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Otto domande ancora aperte sulle varianti a cui la Scienza non dà risposte

Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie: "Negli Usa 5 varianti da tenere sotto controllo"

Pubblicato:22-04-2021 15:25
Ultimo aggiornamento:22-04-2021 15:26

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ROMA – Quanto si sono diffuse le nuove varianti? In che modo incidono sulla malattia? Possono influenzare le terapie, i vaccini e i test esistenti? E ancora: Le varianti si possono diffondere l’infezione più facilmente da persona a persona? Possono causare malattie più lievi o più gravi in chi ne è infetto? Sono rilevate dai test virali attualmente disponibili e rispondono ai medicinali attualmente per curare le persone che hanno contratto il covid-19? Infine, possono modificare l’efficacia dei vaccini? Sono otto le questioni a cui nemmeno gli scienziati sanno fornire risposte precise e a dirlo è il Cdc statunitense (i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie) con un articolo pubblicato ieri per fare il punto sul numero di varianti identificate negli Usa (About Variants of the Virus that Causes COVID-19): cinque.

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Al momento gli Stati Uniti contano, dati alla mano, 31.602.676 di casi di covid-19 e 565.613 morti. Secondo i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie esisterebbero 3 classificazioni di varianti del SARS-CoV-2 monitorate: Varianti potenzialmente interessanti; varianti che potrebbero avere conseguenze significative (come quelle inglese, brasiliana e sudafricana) e varianti che potrebbero avere alte conseguenze significative. In totale sono cinque le varianti individuate e da tenere sotto controllo: B.1.1.7 è la variante inglese; B.1.351 variante sudafricana; P.1 variante brasiliana; B.1.427 e B.1.429, queste due varianti sono state identificate per la prima volta in California nel febbraio 2021 e sono state classificate come COV nel marzo 2021.


Queste varianti sembrano diffondersi più facilmente e rapidamente rispetto ad altre– rivela il Cdc- il che può portare a più casi di covid-19. Finora, gli studi suggeriscono che gli anticorpi generati attraverso la vaccinazione con i vaccini attualmente autorizzati riconoscono queste varianti, ma il tema è oggetto di indagini approfondite e sono in corso ulteriori studi”.

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