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Bonaccini: “Da lunedì l’Emilia-Romagna diventa gialla”

Il governatore della Regione commenta il miglioramento nella curva epidemiologica ma invita a mantenere un atteggiamento cauto

Pubblicato:22-04-2021 16:44
Ultimo aggiornamento:22-04-2021 16:44
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stefano bonaccini
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BOLOGNA – Da lunedì prossimo, 26 aprile, anche l’Emilia-Romagna diventa gialla. Lo ha anticipato ai microfoni di Radio Bruno il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, questa mattina ospite in diretta a Bruno Mattina con Clarissa Martinelli e Antonio Valli: “Domani si esprimerà il Comitato tecnico scientifico sulla base dei dati che vengono consegnati settimanalmente, ma posso già dire come tutto porti a credere che l’Emilia-Romagna diventerà zona gialla da lunedì 26 aprile”. Bonaccini, come riferisce una nota dell’emittente, spiega che c’è stato un sensibile miglioramento dei dati relativi ai contagi, anche negli ospedali le cose vanno meglio, ma occorre continuare ad avere un atteggiamento molto cauto per via delle varianti che hanno abbassato l’età dei contagiati, dei ricoverati e dei deceduti.

Bonaccini ha commentato anche il nodo del coprifuoco alle 22 che sta sollevando aspre polemiche: “Tutto è perfettibile– ha precisato- ma la cosa importante è che da lunedì 26 aprile si torna a fare sport all’aperto di squadra, di contatto, individuale. Riaprono i ristoranti all’aperto, non solo a pranzo ma anche a cena, da metà maggio si potrà tornare a fare attività sportiva nelle piscine all’aperto, ripartono gli spettacoli, i teatri, i cinema, anche la musica dal vivo, fino a 500 persone massimo al chiuso, mille persone all’aperto, dal primo giugno prendono il via eventi e competizioni sportive”. Bonaccini ha ricordato di essere “tra quelli che aveva detto che forse era meglio portare il coprifuoco alle 23, così come sostengo si possa anticipare l’apertura di terme o parchi tematici, se le cose andranno meglio, e dei ristoranti al chiuso”.

Il governatore dell’Emilia-Romagna “è poi tornato a ribadire la necessità di ristori certi subito per chi ha perso fatturato, con la consapevolezza che alcuni settori, ad esempio il wedding, ci hanno rimesso ben più di altri: i matrimoni sono stati dimenticati nella bozza del decreto.


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