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VIDEO | La battaglia di Cna su lettera R ed ecobonus

Il segretario generale Sergio Silvestrini: "In Italia le micro e piccole imprese negli ultimi 8 anni hanno avuto il 30% di credito in meno"

Pubblicato:22-06-2019 10:29
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:26

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PRATO – Sull’ecobonus per le ristrutturazioni e l’abolizione della lettera R sull’intermediazione creditizia così non va. È questo il filo conduttore della riflessione del segretario generale di Cna, Sergio Silvestrini, a proposito del decreto Crescita. Perplessità che confida nel corso di un’intervista alla ‘Dire’ a margine dell’assemblea annuale della confederazione dell’artigianato e della piccola impresa Toscana Centro a Prato.

Proprio nel cuore del manifatturiero toscano, del resto, la decisione del governo sulla lettera R e i confidi rischia di essere maggiormente penalizzante. L’allarme nei giorni scorsi è partito dalla stessa Giunta regionale. Silvestrini dà atto all’esecutivo nel primo anno di legislatura di aver introdotto anche misure “utili” a beneficio degli artigiani e dei piccoli imprenditori: la deducibilità dell’Imu che salirà sino al 70% nel 2022, l’abolizione del Sistri, la riduzione degli oneri Inail sul costo del lavoro, l’esenzione per le aziende fino a 20 dipendenti dall’obbligo di dotarsi di un collegio dei revisori.

“Accanto a queste note positive poniamo due problemi– afferma Silvestrini-. In particolare vediamo il problema del credito. In Italia le micro e piccole imprese negli ultimi otto anni hanno avuto il 30% di credito in meno. Le banche fanno sempre più fatica a finanziare questa dimensione di impresa“. I modelli organizzativi, di business, gli algoritmi degli istituti creditizi non aiutano.


“Paradossalmente- avverte Silvestrini- il decreto Crescita prevede di dare un colpo fondamentale a tutta la intermediazione, ai confidi cancellando la lettera R, prevista dalla Bassanini che permetteva alle Regioni di legiferare, dando una sorta di ristoro”.

Un supporto “che non ha aumentato i costi, ma la capacità di finanziamento. Non si capisce per quale ragione il governo abbia voluto cancellarla. Stiamo facendo una battaglia fortissima perché la lettera R venga ricostituita come era”.

La seconda criticità viene individuata nell’obbligo per le imprese di anticipare ai cittadini gli incentivi previsti dall’ecobonus sulle ristrutturazioni. Una misura che rischia di rivoltarsi contro proprio alle piccole imprese, che hanno maggiori difficoltà a ottenere finanziamenti dal sistema bancario.

Questa norma va cambiata– avvisa il segretario generale di Cna-. Se l’Europa non ci permette di poter cedere il credito agli intermediari, andiamo lì e facciamo una battaglia, perché” è inconcepibile “che in un’economia come la nostra non si trovino le agevolazioni necessarie per sfruttare al meglio le potenzialità di micro e piccole imprese. È incredibile che anche in questo caso il governo non scelga diversamente“.

Il mondo degli artigiani, ad ogni modo, dimostra di portare in dote oltre a delle rivendicazioni di categoria anche le potenzialità per contribuire alla catena di valore dell’export, puntano all’eccellenza. E non a caso l’assemblea annuale di Cna Toscana Centro (che riunisce le imprese di Prato e Pistoia) è dedicata ad Artigeni, il contest pensato per scegliere i cinque migliori imprenditori per innovazione e creatività. Un’iniziativa elogiata da Silvestrini: “È in sintonia anche con la linea confederale. È una fase nella quale l’Italia ha bisogno di esempi positivi, di campioni del territorio- chiarisce-. Benissimo, dunque, che Cna Toscana Centro premi ‘artigeni’ che uniscono il saper fare, la bellezza, le simmetrie, la qualità insieme alla novità, la modernità, il futuro”. D’altronde l’associazione vuole esserci sempre, “per supportare le imprese nel momento in cui vincono, ma anche per difenderle quando non ce la fanno“.

A Prato e Pistoia la presenza della confederazione si sentirà sotto la guida di Claudio Bettazzi, neoeletto presidente dell’associazione che riunisce nell’area Toscana Centro oltre 7 mila imprese.

“Nel prossimo biennio- spiega il nuovo numero uno dell’associazione- vogliamo puntare sui giovani. Abbiamo bisogno di una classe dirigente rinnovata e di accedere facilmente alle nuove tecnologie”. L’ambizione di Bettazzi nel suo mandato è di svolgere un monitoraggio attento delle imprese più ricettive per iniziare un percorso di incubazione.

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