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Sull’Arena di Verona duello shakespeariano tra Salvini e Franceschini

Secondo il leader della Lega il coprifuoco alle 22 ed il limite di 1000 spettatori potrebbero mettere a rischio la stagione estiva, ma il ministro della Cultura ribatte: "Si faccia spiegare il decreto, si può derogare". Noi abbiamo controllato il testo.

Pubblicato:22-04-2021 19:00
Ultimo aggiornamento:22-04-2021 19:20

Dario Franceschini Matteo Salvini
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ROMA – Nella disputa sulle riaperture che vede la Lega – astenuta in cdm – in pressing sull’esecutivo per modificare in particolare la norma sul coprifuoco, c’e’ una singolar tenzone che assume contorni shakespeariani.

È ambientata a Verona, città dell’Arena, e vede contrapposti il leader leghista Matteo Salvini e il ministro della Cultura Dario Franceschini. Per Salvini il decreto mette a rischio la stagione estiva che finisce per essere “impossibile da pianificare con il coprifuoco alle 22 fino a luglio e un limite a 1.000 per gli spettatori“.

Di parere opposto Franceschini che invita il leghista a farsi spiegare il testo del decreto. “Scoprirebbe che una norma prevede, come lo scorso anno, la possibilità di derogare al limite massimo di 1000 spettatori all’aperto, con decisione della conferenza delle regioni. Quindi, come lo scorso anno, l’Arena potrà avere la deroga su iniziativa della Regione Veneto”, dice il ministro.


Salvini non ci sta. Impugna la lettera del sindaco Federico Sboarina e accusa Franceschini di non ricordare neppure “quello che ha votato ieri”. Il Sindaco chiede “giustamente che venga eliminato il coprifuoco alle 22 (che impedirebbe qualsiasi evento) e che venga lasciata ad ogni singola Regione (in questo caso il Veneto) la possibilità di decidere sull’aumento di presenze e spettatori agli spettacoli”.

Per decidere chi abbia ragione conviene consultare il decreto.

All’articolo 6 la disciplina degli spettacoli all’aperto. Al comma 3 la norma citata da Franceschini: “3. In zona gialla, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica e alle caratteristiche dei siti e degli eventi all’aperto, può essere stabilito un diverso numero massimo di spettatori, nel rispetto dei principi fissati dal Comitato tecnico-scientifico, con linee guida idonee a prevenire o ridurre il rischio di contagio, adottate, per gli spettacoli all’aperto di cui al comma 1, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e, per gli eventi e le competizioni all’aperto di cui al comma 2, dal Sottosegretario con delega in materia di sport”. È vero come dice il sindaco Sboarina che serve una decisione della conferenza delle regioni e non solo della Regione Veneto, ma con le Regioni schierate per allentare le restrizioni, è arduo pensare che siano proprio loro a impedire la stagione dell’Arena.

Del resto l’anno scorso il protocollo adottato dalla regione Veneto aveva consentito di portare a 3mila gli spettatori dell’Arena.

Resta da definire se il limite del coprifuoco è modificabile o meno. La ministra degli affari regionali Maria Stella Gelmini ne è sicura, al punto da dire che presto il coprifuoco sarà solo un “brutto ricordo”: “Il testo del decreto prevede che il Consiglio dei ministri potrà intervenire nelle prossime settimane, con tagliandi periodici al dl, modificando sia le regole per le riaperture che gli orari del coprifuoco”, dice Gelmini.

In effetti nel testo del dl approvato ieri l’articolo 11 disciplina le modifiche ai decreti 19 e 33 del 2020 che fissano le “misure urgenti per evitare la diffusione del Covid”. E tra queste la limitazione oraria alla circolazione dalle 22 alle 5, il cosiddetto ‘coprifuoco’.
Il decreto varato dal Cdm stabilisce che queste misure possono essere modificate “con una o più deliberazioni del consiglio dei ministri”.

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