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Romano e il figlio morto senza sepoltura: “Raggi vergogna”. Ama replica: “Colpa del Covid”

Sfogo del parlamentare del Pd, che non riesce a recuperare le ceneri del figlio morto due mesi fa: "Strazio nello strazio"

Pubblicato:22-04-2021 14:55
Ultimo aggiornamento:22-04-2021 18:14
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andrea romano
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ROMA – Le ceneri del figlio, morto a 24 anni, “sono accatastate tra decine: uno strazio nello strazio. È un dramma di centinaia di famiglie”. La denuncia sullo stato dei cimiteri capitolini parte da Andrea Romano, parlamentare del Partito Democratico, che in un’intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’, rende nota la situazione di difficoltà in cui versa la sua famiglia. “Sono due mesi che mio figlio Dario non è più con la sua mamma, con i suoi fratelli, con me. Due mesi che non riusciamo a seppellirlo: Ama non dà tempi di sepoltura degni di una città civile. Anzi, non dà alcun tempo. Sindaca Virginia Raggi, la tua vergogna non sarà mai abbastanza grande”, attacca Romano.

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RAGGI: “VICINA A ROMANO, SITUAZIONE CIMITERI INGIUSTIFICABILE”

“Ciò che è accaduto alla famiglia di Andrea Romano e ad altre famiglie è ingiustificabile. Sono vicina a tutti loro. Posso solo immaginare lo strazio e il terribile dolore che stanno vivendo. Ho convocato Ama che mi ha assicurato di stare lavorando ad una soluzione per dare risposte ai cittadini in questo momento di emergenza coronavirus”. Lo dichiara in una nota la sindaca di Roma, Virginia Raggi.


LA REPLICA DI AMA: “SALMA DEL FIGLIO DI ROMANO CREMATA IL 15/3, PER COVID ‘SECONDE’ SEPOLTURE DA INIZIO MAGGIO”

“Ama è vicina alla famiglia Romano e a tutte le famiglie che in questo periodo hanno perso un proprio parente, un proprio caro. Il giovane figlio della cui prematura scomparsa ha dato notizia oggi il deputato Andrea Romano, è stato cremato il 15 marzo scorso con autorizzazione pervenuta ad Ama il 9 marzo. La salma era giunta al cimitero di Prima Porta il 23 febbraio e la domanda, a cura dell’agenzia funebre incaricata dalla famiglia, è stata presentata entro 5 giorni dal decesso. La circolare 818 dell’11 gennaio 2021 del Ministero della Salute relativa alla situazione connessa all’epidemia da Covid-19 e riguardante il settore funebre-cimiteriale, dispone che in questa fase emergenziale venga data la priorità alle prime sepolture rinviando operazioni cimiteriali non urgenti. È quanto anche Ama Cimiteri Capitolini in questa fase straordinaria sta facendo”, è la replica dell’azienda.


Nel caso specifico, spiega l’azienda capitolina, “l’operazione primaria di cremazione è stata effettuata nei tempi previsti da contratto di servizio, come la gran parte. Anche a fronte di oltre 5mila decessi in più da ottobre ad oggi e con un numero che resta purtroppo tuttora elevato è ferma volontà di Ama, di intesa con Roma Capitale, di riprendere anche le ‘seconde’ sepolture (operazioni cimiteriali non urgenti, come la tumulazione dell’urna cineraria di questo caso), a partire dal prossimo mese di maggio“.

L’emergenza Covid è “una giustificazione che viene solo sfruttata per giustificarsi“, aveva lamentato Romano.

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