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Roma per l’Expo 2030, Massolo: “Non è solo fiere e soldi, ma anima”

Si è conclusa la visita della delegazione del Bureau International des Exposition (Bie) che ha valutato il progetto di candidatura di Roma a Expo 2030

Pubblicato:22-04-2023 16:22
Ultimo aggiornamento:22-04-2023 21:03
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ROMA – Un lavoro “iniziato martedì che finisce oggi. Questa missione ha avuto incontri con il presidente della Repubblica, con il Primo ministro e ministri correlati, con gli enti regionali e da tutti c’e’stato un pieno appoggio”. Con queste parole il presidente della delegazione BIE (Bureau International des Expositions) Murager Sauranbayev ha aperto la conferenza stampa di questa mattina a Roma, nella cornice mozzafiato dei mercati di Traiano, alla fine del lavoro della delegazione per il vaglio della candidatura di Roma all’Expo 2030. Le diverse relazioni di fattibilita’ saranno valutate in vista del voto di novembre. Hanno partecipato alla conferenza il presidente del Comitato Promotore Expo2030, Giampiero Massolo e il Segretario generale BIE Dimitri Kerkentzes.
Il progetto, che punta al recupero del quadrante urbano di Tor Vergata e la famosa Vela di Calatrava, ha visto anche il pieno sostegno della societa’ civile e dei sindacati, come ha ricordato il presidente Massolo per una sfida che resta ancorata moltissimo ai diritti e alle persone.

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“Il Comitato esecutivo- ha ricordato il presidente Sauranbayev- esaminera’ le relazioni e inviera’ i progetti all’Assemblea biennale di giugno 2023 per l’approvazione e poi ci sara’ un ulteriore fase di voto durante l’Assemblea nella seconda meta’ dell’anno”. Ha infine ringraziato per l’ospitalità e efficienza della visita.
Rigenerazione e rapporto tra le persone e gli habitat” il fulcro dell’Expo2030, ha ricordato Massolo, ma anche l’annosa questione dei diritti umani e la sfida dell’inclusione LGBT su cui non e’ mancato un botta e risposta vivace tra Massolo e la stampa, in particolare con Le Figaro che ha ricordato come l’Europa abbia stigmatizzato e condannato alcune condotte dell’Italia sulla materia dei diritti lgbt. “Riguarda alcuni esponenti politici e non il governo”, ha sottolineato Massolo che ha aggiunto: “Non facciamo l’Expo per mettere in rilievo Roma che e’ già patrimonio e non ha bisogno di altra luce, ma perche’ vogliamo offrire la migliore cornice per far vedere cosa il mondo può fare se lavora insieme. Obiettivo del millennio delle Nazioni Unite e’ il rapporto tra persone e loro habitat. L’Expo non e’ solo fiere e soldi, e’ anche questo, ma e’ anche materiale progresso del lavorare e vivere insieme, e’ anima”, ha sottolineato.
Il Segretario Dimitri Kerkentes ha ribadito non solo la sua personale ammirazione per la bellezza di Roma, ma anche il “piacere di incontrare ministri e istituzioni. La sfida dell’inclusione dell’Expo e’ molto interessante. Roma continuera’ a lavorare- ha spiegato- per un Expo inclusivo. Tutti i governi devono lavorare su questi aspetti”.


“I rappresentanti delle organizzazioni della societa’ civile- ha detto Massolo in conclusione- sono venuti a ringraziarmi e agli ispettori hanno detto che l’ Italia e’ un paese libero. A me piacerebbe che tutti paesi dell’UE avessero sui diritti la stessa coerenza dell’Italia”. E infine un auspicio sulla tempistica dei lavori, l’avvio di una stagione tutta nuova. “Il ponte di Genova e’ stato ricostruito in due anni grazie a procedure eccezionali che ora saranno normali con il nuovo codice appalti”, ha concluso Massolo.

MASSOLO: “CHI SOSTIENE ALTRI SI RICREDA, ROMA È SCELTA PER L’EUROPA”

“Solido, sostenibile e condiviso” con un valore che va oltre Roma, ma riguarda l’Italia e l’Europa intera. Sono le parole che tornano piu’ volte nel discorso che il presidente del Comitato Promotore Expo 2030 Roma, Giampiero Massolo, condivide con i giornalisti a margine della conferenza stampa di oggi indetta al termine della visita ispettiva del BIE (Boureau International des Expositions). Un progetto sentito, ribadisce, dall’opinione pubblica, trasversale alla politica, che vede il sostegno di aziende, sindacati e mondo della cultura.

L’Europa e’ famosa per essere disunita nelle candidature internazionali“, ha detto non nascondendo il suo dispiacere, “perché qui e la’ il sostegno e’ andato altrove” ma l’auspicio e’ che chi ha espresso favore per altri progetti “possa ricredersi- ha concluso- perché con Roma voterebbe per un progetto nell’interesse dell’Europa intera“.

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