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VIDEO | Il Senegal ha il suo robot per fermare il coronavirus

All’Hôpital National de Fann del Senegal c'è un robot che aiuta i medici nell'assistenza ai pazienti affetti da coronavirus

Pubblicato:22-05-2020 13:42
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:22
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https://youtu.be/6bq669d8KUY

ROMA – Si chiama “Docteur Car” e non è un medico tra tanti. Parla quattro lingue ed è un robot. Comandato a distanza, fluente in inglese, francese, pulaar e wolof, si sposta nelle stanze di isolamento portando farmaci, cibo e termometri. Input da remoto, perché ai tempi del nuovo coronavirus contatto vuol dire rischio di contagio. “L’idea è stata ridurre le interazioni dei medici con i malati che presentano sintomi lievi” ha spiegato uno degli inventori, Mohamed Gueye, studente di ingegneria meccanica a Dakar, all’Ecole Superiore Polytechnique dell’università Cheikh Anta Diop.

“Attraverso una app, dalla sala di controllo, ‘Docteur Car’ può essere pilotato a distanza e rivolgersi ai pazienti in più lingue”. Del robot si legge sull’ultimo numero della rivista ‘Oltremare’, pubblicazione dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics).


Messo a punto grazie al contributo dell’ingegnere elettronico Ismaïla Deme e dell’esperto in telecomunicazioni Mouhamadou Lamine Kebe, il progetto è stato presentato al Centre des Operations Sanitaire gestito dal ministero della Salute del Senegal: con un successo tale che è stato poi messo subito alla prova all’Hopital National de Fann, centro di riferimento universitario per le malattie infettive dove oggi sono i ricoverati pazienti affetti dal Covid-19. Nella struttura, con un bacino di utenza di un milione e mezzo di persone, con al lavoro oltre 600 operatori, tra i quali 114 medici e 361 infermieri, “Docteur Car” si sposta di stanza in stanza. Finendo tra l’altro anche su Covid-Free Partecipatory Toolkit, un portale nato in Italia per raccontare e sostenere le soluzioni dell’Africa nella lotta al coronavirus. All’Ecole Superiore Polytechnique, prima che il robot fosse dotato di telecamere e istruito in quattro lingue, era stata avviata la produzione di gel idroalcolico.





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In origine “Docteur Car” era stato immaginato proprio per automatizzare la distribuzione di bottigliette. Il progetto, con l’app per il controllo a distanza, è una ricaduta di un programma nazionale sovvenzionato dalla Delegation à l’Entrepreneuriat Rapide: gli inventori senegalesi avevano trascorso cinque settimane di soggiorno studio a Draper, in un’università della Silicon Valley, frequentando corsi di imprenditoria.

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