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A Bologna l’altolà del sindaco dopo l’alluvione: “No a gite sui colli”

A Bologna a 5 giorni dall'alluvione la situazione è sotto controllo, ma restano alcuni divieti per precauzione, come il fatto di stare vicino a ponti o di fare gite sui colli

Pubblicato:22-05-2023 20:20
Ultimo aggiornamento:22-05-2023 20:20

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BOLOGNA – Bologna prova a mettersi alle spalle l’emergenza scatenata dal maltempo e dall’alluvione della scorsa settimana: per quanto riguarda il capoluogo “stiamo rientrando in una situazione di normalità”, dichiara il sindaco Matteo Lepore intervenendo oggi nell’aula del Consiglio comunale. Rientrano infatti diversi provvedimenti precauzionali emessi nei giorni scorsi, ma alcune misure restano in campo: il divieto di stazionamento lungo le aree pubbliche che costeggiano tutti i corsi d’acqua cittadini e vicino ai ponti che li attraversano e il divieto di frequentare i parchi collinari.

IN COLLINA RESTANO FRANE E SMOTTAMENTI

Sulla collina la situazione è ancora “molto critica” a causa di frane e smottamenti, riferisce Lepore. Le strade chiuse o con limitazioni sono una quindicina ed è “fondamentale continuare a non frequentare la zona se non necessario, in particolare- si trova costretto a sottolineare Lepore- per scampagnate, passeggiate e giri in bicicletta. Lo dico perché in questo weekend, purtroppo, abbiamo visto molti temerari avventurarsi in situazioni che avrebbero potuto causare pericolo. Le strade sono chiuse, non possiamo avere una pattuglia per ogni cartello e abbiamo davvero bisogno della responsabilità da parte di tutti se vogliamo mantenere il più possibile la situazione sotto controllo”. Visto il miglioramento delle condizioni meteo, però, viene revocato il divieto di accesso a parchi, giardini e aree verdi lungo i corsi d’acqua e l’utilizzo delle attrezzature e degli impianti presenti. Revocato anche il divieto di stazionamento sotto alberi in parchi, giardini e aree verdi del territorio comunale. Non è più in vigore, poi, l’ordine di evacuazione per i residenti dei civici 4, 6 e 8 di via del Paleotto (con accesso autorizzato anche ai veicoli) e dei civici 3, 4, 5 e 6 di via di Jola (solo pedoni).

Sempre in via di Jola non ci sono ancora le condizioni di sicurezza per revocare l’evacuazione del civico 2. Sempre in riferimento a via di Jola, Hera sta lavorando per riallacciare il gas (con soluzione provvisoria) entro domani. Sempre domani riaprirà la biblioteca Tassinari Clò, ma con ingresso solo da via di Casaglia 7. Per Bologna città può dirsi “chiusa la fase dell’emergenza- afferma Lepore- e possiamo passare a quella delle iniziative di ripristino di varie situazioni. Non parlo di vera e propria ricostruzione perché sono davanti agli occhi di tutti le immagini della Romagna e il nostro capoluogo di certo non versa nelle condizioni di altri Comuni”.


IN CITTÀ UN QUADRO “SOTTO CONTROLLO”

A questo proposito, con i sindaci delle zone più colpite “sono in stretto contatto e abbiamo deciso di mandare loro personale, materiali e alcune idrovore”, segnala Lepore. Ma intanto, pur sapendo che “dobbiamo continuare a monitorare il maltempo e le ricadute nelle prossime settimane“, il quadro a Bologna “è sotto controllo” e si apre la fase di “ritorno alla normalità”, conferma il sindaco: “Le manifestazioni e le attività della città riprendono in maniera ordinaria così come le attività politiche e le iniziative istituzionali”. Ad esempio è partita stamattina la “settimana del sindaco” al Navile. Così come “riprendono i dossier dei cantieri e la programmazione culturale“, continua Lepore, segnalando che nei prossimi giorni verrà presentato il programma di Bologna Estate e verranno annunciate “alcune novità” sulle ex aree militari. Sulle caserme Stamoto e Perotti, in particolare, è stata rinviata una conferenza stampa in calendario per oggi con la partecipazione di Lepore, Galeazzo Bignami (viceministro Infrastrutture e Trasporti), Lucia Albano (sottosegretaria Economia) e Alessandra Dal Verme (direttrice Demanio).

NELL’AREA METROPOLITANA DI BOLOGNA CI SONO ANCORA 2.121 EVACUATI

Nell’area metropolitana di Bologna ci sono ancora 2.121 persone evacuate, contro le 4.616 conteggiate all’inizio dell’emergenza maltempo. Lo riferisce il sindaco Matteo Lepore nel corso di una comunicazione al Consiglio comunale del capoluogo. Le strade provinciali chiuse o interrotte sono 23, 14 quelle con senso unico alternato o con altre limitazioni. Le provinciali danneggiate sono 52 e “non si contano- afferma il sindaco- le strade comunali chiuse o danneggiate”.

Per quanto riguarda le vie provinciali, i danni ipotizzati sono saliti a “ben oltre i 150 milioni di euro ed è una stima del tutto prudenziale”, riferisce Lepore. Cinque, poi, le strade statali (di competenza Anas) interrotte: Passo Brasa, Porrettana (a Marzabotto e a Sasso Marconi), Futa (a Loiano e a Monte San Pietro), San Vitale (Medicina), Trasversale di pianura e Fondovalle Savena. “Ci risultano varie persone ancora isolate in alcuni Comuni” e le criticità principali adesso si riscontrano in Appennino, continua Lepore, citando in particolare Monterenzio e Castel del Rio. Per quanto riguarda i volontari, più di 300 sono stati già attivati “e tanti si stanno dirigendo verso i Comuni della Romagna“, segnala il sindaco, mentre come Comune e Città metropolitana per il momento si è deciso di non avviare raccolte di beni: perché Protezione civile, Regione Emilia-Romagna e sindaci romagnoli “ci hanno indicato che al momento non ci sono necessità”. Su questo fronte sono attive tante iniziative spontanee “ed è giusto vengano promosse”, ma al momento “noi ci limitiamo a raccogliere fondi”. C’è l’Iban diffuso dalla Regione, ricorda il sindaco, ma da oggi verrà diffuso anche quello del Fondo sociale di comunità a livello metropolitano.

Tramite questo Fondo, “le risorse andranno sul territorio metropolitano- spiega Lepore- mentre l’Iban della Regione sarà usato prevalentemente per tutta l’area regionale e le zone maggiormente colpite”. La raccolta fondi bolognese, in particolare, sarà utilizzata in favore di “famiglie bisognose e persone che hanno necessità impellenti- continua il sindaco- ma ci servirà anche anche sul medio e lungo periodo per affrontare le situazioni di povertà o disagio che verranno a crearsi”.

Per quanto riguarda invece l’impegno del Governo, “è necessario nominare un commissario straordinario– afferma Lepore- e sarà fondamentale l’accesso alle risorse del fondo di solidarietà dell’Ue”. Il sindaco invoca poi “misure di semplificazione amministrativa per la fase di ripartenza, sostegni a famiglie e imprese, sospensione sospensione di tutti i termini degli adempimenti tributari, fiscali e contributivi, definizione di un piano di ristori economici in cui siano stanziate adeguate risorse di supporto a famiglie, imprese e organizzazioni del terzo settore colpite dagli eventi”. Inoltre, “una particolare attenzione, come sempre- aggiunge Lepore- andrà data a tutta la coesione sociale e al mondo del lavoro”. Infine, non sarà importante solo rimborsare le spese affrontate per idrovore, autospurghi e pulizie “ma dobbiamo assolutamente pensare anche al ritorno a casa di queste famiglie”, sottolinea Lepore, facendo l’esempio delle abitazioni allagate al Farneto: lì molti abitanti “stanno buttando via tutto il mobilio. E’ un esempio di una situazione in cui ci sarà bisogno che il Governo metta in campo risorse anche per permettere a queste famiglie di poter riarredare le proprie case, almeno con la cucina e le cose fondamentali”.

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