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ExoMars va avanti (nonostante tutto): i progressi del piccolo italiano Ma_Miss

Uno studio pubblicato su Astrobiology mostra come lo spettrometro italiano possa rilevare anche tracce organiche e non solo mineralogiche. Intervista ad Eleonora Ammannito, ricercatrice dell'Agenzia spaziale italiana (Asi)

Pubblicato:22-05-2023 15:56
Ultimo aggiornamento:22-05-2023 15:56

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ROMA – La guerra in Ucraina ha fatto slittare la tappa forse più attesa della missione ExoMars, quella che prevede l’arrivo su Marte del trapano italiano per perforare la superficie del pianeta rosso. In attesa del prossimo lancio della missione europea, che prevedeva la collaborazione con la Russia-poi interrotta-, i lavori non si fermano. La partenza è stata ricalendarizzata per il 2028, con nuovi elementi europei. A volare verso Marte sarà il rover Rosalind Franklin, un robottino cui è affidato il trasporto di importanti strumenti di esplorazione, tra cui lo spettrometro italiano Ma_Miss. Grazie al finanziamento e al coordinamento dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e alla supervisione scientifica dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), Leonardo ha realizzato il Mars Multispectral Imager for Subsurface Studies, uno spettrometro miniaturizzato a fibra ottica, operante nelle lunghezze d’onda del visibile e del vicino infrarosso, montato all’interno del trapano del rover (costruito sempre da Leonardo) che perforerà il suolo marziano fino a due metri. In questi mesi, sono in corso esperimenti con il modellino dello strumento che volerà su Marte. Uno studio a prima firma Marco Ferrari dell’Inaf è stato pubblicato su Astrobiology e dimostra che Ma_Miss potrà rivelare anche la presenza di sostanze organiche e non solo di minerali. Attenzione, però: organico non significa necessariamente tracce di vita. Ne abbiamo parlato con Eleonora Ammannito, ricercatrice dell’Agenzia spaziale italiana (Asi).

UN PICCOLO SPETTROMETRO TUTTO ITALIANO

“Il motivo per cui Ma_Miss è stato progettato era quello di creare un contesto mineralogico per le analisi, con risvolti astrobiologici, che vengono fatte nel laboratorio all’interno del rover- spiega Ammannito, a colloquio con l’Agenzia Dire- Tuttavia ci siamo resi conto che dei composti organici hanno frequenze di assorbimento che si trovano all’interno dell’intervallo in cui Ma_Miss è sensibile. Abbiamo usato il modellino di laboratorio per cercare di vedere se è possibile cercare di rilevare questi assorbimenti che si trovano nell’intervallo infrarosso. Sono stati creati artificialmente dei composti, fatti da silicati e altri materiali organici, e abbiamo dimostrato che sì, possono misurare, già con pochissimo organico il nostro strumento è in grado di farlo. Organico non significa, però, tracce di vita. È vero che gli organici sono dei mattoncini che servono a costruire delle molecole che poi portano a forme di vita, però ricordiamo che gli organici possono essere creati anche da processi non biologici. La presenza di organico non è di per sé indicativa di vita. Tant’è che su Marte già diversi organici sono stati misurati”. Quello che serve è capire in quale contesto quell’organico si è formato, per capire se l’origine è biotica o abiotica, cioè, se sono coinvolte forme di vita oppure no. Ma_Miss è pronto a lavorare su Marte, quando sarà il suo momento. Lo spettrometro è un prodotto tutto italiano, pensato e realizzato nel nostro Paese. La Principal Investigator dello strumento è Maria Cristina De Sanctis (Inaf), mentre l’idea originaria venne ad Angioletta Coradini, una delle più importanti astrofisiche italiane, scomparsa nel 2011.

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LA MISSIONE EXOMARS

La missione ExoMars traccia la via europea per conoscere ed esplorare Marte. La prima tappa è partita nel 2016, poi il cammino si è fatto più travagliato. “La missione del 2016 sta continuando la sua operatività, sta continuando a mandare immagini e informazioni, sta procedendo senza ritardi. La parte di superficie, che avrebbe dovuto essere lanciata nel 2022 ha subito ritardo a causa della crisi internazionale tra Russia e Ucraina. La missione era combinata tra Esa e Roscosmos, quindi alla luce degli eventi la collaborazione è terminata e abbiamo dovuto posticipare il lancio per trovare alternative per parti meccaniche fornite dalla Russia. Stiamo lavorando per ripensare la missione e trovare alternative per forniture russe. Il nuovo partner è la Nasa, il lancio è previsto per il 2028″, spiega Ammannito. Le prove delle sequenze operative di quello che succederà sul pianeta rosso avvengono in Italia. Il gemello terrestre dello strumento Ma_Miss è nel centro Inaf di Tor Vergata a Roma, mentre a Torino, nel laboratorio Rocc di Altec, c’è la copia del rover Rosalind Franklin, ribattezzato ‘Amalia’ come Amalia Ercoli Finzi, prima ingegnera aerospaziale italiana e ideatrice del trapano che perforerà Marte.

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