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Giovani, incontro Sioi sull’Agenda 2030: “Sono loro il cambiamento”

A Roma per la tavola rotonda 'I Giovani e l’Agenda 2030', organizzata dalla Società italiana per l'organizzazione internazionale.

Pubblicato:22-05-2018 12:36
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:55

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ROMA – È l’epoca più fortunata della storia per essere un giovane, ma per sfruttare appieno tutte le opportunità bisogna vivere in una società che garantisca l’accesso universale ai diritti e alle opportunità, e nessuno quanto i giovani possono farsi protagonisti del cambiamento. Ne è convinta Jayathma Wickramanayake, inviato speciale per i giovani del segretario generale Onu, oggi a Roma per la tavola rotonda ‘I Giovani e l’Agenda 2030’, organizzata dalla Sioi, la Società italiana per l’organizzazione internazionale.

Gli under 30 sono la metà della popolazione mondiale

“Gli under 30 sono la metà della popolazione mondiale – ricorda Wickramanayake – ma centinaia di migliaia vivono in zone di conflitto, non hanno accesso a istruzione o cure mediche, e ben 25 milioni sono migranti o rifugiati. Per questo l’Onu considera i giovani e il loro futuro un obiettivo dell’Agenda di sviluppo 2030, ma al contempo li ritiene gli esecutori materiali di ognuno dei 17 punti di quel piano”.

Ma la lotta alla povertà, ai cambiamenti climatici o alle diseguaglianze nell’accesso ai servizi “inizia all’interno della propria comunità, prima di guardare ai Paesi svantaggiati”, chiarisce Diego Cimino, della direzione generale della Cooperazione allo sviluppo (Dgcs) per il ministero degli Esteri italiano, 27 anni, inserito nella classifica 2017 di ‘Forbes’ tra gli under 30 che cambieranno l’Europa.


“Se volete essere ascoltati, se volete più spazio, dovete prendervelo”

“L’Agenda 2030 – prosegue Cimino – è un appello alla cittadinanza globale, a partire dalle scuole. I vostri istituti sono posti sicuri, protetti e favorevoli in cui acquisire un’istruzione di qualità?”, è la domanda su cui invita i tanti liceali presenti a interrogarsi, e quindi ad agire. “Se volete essere ascoltati, se volete più spazio, dovete prendervelo” aveva detto il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres tempo fa alla delegazioni di giovani italiani alle Nazioni Unite, come testimonia una giovanissima studentessa, Giuseppina De Marco, membro di quella delegazione al Palazzo di Vetro. “E in Italia già avviene” sottolinea De Marco. “Tanti coetanei che abbiamo incontrato lo fanno attraverso il loro volontariato o l’attivismo sociale. Ma spesso non si rendono conto di attuare i punti dell’Agenda 2030”. Parlare di più di questo Piano e più in generale di tutte le attività che le Nazioni Unite portano avanti a livello globale è un altro obiettivo che i relatori si propongono di perseguire.


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