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Bologna “sporca e inquinata” merita un sindaco “coraggioso”: attivisti di Volt e Xr a #mandaloaDiRE

Gli ospiti del quarto appuntamento con il format della 'Dire' sulle elezioni amministrative sono Irene Madore del partito progressista paneuropeo e Pasquale Pagano di Extinction Rebellion

Pubblicato:22-04-2021 17:17
Ultimo aggiornamento:07-05-2021 11:12
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Montaggio video di Davide Landi

BOLOGNA – La città descritta in tre parole e altre tre per indicare come dovrebbe essere o come la si vorrebbe, una cosa da salvare e una da cambiare nei prossimi cinque anni. Infine, una proposta per rilanciare la città dopo il Covid e, immancabilmente, il pronostico su chi sarà il prossimo sindaco di Bologna. Cinque domande in tutto: cinque domande per “#mandaloaDiRE”, la rubrica-format che l’Agenzia Dire avvia in vista del voto nel capoluogo dell’Emilia-Romagna.

Gli ospiti del quarto appuntamento sono Irene Madore del partito progressista e paneuropeo e Pasquale Pagano di Extinction Rebellion.


VOLT: “SERVE UNA PERSONA DISPOSTA ALL’ASCOLTO”

Il prossimo sindaco o sindaca di Bologna dovrà “essere coraggioso e prendere decisioni anche impopolari a prima vista, che vedano controcorrente e anche contro alcuni interessi corporativi che sembra ci tengano bloccati”. Perché Bologna, è una città che merita una persona “disposta all’ascolto”. Irene Madore, attivista di Volt e candidata al Consiglio comunale in vista delle prossime elezioni sotto le Due torri, non ha un particolare nome in mente per Palazzo D’Accursio, ma “io dico Volt, le idee di Volt” e soprattutto punterebbe su qualcuno che ponga la città “al centro dell’Europa”. Come appunto Volt, vorrebbe.

Intervistata per #mandaloaDire la rubrica-format che la ‘Dire’ avvia sui suoi canali in vista del voto nel capoluogo dell’Emilia-Romagna, Madore descrive la Bologna di oggi come “sporca e inquinata” perché ci sono troppe automobili in giro; “ingessata” e dunque “ci vuole un cambio di passo, delle scelte più coraggiose”. Infine, è “divisa, perché ci sono contrapposizioni troppo forti tra gruppi di cittadini e invece è soltanto dalla collaborazione che si vedono i risultati”. Come dovrebbe essere perciò la Bologna di domani? “Più sostenibile, sia dal punto di vista ambientale ma anche sociale ed economico. Ci sono tanti esempi, sarebbe necessaria una mobilità pubblica più efficace“. Ancora, Bologna dovrebbe essere più europea e infine, “più inclusiva, perché la diversità è ricchezza“. A Bologna, Madore ‘sogna’ di riuscire, anche post emergenza sanitaria, a “mantenere il fermento culturale che ha sempre contraddistinto la città e che va riavviato e sostenuto”.

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Sicuramente per Madore “bisogna cambiare lo scostamento che c’è tra le istituzioni e i cittadini. Bologna deve tornare a essere un esempio di partecipazione civica e anche un luogo di sperimentazione dei nuovi diritti al passo con i tempi”. Per Volt Bologna “la pandemia ha dimostrato che c’è bisogno di riappropriarsi degli spazi. Trovare lo spazio in ogni quartiere per piazze e luoghi pedonali, che permettano alle associazioni e ai cittadini di vivere il proprio territorio”.

XR: “ELIMINARE MITEZZA E CONTRADDIZIONE SOPRATTUTTO SULL’AMBIENTE”

“Indire un’assemblea cittadina, con cittadini estratti a sorte per decidere insieme quali sono le azioni da intraprendere per arrivare al 2030 ad essere una città a zero emissioni e soprattutto una città più sostenibile e inclusiva e a misura di cittadino“. È questa la prima azione che dovrà fare il prossimo sindaco o sindaca di Bologna secondo Pasquale Pagano, attivista di Extinction Rebellion Bologna.

Pagano, intervistato per #mandaloaDire la rubrica-format che la ‘Dire’ avvia sui suoi canali in vista del voto nel capoluogo dell’Emilia-Romagna, descrive la Bologna di oggi in tre parole, dicendo “inquinata, fertile e attonita“; mentre invece, la città di ‘domani’ dovrà essere “radicale, pioniera e inclusiva”. Cosa salverebbe l’attivista, oggi? Sicuramente “la capacità dei cittadini di mobilitarsi dal basso e di organizzarsi“. Capacità che non manca agli attivisti di Xr: negli ultimi due anni sono stati i protagonisti di battaglie che hanno portato l’amministrazione a firmare la Dichiarazione di emergenza climatica ed ecologica. Invece, una cosa che il prossimo primo cittadino dovrà eliminare “è la mitezza e la contraddizione” che ‘regna’ ai livelli istituzionali, “soprattutto sul piano ambientale“. Per l’attivista di Xr, che non si sbilancia sul nome, la scelta “dovrebbe essere coraggiosa, radicale, giovane e in linea con quelle che sono le sfide enormi che dovremmo affrontare nei prossimi anni”.

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