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Giornata mondiale della Terra, Pollica ‘casa di formazione’ dei giovani ambientalisti del futuro

"Non è solo un regime alimentare ma uno stile di vita", dichiara alla Dire il primo cittadino del comune cilentano che ospita la maratona di 'Food for Earth Day'

Pubblicato:22-04-2021 12:31
Ultimo aggiornamento:22-04-2021 19:28

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POLLICA (SA) – “La Dieta mediterranea non solo fa bene agli esseri umani ma ci consente, con il nostro regime alimentare, di non pesare troppo sul nostro pianeta. Anzi, il nostro pianeta trova beneficio dall’utilizzo da parte degli esseri umani dello stile di vita mediterraneo”. Stefano Pisani, sindaco di Pollica (Salerno), il comune che ospita ‘Food for Earth Day’, una maratona digitale di 24 ore sulla sostenibilità organizzata da Future Food Institute e Fao che si svolge oggi in oltre 30 Paesi del mondo in occasione della Giornata della Terra, racconta alla Dire l’impegno delle comunità che, in un mondo globalizzato, preservano ancora lo stile di vita mediterraneo.

“Pollica, insieme al Future Food Institute, vuole mettere in correlazione – spiega Pisani – persone, istituzioni, cittadini di tutto il mondo che hanno voglia di dare una mano alla Terra. A Pollica lo facciamo spesso, a cominciare dal nostro stile di vita. Ci troviamo nella capitale della Dieta mediterranea, una comunità emblematica per l’Italia del riconoscimento Unesco. La Dieta mediterranea, questo ormai lo sanno tutti, è uno stile di vita estremamente sostenibile a cominciare da quello che mettiamo nel piatto. Insieme al Future Food Institute abbiamo deciso di andare oltre, di trasportare lo stile di vita della dieta mediterranea, dall’antica Grecia dove nasce, nel futuro”.

La Dieta mediterranea ha bisogno di “essere conosciuta in modo approfondito all’estero – osserva il primo cittadino – soprattutto perché molti confondono la Dieta mediterranea come un regime alimentare e non la conoscono nella sua interezza, non conoscono quegli elementi culturali e sociali che legano il nostro Paese allo stile di vita mediterraneo. La Giornata della Terra è un ottimo momento per far conoscere all’estero il vero stile di vita italiano, lo stare insieme, la convivialità, il cibo buono, le produzioni di eccellenza”. Altro elemento fondamentale è il rispetto della “stagionalità e della territorialità delle produzioni. Non si può produrre tutto ovunque, è necessario – dice Pisani – rispettare le caratteristiche dei territori perché sono un elemento che arricchisce i prodotti stessi. Noi crediamo molto nella globalizzazione, ma crediamo nell’azione locale, il cosiddetto ‘glocal’, che unisce globale e locale”.

L’obiettivo per il futuro è che la Dieta mediterranea “frutto del sacrificio delle popolazioni del Sud dell’Italia e del Mediterraneo, poi diventato una eccellenza, torni ad essere – sottolinea il sindaco di Pollica – una scelta orientata a preservare il futuro della terra grazie ad abitudini che qui abbiamo conservato come la parsimonia nell’utilizzo delle risorse”.

ROVERSI (FUTURE FOOD INSTITUTE): “CURA DEL PIANETA PARTE DA CIBO

La Decade of Action delle Nazioni Unite parla di dieci anni, il tempo che ci separa dall’agenda 2030, che dovranno essere veramente gli anni del cambiamento. Oggi è essenziale”. Sara Roversi, presidente e fondatrice del Future Food Institute, anticipa alla Dire i temi che vengono discussi oggi, Giornata mondiale della Terra, in occasione della seconda edizione del Food for Earth Day.


“La nostra maratona – sottolinea Roversi – è partita stamattina all’alba dall’Australia, abbiamo esplorato l’Asia e arriveremo nel Mediterraneo, in Europa, in Africa, nelle Americhe. Finiremo a notte fonda e cercheremo di apprendere il più possibile dalle esperienze, dalle ricerche e dalle storie di chi si occupa della salvaguardia del pianeta e cura direttamente il pianeta. Questo pianeta è unico, è bellissimo, va preservato, le risorse stanno esaurendosi. Oggi è un giorno fondamentale per ricordarlo a tutti”. La maratona promossa dal Future Food Institute si occupa soprattutto di cibo e promuove pratiche sui sistemi alimentari più sostenibili.

Il cibo – dice la presidente dell’istituto – tocca tutti, dai bambini agli anziani, in ogni pare del mondo. Tutti sanno parlare il linguaggio del cibo e, quindi, capire come produciamo il cibo, come lo distribuiamo e come lo condividiamo è il punto di partenza per prenderci cura del pianeta”. Di questo si occupa l’istituto che collabora con la Fao per formare le nuove generazioni ma anche chi oggi all’interno delle imprese o nelle istituzioni.

“Tutti – aggiunge Roversi – parliamo di transizione ecologica e dobbiamo supportarla, spingerla, aiutarla, partendo dall’educazione, portando in giro per il mondo programmi formativi, accompagnando i nostri alunni nell’implementare progetti per le comunità”. Temi al centro della 24 ore digitale che coinvolge giovani attivisti, scienziati, premi Nobel, chef, agricoltori, startup, giornalisti, giovani leader, policymakers, ma anche figure istituzionali di tutto il mondo, dal direttore generale della Fao QU Dongyu al ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio.

La ‘casa italiana’ del Food for Earth Day è Pollica, piccolo comune della provincia di Salerno, cuore del Cilento e capitale della Dieta mediterranea patrimonio Unesco. “Il nostro istituto è nato otto anni fa, ha sedi nella Silicon Valley, a San Francisco, Tokyo e Shanghai, connette gli innovatori di tutto il mondo, è proiettato al futuro, ma – aggiunge la fondatrice del Future Food Institute – non dimentica i 2.500 anni di storia che abbiamo alle spalle. Qui a Pollica, scoprendo il Cilento ci siamo riconnessi con le nostre origini, scoprendo che c’era qualcuno che 2.500 anni fa già parlava di elementi essenziali, quegli elementi che oggi troviamo nei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile o negli stili di vita più famosi del mondo, come la Dieta mediterranea, patrimonio dell’umanità. Pollica per noi è un paese simbolo, questa comunità ha fatto dell’ecologia uno stile di vita. Siamo, inoltre, nel parco del Cilento, uno dei parchi che ancora oggi protegge il maggior numero di biodiversità in tutta Europa. È un’area a rischio desertificazione che ha bisogno di sostenere quella piccola agricoltura fondamentale per proteggere le biodiversità”. Pollica è anche la ‘casa di formazione’ dei Climate Shapers, i giovani ambientalisti del futuro. “Chi viene qui – ricorda Roversi – poi diffonde nel mondo conoscenze che magari noi diamo per scontate. Chi viene qui per fare formazione diventa ambasciatore di un intero sistema culturale, di uno stile di vita prima che di uno stile alimentare, in tutto il mondo”.

GLI STUDENTI DI POLLICA A SCUOLA DI CLIMA, ACQUA, SUOLO

Oltre cento voci provenienti da 34 Paesi del mondo, ma anche azioni concrete come lezioni di educazione ambientale, sotto forma di gioco, rivolte ai più piccoli. In occasione della Giornata della Terra, climate leader e ricercatori hanno affrontato le emergenze connesse alle questioni Clima, Terra, Acqua con circa 100 studenti iscritti alle classi dalla quarta elementare alla terza media dell’istituto comprensivo Patroni di Pollica (Salerno).

“Abbiamo raccontato loro – ha spiegato alla Dire Alessandro Fusco, esperto di formazione e innovazione nel settore agroalimentare di Future Food – cosa significa un ecosistema e, insieme, abbiamo compreso l’importanza di proteggerlo. Abbiamo esplorato un pianeta in cui è tutto interconnesso, dove suolo, acqua e clima fanno parte dello stesso ecosistema. Mi ha molto colpito la frase di un bambino, secondo cui “L’erba e i fiori sono direttamente collegati al cuore”. Per noi è tutto, in questa frase si esprime tutto ciò in cui crediamo”.

“I bambini – ha detto Margherita Tiriduzzi, ricercatrice di Future Food – si sono sorpresi quando hanno capito che collegamenti ci sono tra gli elementi oggetto delle nostre lezioni, e cioè suolo, acqua e clima. Hanno compreso loro stessi di far parte di un ecosistema di elementi. Abbiamo quindi condiviso con loro gli obiettivi di sviluppo sostenibile, notando che hanno una sensibilità molto spiccata. Sono convinta che faranno delle buone azioni negli anni futuri”. “I bambini di Pollica – ha sottolineato Erika Solimeo, ricercatrice di Future Food – provano un amore viscerale per la loro terra e soprattutto per il mare. Molte delle loro famiglie lavorano nel settore ittico e hanno contatti diretti con l’emergenza delle plastiche che inquinano il mare”. Diversi alunni hanno raccontato con stupore un’esperienza vissuta in prima persona: le reti da pesca che raccoglievano plastica e non pesci o tartarughe che la plastica l’avevano ingerita. “I ragazzi – ha spiegato – hanno condiviso con noi disegni, cartelloni e hanno fatto un giuramento”, incidendo una nota frase di Greta Thunberg: “Siete rimasti senza scuse e noi siamo rimasti senza più tempo”.

DI MAIO: “RIPRESA GLOBALE VERDE, INCLUSIVA E SOSTENIBILE

Quello su cui puntiamo è una ripresa globale che non potrà che essere verde, inclusiva e sostenibile. Non potrà che basarsi su energia pulita e accessibile, su infrastrutture a basse emissioni di carbonio, su agricoltura, pesca e sistemi alimentari sostenibili e sulla gestione responsabile integrata della terra e dell’acqua”. Cosi’ il ministro degli Esteri Luigi Di Maio durante il Food for Earth, maratona digitale promossa da Future Food Institute e Fao in occasione della Giornata mondiale della Terra. Di Maio è intervenuto durante il panel italiano organizzato a Pollica (Salerno) che si interroga sul ruolo del nostro Paese nell’anno della presidenza G20, della Cop26 e del vertice sui sistemi alimentari.

“Questo evento – ha spiegato – focalizzerà l’attenzione mondiale sull’obiettivo di sviluppo sostenibile numero due: raggiungere un mondo a fame zero. Nonostante i progressi degli ultimi 75 anni questo obiettivo continua ad allontanarsi”. “L’Italia – ha sottolineato Di Maio – ha un grande punto di forza da offrire: il nostro modello di sistema alimentare che è radicato nella sostenibilità dell’agricoltura e reso ancor più forte dalla sua cultura millenaria, un sistema che può contribuire ad eliminare l’insicurezza alimentare. Vogliamo valorizzarlo e lo faremo a partire dal prossimo dialogo nazionale italiano il 29 aprile, assieme al contributo di agricoltori, produttori e consumatori delle nostre eccellenze alimentari”. 

“Crediamo – aggiunge il ministro -che sia fondamentale attuare progressivamente quella che potremmo definire una transizione alimentare sia di processi sia di prodotti. Difenderemo le diete tradizionali perché vogliamo tramandare alle nuove generazioni una tradizione alimentare che sia capace di legare la qualità degli alimenti al benessere del pianeta e delle persone, e la dieta mediterranea dimostra che il valore del legame tra persone e territorio rende le persone più consapevoli dell’impatto dell’alimentazione sul benessere”.

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