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Report del Consiglio grande e generale del 19 maggio – Seduta pomeridiana

SAN MARINO - Nel pomeriggio si conclude il dibattito

Pubblicato:22-05-2016 10:42
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:45

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SAN MARINO – Nel pomeriggio si conclude il dibattito al comma 9, sull’esito della consultazione referendaria di domenica scorsa. Durante le repliche sono presentati quattro Ordini del giorno: uno della maggioranza, due della coalizione Cittadinanza Attiva (Su-LabDem, C10) e uno di Rete e dei consiglieri indipendenti Lazzari e Pedini. La Reggenza ritiene però ammissibile solo un Ordine del Giorno, quello di Ca volto a impegnare una superficie di terreno di proprietà pubblica alla creazione di un parco urbano nel castello di Serravalle.

Tutti gli altri Odg, che riguardano le modalità di recepimento nelle normative esistenti dell’esito referendario, non sono ritenuti dai Capi di Stato ammissibili perché individuano – se approvati- iter alternativi rispetto quelli previsti dalla legge qualificata in materia. Rete-Lazzari-Pedini, a seguito di una modifica del testo, ripropongono comunque il loro Ordine del giorno volto a “dare immediato corso all’esito dei 3 referendum propositivi” approvati, impegnando l’esecutivo “a portare in discussione entro la sessione consiliare di Giugno 2016 i progetti di legge conseguenti con procedura d’urgenza”. In particolare, spiega il capogruppo Elena Tonnini, il recepimento deve limitarsi ai quesiti, “senza che l’Aula vada a interpretarli, snaturando la volontà dei cittadini”. Entrambi gli Odg ammessi al voto, quelli di Ca e di Rete-Lazzari-Pedini, sono infine respinti a maggioranza.

I lavori proseguono con il comma 10, che prevede un dibattito unico sul Progetto di legge in seconda lettura “Modifiche alla Legge 29 gennaio 1992 n.7 – Piano Regolatore Generale per l’attuazione di Interventi di Sviluppo Economico” e sull’Istanza d’Arengo n. 14 perché il progetto edilizio denominato “Parco Scientifico Tecnologico” non venga realizzato nella zona del “Parco Urbano” sita in località Galazzano. A presentare il Pdl, dopo i relatori di maggioranza, Stefano Canti, e minoranza, Augusto Michelotti, è il segretario di Stato per il Territorio, Antonella Mularoni: “Sono le ultime due varianti di Prg di questa legislatura- assicura- partirà poi uno studio che vedrà il coinvolgimento di tecnici e di tutti i partiti”, per la redazione del nuovo Prg di cui è stato incaricato l’architetto italiano Stefano Boeri. Segue poi ad illustrare l’istanza d’Arengo e ad intervenire sul parco scientifico il segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli. Lo stesso richiede di inserire, attraverso un emendamento, la garanzia che solo una volta approvati anche il futuro Prg e la convenzione del Pst, si potrà procedere ad intervenire sull’area interessata, in modo da garantire un ritorno in Aula e in Commissione della variante e quindi la condivisione del progetto finale con tutte le forze politiche. “Non costruiremo niente, non faremo niente- puntualizza Arzilli- se non ci sarà un passaggio in Consiglio Grande e Generale che approvi il progetto, il Prg e la relativa convenzione per la realizzazione del Pst”. Se l’emendamento venisse accolto, prosegue il segretario di Stato, “sarebbe un messaggio forte: siamo qui non per far qualcosa contro qualcuno, ma per costruire qualcosa per il Paese”. Il lungo dibattito odierno sulla variante del Prg si conclude con la prima delle repliche e riprenderà nella giornata di domani.


Di seguito un estratto degli interventi odierni.

Comma 9, Dibattito sull’esito della consultazione referendaria del 15 maggio 2016

Repliche
Elena Tonnini, Rete: “Come Rete, insieme ai due consiglieri indipendenti, abbiamo intenzione di presentare un Odg che conterrà la richiesta di dare applicazione ai tre quesiti vincitori, sottolineando la loro vittoria, come anche il non raggiungimento del quorum e quindi la bocciatura del quesito sulla variante di Rovereta. Non ci stiamo al gioco dei numeri su una campagna referendaria già finita, i risultati ci sono e bisogna darvi seguito se è vero che il popolo è sovrano, anche quando fa scelte che l’Aula non condivide pienamente. Ciò significa anche che l’Aula non vada a interpretate i quesiti. Quello sul quorum non chiede infatti di aumentare il numero di firme necessarie per avviare l’iter referendario. Inutile dire se il voto dei cittadini conta, se poi si dice che quel voto nasconde l’interpretazione di un’Aula, modificandone l’obiettivo. Se la politica vuole intervenire sui tre temi non deve cogliere l’occasione del referendum per farlo. Se la politica vuole intervenire lo faccia con gli strumenti che ha a disposizione”.
Alessandro Mancini, Ps: “Il nostro assetto istituzionale è chiarissimo, anche io mi sento di invitare tutti i colleghi, pur comprendendo le preoccupazioni espresse, a rimanere nel nostro ordinamento e invito il governo a predisporre gli interventi legislativi di adeguamento e a portarli nelle sedi preposte. Non inventiamoci nuovi strumenti o tavoli di confronto. Abbiamo le Commissioni e il Consiglio grande e generale per fare i provvedimenti. Nel dibattito ho ascoltato tre posizioni in Aula, chi ancora è in campagna referendaria e vede la coda lunga per la prossima campagna elettorale; chi ha dovuto cambiare in corso d’opera opinione su certi quesiti ed in lui è prevalso un certo nervosismo; chi ha fatto un’analisi più approfondita sul voto su cui anche io voglio dedicarmi. Quando vanno a votare più di 16 mila persone c’è qualcosa di più di quello che chiede il quesito. Va fatta un’analisi su questo, c’è un profondo disagio della popolazione verso la politica di governo, di maggioranza, di risposte che non sono arrivate o lo hanno fatto in modo tardivo. Ill voto di domenica è stato un voto forte e non si può essere indifferenti, la politica deve fare un’attenta riflessione e decidere prima possibile quale futuro dare al Paese”.
Marco Podeschi, Upr: “Upr non presenterà nessuno Odg, è stato annunciato ora da Rete e da Su, noi valuteremo il loro contenuto alla luce però della disciplina sulla legge referendum. L’ articolo 23 è chiaro, non ci si deve invitare nulla, la facoltà legislative le ha il governo e il Consiglio deve vigilare sull’iter normativo. Alla luce del risultato, vanno fatte considerazioni su tutta la legge elettorale sammarinese. A partire dalle procedure di voto: c’è tutto una serie di sistemi su cui la segreteria agli Intern ha tempo di fare le dovute riflessioni, ci sono procedure tecniche che vanno riviste a partire dalla legge attuale, in particolare lancio l’input sulla durata della campagna elettorale”.
Augusto Michelotti, Su: “Devo presentare un Odg da parte di Cittadinanza attiva, quindi Su-LabDem e C10, sul polo della moda, su un tema che è giusto da mettere in evidenza. Non crediamo sia in contrasto con le norme referendarie. Il Castello di Serravalle si ritrova dopo la compensazione a Faetano con un pugno di mosche sulle zone a parco. Lo vado a leggere: ‘Il Consiglio Grande e Generale, Preso atto del risultato referendario (…); Considerata la decisione del governo di compensare la destinazione di zona parco urbano attraverso la riconversionedi una zona edificabile in Ca’ Chiavello, (…) impegna il Congresso di Stato a incaricare i competenti uffici dello Stato, al fine di reperire e impegnare una superficie territoriale di proprietà dello Stato alla creazione di un parco urbano all’interno del confine del castello di Serravalle’”.

Federico Pedini Amati, Lbsm: “Ieri c’è stato un dibattito che ha alzato i toni in Aula, si è capito molto bene che molti partiti e larga parte di questo Consiglio non si aspettavano una votazione finale come quella che si è verificata, tre sì e un pareggio. Noi ne siamo ben lieti, ci siamo espressi fin dall’inizio con 4 sì e mi rendo conto che molta parte dell’Aula ha dei mal di pancia, ma la volontà popolare va accettata. Non voglio entrare in polemica con Francesca Michelotti, ma ieri ha espresso un concetto in modo fazioso nei miei confronti. Nel mio precedente intervento ho detto che per 30 giorni abbiamo fatto serate pubbliche, in realtà il sottoscritto è dal giugno 2015 che ha fatto serate per la raccolta firme per due quesiti. Va da sé che in quel momento si spiega alla cittadinanza il motivo della raccolta. Il percorso è stato lungo e complicato. Capisco perà si vogliano innalzare muri e toni per far apparire un risultato diverso che è però sotto gli occhi di tutti. Leggo l’Odg di Rete, Lazzari e Pedini: Il Consiglio Grande e Generale Considerato l’esito della consultazione referendaria celebrata il 15 maggio 2016, che vede nell’accoglimento di 3 quesiti su 4 la dimostrazione dell’importanza del referendum come strumento di democrazia diretta capace di arricchire e valorizzare la partecipazione dei cittadini alla vita civile della Repubblica; considerato il risultato storico in termini di affluenza a tale tornata referendaria, che ha raggiunto quasi il 70% dei residenti in Repubblica; esaminato il chiaro messaggio espresso dalla cittadinanza Sammarinese che ha dimostrato ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, la volontà degli stessi di voler incidere sulle scelte importanti e strategiche della Repubblica di San Marino, e quindi di voler essere protagonista del proprio futuro; valutato come l’accoglimento dei quesiti propositivi sia andato ben oltre le soglie del quorum, nonostante le indicazioni del governo e della maggioranza che miravano al non raggiungimento del quorum stesso o in ogni caso a votare No; preso atto invece del chiaro messaggio dato dai Cittadini Sammarinesi e dello scollamento tra le indicazioni fornite dal governo e dalla maggioranza rispetto alle volontà reali della cittadinanza; considerando inequivocabile il respingimento del quesito sull’abrogazione della variante del PRG collegata alla realizzazione del Polo della Moda, a seguito del non raggiungimento del quorum; considerando altresì esigua la differenza (di 112 voti) che segna la vittoria dei NO sui SI rispetto ad un progetto che determinerà degli impatti importanti a livello economico, territoriale e sociale; ritenendo doveroso non ignorare le esigenze e le preoccupazioni espresse anche da 7845 cittadini in merito alla realizzazione del Polo della Moda; considerando necessario dare immediata attuazione alla volontà popolare, nel rispetto della Legge 2013 n.1 (Legge sui Referendum);

dà mandato al Congresso di Stato di

  1. dare immediato corso all’esito dei 3 referendum propositivi passati al vaglio e quindi all’approvazione del corpo votante e di portare in discussione entro la sessione consiliare di Giugno 2016 i progetti di legge conseguenti con procedura d’urgenza, affinché:

  1. già a partire dalle prossime elezioni politiche generali venga applicato il metodo della preferenza unica;

  2. in ordine ai referendum venga eliminato il quorum e venga facilitato il percorso di raccolta delle firme, senza introdurre ulteriori elementi che esulino dalle specifiche richieste del quesito;

  3. a seguito dell’approvazione della relativa legge, il limite massimo delle retribuzioni nel settore Pubblico e Pubblico allargato sia fissato a 100.000 euro, comprensivi di ogni benefit e comunque non cumulabili con altri incarichi o emolumenti;

  1. procedere altresì, relativamente all’esito del quesito referendario sulla variante di PRG che vedrà la realizzazione del Polo della Moda, alle seguenti disposizioni:

  1. incaricare gli uffici competenti, oppure, in seconda istanza, agenzie terze e qualificate, ad eseguire degli studi indipendenti in merito a: a) l’impatto economico conseguente alla realizzazione del cosiddetto polo della moda, di rendere pubblici tali studi e di adoperarsi conseguentemente, in base alle risultanze, nel migliore dei modi; b) la congruità dei costi di costruzione dell’opera preventivati, in ragione degli interessi sul finanziamento complessivo che lo Stato è impegnato a corrispondere; 2)attuare tutte le misure possibili per far sì che nella costruzione della struttura le imprese incaricate siano principalmente sammarinesi e che in termini occupazionali nelle attività del centro commerciale l’80 % dei dipendenti siano sammarinesi o residenti; 3)rinegoziare con gli investitori gli impegni riguardanti la promozione turistica del Paese le sinergie con la realtà commerciale preesistente, prevedendo da parte degli stessi impegni più precisi e stringenti’. La nostra richiesta va ad adempiere quanto previsto da quesiti referendari”.

Marino Riccardi, Psd: “In merito Odg, Rete &co, mi sembra una cosa assurda dove si dice che il Consiglio deve recepire gli esiti referendari, mi sembra più che logico. Il Consiglio Grande e Generale li deve recepire, i tempi saranno i più stretti possibili, ma state tranquilli, le prossime elezioni si faranno con la preferenza unica. Mi sento offeso come consigliere di votare un Odg del genere. Su quello di Su: si può presentare tutto si può fare tutto, ognuno vuole mettere la sua bandierina e si può anche approvare. Ma andare a sindacare in un Paese di 60 kmq di fare la differenza tra Borgo, Serravalle e Dogana è una visione molto restrittiva. La compensazione l’abbiamo già fatta, un’area a Faetano edificabile è stata trasformata in una zona parco, certo in fase di revisione di Prg terremo in considerazione di mettere altre aree verdi a Serravalle. Io ci vivo ed è uno dei Castelli che ha più parchi pubblici. E’ una politica che non mi appartiene mettere bandierine”.

Maria Luisa Berti, Ns: “Mi sento di apprezzare l’indirizzo fatto dalla Reggenza a inizio dibattito. L’Art. 23 della legge qualificata traccia chiaramente le modalità di recepimento dei quesiti referendari, basta seguire la legge per darne compiuto adempimento. Mi sento di intervenire per dei chiarimenti sull’Odg di Su-C10 che può avere attinenze con un comma posto all’Odg successivo, il Pst. Zone di aree verde di consistenza a Serravalle andranno ad interessare infatti l’ubicazione del Parco scientifico tecnologico. Se l’Odg ha intenzione di far saltare quel progetto, vorrei emergesse”.

Paolo Crescentini, Ps: “Mi sembra di sognare dopo due giorni di dibattito vedere due Odg. E’ chiaro il referendum ha dato un esito e di conseguenza il governo porterà leggi al Consiglio. Non capisco perché andare a fare Odg su qualcosa che è lampante sull’esito del referendum. Sui numeri facciamola finita: i sì non sono metà dei sammarinesi, ma metà di chi è andato alle urne, il 25% dei residenti. Sull’Odg di Su letto da Michelotti rimango basito. E’ uno stravolgere l’esito del referendum che prevede una variante di Prg e oggi lo volete stravolgere. Non siamo qui a prendere in giro i cittadini”.

Francesca Michelotti, Su: “Pedini ha detto di essere stato per un mese tutte le sere nelle piazze. Prima della campagna hanno fatto 4 serate sul polo del lusso, più altre sei in campagna elettorale. Sono autorizzata a dire che in campagna elettorale siete stati un mese. Noi abbiamo rispettato la legge e voi no. Ieri sera non ho potuto terminare l’intervento in cui volevo sottolineare le lacune che hanno portato a distorsioni a cui la legge elettorale non ha potuto porre rimedio. A fronte di 4 referendum la comunicazione è stata inadeguata, sono troppo brevi 15 giorni per spiegare 4 referendum, due avevano poi un quesito multiplo. Tant’ è che il referendum sulla preferenza unica non era solo su quella, ma restituiva il voto di preferenza ai residenti esteri, rimettendo in piedi condizioni per cui in passato si è creato il fenomeno distorsivo quale il pagamento del viaggio elettorale agli elettori esteri. E ripristinerà le modalità per cui gli affaristi pagheranno i politici per essere eletti e fare i loro interessi in Consiglio. Occorrerà fare qualcosa nella stessa legge perché il fenomeno distorsivo del voto possa ripetersi. Vale anche per il fenomeno del quorum. Lo stesso comitato promotore ha provveduto a chiedere che il quesito sia accolto in un ambito normativo che possa impedire un abuso paralizzante del referendum. Per questo abbiamo presentato l’Odg di cui darò lettura. Abbiamo ascoltato l’invito della Reggenza al rispetto della legge sul referendum che disciplina le modalità con cui dare attuazione alla volontà popolare, tuttavia siamo consapevoli e fiduciosi di far comprendere all’Aula la complessità dell’attuazione della volontà referendaria che non può limitarsi ad un laconico recepimento dell’esito perché porrebbe problemi di democrazia e nella gestione di istituzioni di democrazia popolare. Ovviamente si dovrà prevedere le dovute armonizzazioni con le normative vigenti. Delegare esclusivamente al congresso questo compito riteniamo possa essere rischioso. ‘Il Consiglio Grande e Generale dispone l’istituzione di un tavolo permanente paritetico composto dai membri dello stesso Consiglio per dare corso al recepimento dell’esito referendario con l’elaborazione entro un mese dal suo insediamento dei necessari testi legislativi da trasmettere al congresso di Stato per gli adempimenti previsti dalla legge su referendum e iniziativa popolare’”.

Mario Venturini, Ap: “Ritenevo non valesse la pena intervenire in ambito di dibattito. Intervengo in questo momento perché ho ascoltato alcune cose nel dibattito che mi hanno leggermente infastidito. Il fatto per esempio che tutti quanti, maggioranza e opposizione, hanno ringraziato i cittadini. Non sarò fra quelli che ringraziano i cittadini. Non dite che sono irriverente e che non rispetto la volontà popolare, prendo atto dell’esito e farò in modo che le leggi che andremo a fare recepiscano la sua volontà. I cittadini hanno esercitato un loro diritto scegliendo i loro spiccioli interessi. Non mi sento di ringraziare anche chi ha votato no al quesito sul polo, hanno comunque scelto in base a loro interessi personali. E’ stata salvata la democrazia con questo referendum? Fatemi capire…la partecipazione al referendum avviene da una quarantina di anni a questa parte, non hanno votato sotto i mitra e rischiando la vita. La sensazione che oltrepassiamo i limiti del ridicolo non viene a nessuno? Mi pare doveroso ringraziare i cittadini quando ottemperano il loro dovere, quando pagano le tasse e quando ce la mettono tutta nel loro lavoro, non quando esercitano un loro diritto. Io sono stato curato da un’equipe chirurgica del nostro ospedale, non voglio parlare di fiore occhiello, eccellenza e cavolate simili. Dico che un’equipe di questo tipo in ospedali di pari dimensioni in Italia se la sognano. E allora devo ringraziare i cittadini per il loro voto se forse l’equipe sarà smantellata o ai cittadini che hanno riaperto la questione del voto estero?”.

Marco Gatti, Pdcs: “In conclusione di questo dibattito tra le forze politiche di maggioranza si è ragionato per proporre un Odg che tenesse conto del richiamo della Reggenza rispetto la norma che deve essere attuata così, com’è senza stravolgimenti. Do lettura “Il Consiglio Grande e Generale impegna i segretari di Stato competenti ad un approfondimento, da tenersi nell’ambito della Commissione 1, entro la prima decade di giugno prima di predisporre provvedimenti normativi di recepimento dei quesiti. Impegna altresì i segretari di Stato, una volta predisposti gli adempimenti normativi, ad un confronto in ambito della Commissione 1 prima di trasmettere gli stessi alla Reggenza”.

Andrea Zafferani, C10: “Qualcuno è intervenuto sdegnandosi sugli Odg a fine dibattito. Certo la legge è chiara, ma il recepimento non è meccanico, senza guardare cosa c’è nel contesto. E’ ovvio che i quesiti siano semplici e immediati, non significa che non possano essere armonizzati con la legge. Per esempio, sul voto estero, dal nostro punto di vista, rispetto il ‘tornare indietro’ sulle battaglie passate e che i sammarinesi vogliono limitare, è nostro dovere creare una legge che non ci faccia andare indietro, fermo restando il ritorno alla preferenza sul voto estero”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Intendiamo modificare alcuni passaggi dell’Odg. Non si può interpretare il voto dei cittadini, l’esito del referendum deve essere applicato così come è, non c’è necessità di nessun tavolo, per questo il segretario di Stato deve proporre una legge che va ad applicarne i risultati”.

Ivan Foschi, Su: “Qualcuno ha posto il nostro Odg in contrasto con i cittadini. E’ un intervento nel castello di Serravalle che potrà esplicitarsi con l’ampliamento del parco Ausa. Non è in contrasto con la volontà degli elettori. In queste repliche credevo potessimo voltare pagina dai risultati, invece noto che qualcuno non vuole recepire la realtà. Qualcuno ha iniziato un mese prima a fare propaganda sul polo della moda, noi non facciamo denuncia, c’è una Commissione elettorale che dirà chi ha violato le regole. Sul pareggio: accettiamo i risultati sia quando ci piacciono, sia quando non ci piace. Chiedo di mettere da parte toni inaccettabili”.

Augusto Casali, Ps:Il dibattito è stato la prosecuzione della campagna elettorale. Ho sentito dire che su preferenza unica, quorum e tetto stipendi c’è un danno. Sento dire che i cittadini hanno votato in modo inconsapevole, perché la campagna referendaria dura poco. Il quesito sulla preferenza unica era chiarissimo. Ho capito che la preferenza unica dà molto fastidio. Sono contento di ciò. Tutti ammettono che ci sono state le cordate. Ma nessuno ha fatto delle proposte per abbatterle. La politica ha dimostrato di non riuscire a cambiare se stessa, nemmeno per spirito di conservazione in un periodo in cui è lontana dalle esigenze della popolazione”.

Massimo Cenci, Ns: “In riferimento all’odg di Sinistra Unita, tutte le compensazioni sono state fatte a norma di legge e finalmente la maggioranza ha iniziato a ragionare e dare gli opportuni incarichi per un nuovo Prg. Tutto quello che doveva essere prodotto a norma di legge è stato fatto”.

Nicola Renzi, Ap: “L’analisi si è spostata da cosa è successo a cosa bisognerà fare. In questo senso, la prima cosa è rispettare l’esito della volontà popolare espressa nei referendum. Gli strumenti per farlo sono predisposti nella legge che regola il referendum. Non credo si possa fare una discussione a compartimenti stagni sui vari quesiti, e magari demandarla all’esecutivo. Perché dovrà passare per quest’Aula. Rispetto al tetto stipendi, i medici ci hanno detto che vorrebbero investire in un rapporto continuativo e duraturo con le istituzioni sammarinesi, vogliono fare un progetto anche di vita. Dovremo discutere anche di questo”.

La Reggenza comunica che ieri ha iniziato l’iter finalizzato al dare esecuzione alla volontà popolare, con il decreto 63 – 2016. Il quale ha previsto all’articolo 5 l’apertura del termine di sei mesi per formulare i progetti di legge da portare in esecuzione. “Molti ordini del giorno individuano modalità che sono alternative rispetto a quelle previste dalla legge qualificata, se venissero approvati- spiega la Reggenza- non avrebbero nessun effetto di carattere giuridico e si creerebbero inoltre anomalie nell’ordinamento”. Per tutti questi motivi l’unico ordine del giorno ammissibile al voto dell’Aula è quello di Sinistra Unita-LabDem e Civico 10 finalizzato alla compensazione territoriale nel castello di Serravalle. Sono ritenuti non ammissibili tutti gli altri in quanto prevedono iter non conformi a quello previsto dalla legge. Rete-Lazzari-Pedini, a seguito di una modifica del testo, ripropongono comunque il loro Odg.

Dichiarazione di Voto sull’Odg di Su-LabDem e C10 /Respinto a maggioranza

Augusto Michelotti, Su: “Il parco Ausa ha subìto violenti attacchi in periodi oscuri in cui si cercava di privarlo di una parte della sua superficie. La popolazione ha impedito che ciò accadesse. I cittadini si sono rivoltati come serpenti. Chiediamo che il governo dia incarico agli uffici competenti per trovare un’area dello Stato sulla quale fare un ulteriore parco urbano. Più verde c’è, meglio è. Un’idea è fare un ampliamento del parco Ausa, verso le 5 vie”.

Dichiarazioni di voto sull’Odg di Rete modificato/ Respinto a maggioranza

Federico Pedini Amati, indipendente: “Abbiamo modificato l’ordine del giorno e l’abbiamo ripresentato. Abbiamo tolto la parola “immediato” e indicato “raccomanda il Congresso di Stato”.
Valeria Ciavatta, Ap: “Voglio lasciare agli atti la mia contrarietà alle decisioni della Reggenza. Mi riferisco agli ordini del giorno della maggioranza e di Rete. Quello della maggioranza non prevede nulla in contrasto con le disposizioni normative sul referendum e le procedure di esecuzione della volontà popolare. Integra le fasi di un percorso in cui il Consiglio chiede di essere coinvolto. Non parteciperò alla votazione”.

Marco Gatti, Pdcs: “Non abbiamo ritenuto di modificare l’odg”.

Ivan Foschi, Sinistra Unita: “L’intento non è superare i disposti normativi. Sull’ordine del giorno in votazione, ritengo inutile raccomandare nel dispositivo un mandato che il Congresso di Stato ha già. Alcuni comitati avevano dato la loro disponibilità al confronto, in questo modo il loro contributo verrebbe ignorato. Sarebbe una possibilità preclusa. Secondo noi è invece necessaria. Non possiamo condividere l’odg. Voteremo contro l’odg”.

Marco Podeschi, Upr: “Upr voterà contro l’odg, perché questa è una dichiarazione elettorale. Rispetto le leggi e le norme. Questo odg non c’entra nulla con la discussione in atto. Se vogliamo entrare nel merito, ricordo che l’attuale legge sul referendum era una legge di iniziativa popolare. Le procedure sono state fissate in modo preciso dalla legge, la legge è garante, amen. Abbiamo i furti nelle case e stiamo qui a discutere sugli ordini del giorno. Sembra che non sia un problema perché non è rientrato nei referendum”.

Comma 10

a) Progetto di legge “Modifiche alla Legge 29 gennaio 1992 n.7 – Piano Regolatore Generale (P.R.G.) per l’attuazione di Interventi di Sviluppo Economico” (II lettura)
b) Istanza d’Arengo perché il progetto edilizio denominato “Parco Scientifico Tecnologico” non venga realizzato nella zona del “Parco Urbano” sita in località Galazzano (istanza n.14)

Stefano Canti, Pdcs – relatore di maggioranza: “Il segretario Mularoni in Commissione ha effettuato una relazione sui progetti che il governo intende promuovere per lo sviluppo economico. In tale ottica, ha ribadito che le modifiche al Prg previste sono finalizzate ad apportare adeguamenti per consentire la realizzazione del Parco scientifico tecnologico, da edificarsi a Galazzano e non a Ca’ Chiavello, di un parcheggio pubblico a Montegiardino, dell’adeguamento degli spazi pubblici necessari al nuovo impianto sportivo di Acquaviva, dell’ampliamento della zona produttiva in località Ciarulla. La minoranza è stata contraria in maniera unanime sui progetti proposti dal governo, fatta eccezione per l’impianto sportivo di Acquaviva. La maggioranza ha spiegato i benefici che il Pst può portare all’economia del Paese. Ha posto in evidenza la volontà di più giunte di castello di avere questa infrastruttura. I requisiti indispensabili devono essere aree pubbliche con ampi spazi verdi e accessibili. La maggioranza ritiene l’area individuata facilmente accessibile dal punto di vista viario. Il segretario di Stato ha sottolineato che nel Pst non verranno insediate imprese metallurgiche o chimiche inquinanti, ma solo centri di ricerca e imprese che operano in rami compatibili con la vicina area residenziale”.

Augusto Michelotti, Su, relatore di minoranza: “I consiglieri di opposizione condannano il continuo e reiterato ricorso alle varianti di Piano regolatore come strumento sostitutivo di una corretta pianificazione urbanistica. In merito agli articoli 2 e 3 è stato espresso parere sfavorevole a questo ennesimo intervento dello Stato su terreni destinati a parco urbano. E’ risaputa la funzione depurativa degli alberi che agiscono sia a livello organico che meccanico nell’abbattimento degli inquinanti e per la produzione di ossigeno. Non c’è stato il tentativo di realizzare una struttura ad alta tecnologia, intervenendo su un’area già urbanizzata ed edificata. La nota positiva emerge dalla decisione di operare una compensazione edificatoria eliminando una porzione edificabile nella zona di Ca’ Chiavello. L’articolo 5 modifica il perimetro della zona a servizi sportivi di Gualdicciolo. Le modifiche sono lievi. Il campo sportivo, per assecondare gli standard di omologazione UEFA, verrà costruito su un solaio in cemento armato di 8mila metri quadrati appoggiato su una selva di pali di fondazione. Si è preferita la colata di cemento ad alto impatto ambientale a una realizzazione più morbida e in sintonia con la natura, magari ricorrendo a opere di ingegneria naturalistica. Alcuni consiglieri di minoranza si sono astenuti mentre altri hanno votato contro a tutti gli articoli e alla votazione finale della legge”.

Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “Su questa variante la Commissione si è divisa sulla zona individuata sul Pst, il governo ritiene che, con le modifiche apportate dalla Commissione, che prevedono lo sviluppo del Pst in una zona già edificata e dismessa, da riqualificare, e il contenimento massimo degli indici edificatori in altre aree, di aver in qualche modo accolto sollecitazioni e preoccupazioni. Ci rendiamo conto delle considerazioni sulle compensazioni in altri Castelli rispetto interventi a Serravalle, ma noi interveniamo secondo quanto consentito dalla legge. Rispetto le opinioni di tutti, ma con gli interventi previsti, riteniamo di essere venuti incontro alle esigenze sollevati. I ricorsi sono stati respinti, uno era contrario all’insediamento del Prg, un altro chiedeva la compensazione nel Castello, per il resto nessun altro ricorso. Sono le ultime due varianti di Prg di questa legislatura, partirà poi uno studio che vedrà il coinvolgimento di tecnici e di tutti i partiti, non appena inizierà il suo compito l’architetto Boeri chiamato a redigere il nuovo Prg”.

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: “Il Pst non è un progetto qualsiasi ma mira a dare sviluppo al Paese secondo un’economia basata su ricerca e sviluppo. Sono spesso tacciati come esempi negativi i Paesi che non investono in questi settori e sono arretrati nell’Eurozona. E’ un progetto che parte da lontano con una genesi complessa, all’inizio non prevaleva l’interesse generale, ma quella di speculazioni immobiliari su terreni privati. Tutto è cambiato quando siamo riusciti a togliere le cartine del progetto e siamo riusciti a parlare più dei contenuti che dei contenitori. Ciò ha tolto l’interesse dei privati e ha permesso una scelta forte e decisiva: essendo un progetto forte per il Paese infatti i terreni devono essere pubblici, deve essere qualcosa che rimanga allo Stato. Ciò ha consentito di poter partire con una prima fase dell’incubatore di impresa. E’ partita a maggio 2014 e posso darvi i dati aggiornati: oggi ci sono 26 aziende interne, più di 50 progetti sono stati sottoposto all’esame del comitato valutatore, oggi all’interno di questa struttura ci sono 53 nuovi occupati, per il 90% dal terzo livello in su, sono assunte professionalità, in maggior parte sammarinesi, che hanno trovato risposta al loro percorso di studi. In un anno e mezzo sono numeri importanti. Si inizia poi ad assumere persone addette alla produzione, segno dei primi risultati in termini di produzione. Abbiamo gente che vuole entrare e non sappiamo più dove metterli, dobbiamo dare risposte, cercheremo soluzioni transitorie, ma abbiamo bisogno di costruire la Casa del Pst su terreni pubblici che rimangano dello Stato. Abbiamo l’esigenza di costruire un parco Pst connesso con il mondo, dove i servizi basilari- fibra ottica e telefonia- siano presenti. Seconda esigenza è a vicinanza alle arterie stradali principali. Il Parco deve avere caratteristiche di innovazione anche nella costruzione, con attenzione al verde, costruzione secondo i parametri della bioedilizia e maggiore indipendenza energetica, deve essere integrato con l’ambiente . Su 26 mila metri quadri solo 10 mila saranno impegnate nella costruzione, andando a intervenire inoltre miglioreremo la situazione franosa, dato che costruiremo a monte, realizzando poi un parco vero, dandogli senso di parco urbano. In altri Paesi, le riconversioni delle zone industriali seguono l’insediamento dei Pst.
Proporrei di aggiunge al Pdl un comma 3 bis che introduca “prescrizioni particolari”, in cui si dica, in sintesi, che non costruiremo niente, non faremo niente se non ci sarà un passaggio in Consiglio Grande e Generale che approvi il progetto, il Prg e la relativa convenzione per la realizzazione del Pst. E’ per avere una visione di quello che andremo a realizzare in quest’Area. Purtroppo la soluzione ci è venuta adesso”.

Vladimiro Selva, Psd: “Colgo con favore la delibera che incarica Boeri a uno studio di Prg. Questa variante si rende necessaria per mutare lo strumento urbanistico alle esigenze del Paese. Variante riguarda 4 temi di cui 3 marginali, aree molto contenute, condivido quanto sostenuto dalla relazione di maggioranza su quelle aree. Vorrei spendere qualche minuto invece sulla parte di variante che riguarda l’individuazione dello spazio per creare il Pst. Siamo convinti sia un progetto utile al Paese e su cui la politica da tempo si è impegnata e che sta dando già risultati. Tutti sosteniamo il riutilizzo del patrimonio edilizio esistente, vorremmo questo principio fosse prioritario sempre. Ci rendiamo conto che un’area debba essere trovata per dare senso compiuto a tutto lavoro. In parte questa area soddisfa il requisito, il grosso del costruito sarà su un’area già edificata. L’impatto sul verde esistente: non sarà cementificato, le piante saranno spostate e ripiantumate in altre parti. Anche alla luce della proposta del segretario, si può cogliere con favore questo provvedimento legislativo”.

Paolo Crescentini, Ps: In commissione ci siamo espressi con l’astensione, ci auspichiamo si giunga poi al più presto al Prg per non dovere sempre procedere a varianti. Da parte del Ps ci sarà massima attenzione al progetto con l’auspicio possa arricchire il comparto economico sammarinese e possa dare prospettive nuove al Paese. Altri provvedimenti di legge, in particolare per Montegiardino si parla di parcheggio da tanti anni, il segretario precedente aveva previsto uno stanziamento di cento mila euro, ma non si sono visti lavori, se non quelli di manutenzione. Mi auguro si possa procedere alla realizzazione di una struttura necessaria. Sul campo da calcio: non facciamoci sfuggire l’occasione per iniziative importanti volte a riqualificare il Paese, per strutture in grado di ospitare eventi anche extra sportivi”.

Tony Margiotta, Su: “Sulla modifica di Prg ci sono diversi interventi tra cui quello sul Pst. Mi sono sempre espresso in modo positivo su questo progetto che può creare condizioni per poter fare impresa e dare opportunità ai giovani attraverso le loro start up. Questo parco che fino qualche anno fa sembrava una chimera, oggi ha aziende al suo interno, ha realtà innovative. Al comitato valutatore sono arrivati 50 progetti ad indicare la sua vitalità. E’ però fondamentale tenere in considerazione l’istanza dei cittadini, si possono creare nuovamente le condizioni di distorsione del progetto e per la sua attuazione. Ancora una volta si rischia che i progetti arrivino dall’alto senza la condivisione della cittadinanza limitrofa. Per quello io dico che forse era molto meglio individuare zone sì vicino al confine, come Galazzano, ma è da evitare l’uso di una zona parco vicino a una zona residenziale e addirittura con l’abbattimento di mille e cinquecento alberi. Questo è alquanto discutibile. Per quello siamo contrari a questa scelta. Che può essere fatta dall’altra parte della strada. Dieci metri più in là. Ci sono tantissime strutture e zone che si possono adoperare appositamente per fare questo progetto e per riqualificare. Ci sono anche strutture vuote e fatiscenti. In modo che non si vada in contrasto con i residenti e per mantenere zona parco. Ripeto non siamo assolutamente contrari al progetto, ma per quel che ci riguarda la nostra votazione a questa modifica sarà negativa. Il gruppo Su presenterà poi un suo emendamento”.

Mimma Zavoli, C10: “Come movimento siamo assolutamente favorevoli affinché aziende di questo tipo siano benvenute nel nostro territorio, per la loro sostenibilità. San Marino può essere un polo attrattivo per le peculiarità statuali. Alcune domande: Abbiamo figure in grado di muoversi senza improvvisazioni? Dobbiamo reclutarle esternamente? Sarebbe un punto critico. Si è pensato a chi rivolgersi? L’auspicio è che anche in questa occasione non si improvvisi. Dateci prova che le vostre idee non siano mosse da certe spinte ma da pensieri che vogliono costruire qualcosa di concreto. Che non si scelgano persone inesperte, vicine alla politica dominante, che non sia un veicolo su cui salire”.

Elena Tonnini, Rete: “Ci sono 4 interventi sul territorio. Si va di nuovo a intervenire su aree verdi o agricole, in diverse zone. Per il Pst verranno utilizzati 35 mila metri quadri, oggetto fra l’altro dell’istanza d’Arengo portata in discussione. I cittadini chiedono che i 35mila metri quadri rimangano destinati a parco. Il Pst doveva andare a Faetano, poi si parlò di Montepulito, ora Galazzano. Ciò fa capire che non c’è una pianificazione ragionata del territorio. Il Prg viene stravolto a seconda della volontà dei segretari. Sembra sia nemico dello sviluppo. Collocare il Parco scientifico in un edificio già esistente sarebbe utile per ridare slancio al comparto edile, che troverebbe un volano per rimettersi in gioco in un’edilizia che ha futuro, cioè la riconversione dell’esistente. La bio edilizia in un’area boschiva non porta vantaggi. La bio edilizia in un luogo dismesso sarebbe invece un grande miglioramento. Con questo passo in più il movimento Rete avrebbe dato l’ok al progetto. Siamo contrari al metodo per cui l’Aula si fa promotrice per la creazione di convenzioni”.

Maria Luisa Berti, Ns: “Finalmente viene portata in Consiglio la seconda lettura a queste varianti di Prg. Gli interventi sono finalizzati a dare un impulso allo sviluppo economico, non ci sono interessi di parte. Sono varianti nell’interesse della collettività. Sul Pst accolgo lo slogan del segretario di Stato Marco Arzilli. E’ un progetto del Paese, per il Paese. Qui non si fanno speculazioni con privati. Si è scelto di individuare un terreno di proprietà pubblica. Quando ci sono proprietà statali, è necessario che ci sia una convenzione che disciplina la materia. Non ci sarà solo una struttura edificata, ma una struttura che sfrutta il verde. L’impatto sarà il meno forte possibile. Non ci saranno impatti sotto il profilo dell’inquinamento. Le imprese che verranno inserite nel Pst non godono di sgravi sui contributi dei dipendenti, non ci sono agevolazioni ulteriori. Non ci sono decine di persone contro il progetto: la giunta di castello, all’unanimità, si è espressa contro l’istanza d’Arengo. E’ un progetto trasparente. Sosterremo le varianti al Prg”.

Luca Beccari, Pdcs: “E’ importante sottolineare l’importanza del provvedimento principale, cioè la variante che permetterà la realizzazione del Pst. E’ giusto partire dalla valenza del progetto. Il Pst intercetta il primo ciclo di vita dell’impresa, quando l’impresa non esiste come realtà produttiva. E’ una fase che può comunque generare valore aggiunto. Chi vuole creare innovazione vive una fase non produttiva. Ma ci sono effetti importanti per la collettività: riversa il sapere anche sull’ambiente dove è ospitata. Dall’altra parte c’è il legame con il territorio, che porta a veri indotti quando la ricerca diventa produzione. Credo che la vera difficoltà sarà capire il grado di specializzazione della realtà che andremo a costituire. Non sarà secondario andare a studiare, a San Marino, rispetto al sistema finanziario, prodotti a supporto di questo tipo di realtà. Nella legge sulle start up abbiamo parlato di stock option. Si apre una sfida importante”.

Nicola Selva, Upr: “Serve una maggiore pianificazione del nostro territorio. A maggior ragione quando si vogliono trovare nuove vie di sviluppo. Le numerose varianti denotano, come già sottolineato dall’opposizione, una non corretta progettazione del territorio. Non siamo stati in grado di definire aree territoriali di sviluppo in linea con le esigenze. Va evidenziata la variante relativa al Pst. Ritengo che sia un progetto importante. Si va purtroppo a intaccare una zona verde. Credo nel Pst perché può occupare un’economia di nicchia. Sarebbe opportuno conoscere qualche dato in più per sapere quale sarà il futuro del progetto. Capendo così se ciò giustifica una variante di piano regolatore. Riconosco alla segreteria di Stato che ha portato la compensazione. Le valutazioni non mi portano a un parere positivo”.

Andrea Belluzzi, Psd: “Rispetto al Pst, mi auguro che il progetto possa essere qualcosa di mai visto a San Marino, in termini positivi. Sugli altri interventi rilevo che nonostante le economie che cerchiamo di fare, continuiamo a offrire servizi di cui possono usufruire i cittadini”.

Franco Santi, C10: “Siamo contrari alla logica degli interventi a spot sul Prg. Due elementi sono fortemente negativi. Il primo riguarda il Pst: non condividiamo la scelta perché doveva essere fatta un’operazione di riqualificazione dell’esistente. Sosteniamo il Pst, però critichiamo questo approccio, perché siamo convinti ambientalisti. Il territorio è una risorsa preziosa. Rispetto al campo di Acquaviva, siamo critici perché il governo del territorio non ha adottato una logica di protezione del territorio, ma preso atto di quanto proposto dalla federazione, che si è avvalsa di un tecnico”.

Gianfranco Terenzi, Pdcs: “Vorrei soffermarmi su un aspetto che nessuno ha affrontato. Mi riferisco alla variante che si farà nella zona di Ciarulla. Non la condivido e mi scuso con chi sentirà le mie considerazioni. Chi passa nell’area sportiva si rende conto della congestione del traffico, della mancanza di parcheggi. Una modifica del Prg per poter fare degli insediamenti imprenditoriali e industriali in quella zona non è una scelta buona. Si toglie spazio a un’area particolare, che è quella sportiva di Serravalle. Sono molto preoccupato. Penso di poter suggerire al segretario di temporeggiare su questo provvedimento”.

Massimo Cenci, Ns: “E’ un variante necessaria, il Prg ha 25 anni, le esigenze sono cambiate. Accogliamo con favore l’avvio dell’iter a un nuovo Prg. Abbiamo individuato l’area ideale per l’insediamento del Pst, un’area pubblica, in modo che non sorgano dubbi di speculazione. Le aree saranno inalienabili e chi andrà al Parco lo farà con un semplice contratto di locazione. Il test dell’incubatore ha funzionato molto bene, andiamo avanti senza timore. Serve spazio, verde che in parte deve restare verde, connessione con il mondo, fisica e non fisica. Si recupera un’area già costruita e attualmente fatiscente e si costruirà solo su una restante parte. Visibilmente l’impatto sarà limitato e sarà un parco vero. Chiediamo poi di vincolare l’efficacia della variante solo a quando il Consiglio approvi il progetto, Prg e convenzione. Stiamo gettando le basi di un’economia diversa, diversificata e compatibile alla nostra realtà”.

Stefano Canti, C10: “Per la realizzazione di questa importante infrastruttura noi abbiamo fatto la giusta scelta con Galazzano. Confermando il principio di compensazione, in questo intervento viene prevista anche la riqualificazione dell’area ex bovaria già edificata. La struttura dovrà essere principalmente costruita nell’area già edificabile ed estesa in un’area che sarà trasformata da zona parco a edificabile. Approvata questa variante, dovrà essere dato corso al Prg e con l’emendamento si propone che la proposta del Prg dovrà tornare in Aula per una presa d’atto e per capire se queste indicazioni del progetto di variante saranno recepite o meno. Colgo favorevolmente la disponibilità dei partiti di opposizione ad avere accolto l’inserimento di questo emendamento è un’opportunità da parte di tutti rivedere questo Pdl. Il governo ha cercato di coinvolgere l’Aula il più possibile nella realizzazione di questo progetto. Sulla nomina dell’architetto Stefano Boeri: la figura individuata è di alto profilo professionale. E’ una giusta scelta in questo importante ambito con la giusta sensibilità per l’ambiente”.

Augusto Michelotti, Su: “Tematiche di questo tipo, presentate con una legge di 4-5 argomenti, tutti importanti, si fa fatica a discuterli. E’ vero, dobbiamo progettare un paese nuovo, ma non è con questi argomenti che si fa. Il Pst può avere tutte le sue ragioni, ma non ci piace la sua collocazione, non la sua esistenza. Si fa fatica a dire che con oltre mille piante non si abbia un parco urbano, anche se non è attrezzato. Ma in quest’Area sulla boveria, nella parte nord c’è una zona servizi, un classico modo di governare alla vecchia maniera, che non dovrebbe esserci. E’ una vecchia area destinata ad una casa di riposo, lo Stato ha venduto il terreno facendo il passaggio di proprietà, poi la casa di riposo è stata fatta altrove e, invece di tornare a parco, questa area è stata confermata come area servizi. Se fosse stata libera, andare a costruire il Pst un po’ più in giù senza danneggiare gli alberi, sarebbe stato più accettabile. Pazienza, confido nel buon senso di chi progetterà il Pst. Ero favorevole a una zona già edificata, facendo un intervento più coraggioso”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “Si possono trovare forme di scambio tra Università e Pst, stiamo parlando di un progetto improntato al futuro e sicuramente positivo. Una difficoltà concreta è dare al Parco le gambe dal punto di vista economico, i proponenti siamo noi, in questo caso, si deve trovare investitori sulla gestione del Pst. E la scelta di Galazzano serve a individuare questa soluzione, si deve ragionare per essere garantiti sull’uso del territorio, per evitare speculazioni in aree del Paese non edificate. Anche in questo caso è prevista una compensazione di 28 mila metri quadrati, destinabili a zona servizi, e che non lo saranno più. L’emendamento proposto sospende l’efficacia della variante fino a quando non sarà presentato un nuovo Prg. Si insedieranno aziende che si occupano non di materie impattante, è un modello di sviluppo basato su un’economia immateriale, non solo merci, ma che si identifica con una cultura produttiva che potrà far conoscere San Marino anche su questi aspetti. L’accordo del 2012 sul TecnoSciencePark ha coinvolto anche entità amministrative sia marchigiane che dell’Emilia Romagna, ci sono 22 firmatari, è un progetto a tutto campo che riguarda un modello di sviluppo su cui questo governo e la maggioranza intendono investire. Tenendo conto delle esigenze del territorio”.

Manuel Ciavatta, Pdcs: L”a scelta del legislatore non è migliore possibile dal punto di vista tecnico, si sarebbe dovuta fare infatti una riformulazione del Prg, ma sappiamo cosa comporta a livello di tempistiche. Si è partiti con l’incarico a colui che dovrà redigerlo. Credo esiga una profonda e nuova consapevolezza da parte della politica per evitare i trascorsi del passato. E quando si riuscirà a realizzare, sarà una grossa prova di maturità della politica, del parlamento e degli uffici. Vorrei sottolineare il valore di questo progetto, che servirà davvero a dare impulso ulteriore a tutta la dinamica della ricerca a livello di sviluppo imprenditoriale. Associare la ricerca allo sviluppo delle imprese è una dinamica che aiuta molto le imprese a qualificarsi. Apprezzo il governo si sia impegnato nell’emendamento, per cui finché non ci sarà il progetto strutturato e finché non si tornerà in Aula, il progetto non avrà efficacia piena, per dare le dovute garanzie. Sull’incarico all’archiettto Boeri: ha costruito palazzi con 21 mila alberi in una zona di Milano, dove il verde non c’è, è una firma molto importante”.

Repliche:

Marco Arzilli, segretario di Stato replica: Ringrazio tutti gli intervenuti che hanno condiviso il progetto, è una condivisione necessaria. A riguardo, il presidente del TecnoScience Park Spa ha chiesto un tavolo di confronto permanente con le istituzioni perché il progetto è di tutti, non del governo o della maggioranza. TecnoScience Spa ha chiuso il primo anno con 14 mila euro di attivo perché le aziende che sono all’interno parco devono pagare: è un altro esempio che conferma come le imprese fanno economia sul serio. Intervento a Galazzano sarà su due fronti: recupero dell’area ex bovaria, in primis. Sulle aree circostanti condivido il pensiero di Michelotti, purtroppo quelle aree non le abbiamo più. L’Ex bovaria è un’area con strutture fatiscenti e un edificio pericolante, la riqualificazione potrà fare solo bene. Poi sull’area parco l’intervento avrà un indice molto basso e non è nostro interesse disboscare area, interesse è mantenere l’area verde. Valuteremo come fare con le piante per riposizionarle. Cercheremo di avere la giusta attenzione sulle tematiche ambientali. Il 20 aprile scorso è stato firmato un accordo importantissimo che è l’inizio di un percorso comune di università, Pst e un istituto finanziario che ha stanziato 2 mln di euro per finanziare start up. Condivido con Zavoli che non possiamo improvvisare su questo progetto, anche per quanto riguardo la formazione. Dobbiamo lavorare perché San Marino abbia risorse professionali al suo interno per il Pst, per questo l’università è un attore importante.Così come la parte finanziaria, anche perché è in grado di cambiare parametri di valutazione del progetto, certificare la sua sostenibilità, di qui la firma dell’istituto sammarinese che non è esclusiva, è un inizio. Continueremo ad andare tra la gente a spiegare il progetto. Se venisse accolto l’emendamento permetterà di far tornare in Aula questa variante, Prg e la convenzione. Sarebbe un messaggio forte: siamo qui non per far qualcosa contro qualcuno, ma per costruire qualcosa per il Paese. E’ singolare che si possa ragionare in questi termini per i futuri passi. Su questo assicuro il mio impegno personale e del governo”.

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