la Corte costituzionale ha annullato quelle di maggio 2019 per “irregolarità gravi” nel conteggio dei voti.

PRESIDENZIALI-BIS E CLIMA REPRESSIVO

Un fatto che da un lato è valso al Malawi apprezzamenti per la tenuta democratica delle sue istituzioni e dall’altro ha innescato tensioni tra la magistratura e il presidente uscente Peter Mutharika, che senza le denunce di brogli da parte delle opposizioni avrebbe ottenuto un nuovo mandato. “Il partito di governo sta facendo di tutto per ostacolare queste elezioni, ritardando ad esempio lo stanziamento dei fondi per finanziarle” denuncia Trapence. “Ma noi abbiamo fiducia: sarà un’elezione trasparente ed affidabile”. La speranza, secondo il vicepresidente della Human Rights Defenders Coalition, sta nella “condotta democratica dell’esercito e della magistratura”.


ESERCITO E MAGISTRATURA PER LA TENUTA DEMOCRATICA

La rete di associazioni denuncia “un clima repressivo”, con “arresti e persecuzioni” di oppositori e dissidenti ispirate dal governo e attuate dalla polizia. L’esercito però, a differenza degli agenti, secondo Trapence, “fa il suo dovere e difende i cittadini”. Lo confermerebbero anche notizie di stampa dei mesi scorsi, secondo cui alle azioni della polizia per disperdere i cortei organizzati per denunciare i brogli elettorali si è contrapposto l’intervento dei militari, che più di una volta hanno scortato i manifestanti fino ai palazzi delle istituzioni. “L’ho visto con i miei occhi” conferma Trapence. “È successo nel giorno in cui hanno arrestato anche me, per il mio impegno da attivista, prima di rilasciarmi”.

A sostenere la tenuta democratica ci sarebbe anche la magistratura. “I giudici – annota Trapence – non hanno esitato a esaminare le accuse mosse dai partiti di opposizione e ora hanno favorito il rinnovo dei membri della Commissione elettorale, dal presidente ai singoli commissari”.

Jane Ansah, la presidente che era in carica durante il voto dello scorso anno, si è dimessa dopo aver ammesso che erano emersi dubbi sulla regolarità dello spoglio. Ansah aveva dichiarato: “Nonostante questo ho soprassieduto e ora mi pento di non aver posticipato l’annuncio dei risultati per avere più tempo per ricontrollare”.

“È UN PAESE CON TANTE RISORSE”

Il vicepresidente della Human Rights Defenders Coalition osserva: “Non sappiamo molto su Chifundo Kachale, il nuovo capo della Commissione, ma vogliamo dargli fiducia: sarà un voto giusto e, comunque, noi lo monitoreremo tramite i nostri osservatori”. Quanto all’esito di queste presidenziali-bis, un ruolo importante dovrà essere assolto dalle opposizioni. “Bisogna risolvere la corruzione e la povertà diffusa” sottolinea Trapence, allargando lo sguardo. “Il Malawi è un Paese con tante risorse, a partire da una buona democrazia: possiamo metterle a frutto”.

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