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Coronavirus, la Campania affida a piccole aziende locali il rifornimento di mascherine

Si tratta, come ha appurato la Dire, di società con un basso fatturato, pochi dipendenti, o che non sono specializzate nella produzione o vendita di dispositivi medici

Pubblicato:22-04-2020 12:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:11

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NAPOLI – Una gara da 85 milioni di euro divisa in 22 lotti, tre dei quali per la fornitura di mascherine chirurgiche, Ffp2 e Ffp3 per proteggere medici, farmacisti, operatori sanitari e lavoratori maggiormente esposti a rischio. Ad aggiudicarsi le gare, bandite dalla centrale acquisti regionale Soresa, sono aziende del territorio campano. Si tratta, come ha appurato la Dire, di società piccole, con un basso fatturato, pochi dipendenti, o che non sono specializzate nella produzione o vendita di dispositivi medici. Tra i requisiti di aggiudicazione non c’è solo il minor prezzo ma anche la quantità più elevata di dispositivi che la singola azienda può fornire in tempi brevissimi visto lo stato di emergenza. La società Italortopedia con sede a Frattamaggiore (Napoli) si è aggiudicata due lotti del bando. Il primo per la fornitura di 3 milioni di mascherine chirurgiche per un importo di 1,7 milioni, poco più di 50 centesimi al pezzo. Il secondo per 1,2 milioni di Ffp3 al prezzo di 6 milioni e mezzo di euro, circa cinque euro per ogni mascherina. La società si occupa di commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici, ha un capitale sociale di soli 2500 euro, sei dipendenti e, pur essendo presente nell’elenco dell’Istituto Superiore di Sanità (aggiornato alle 16 del 21 aprile) tra le aziende autorizzate alla produzione di mascherine, non ha ancora ricevuto il parere favorevole alla commercializzazione. Ha iniziato l’attività a marzo 2019, poco meno di un anno fa. Un’altra azienda, la Arva Tecno Group con sede a Napoli, ha vinto la procedura aperta per la fornitura di mascherine Ffp2. Il prezzo è di 3,50 euro al pezzo, per un importo complessivo di 7 milioni di euro. Si tratta di una piccola impresa che nasce nel 2013, ha sei dipendenti e dal 2015 si occupa della posa in opera di pannelli fotovoltaici. È specializzata nel settore delle energie rinnovabili, ma dal 2017 la società è proprietaria anche di un bar in un Comune in provincia di Salerno, dove risultano impiegati 5 dei sei dipendenti. Dalla visura storica si evince che solo il 10 aprile scorso ha variato il suo oggetto sociale, inserendo l’attività di import, export e commercio all’ingrosso e al dettaglio, anche tramite internet, di articoli medicali e ortopedici. Il 17 aprile, cinque giorni fa, ha inoltrato richiesta al Suap per variare l’attività esercitata.
Infine, è stata aggiudicata anche una gara da 3 milioni di mascherine filtranti, quelle che saranno distribuite ai cittadini della Campania prima che entri in vigore l’obbligo di indossare i dispositivi in vista della fase 2. Sono pervenute 69 offerte, sei in totale gli aggiudicatari, che forniranno complessivamente 1 milione e mezzo di confezioni, contenenti 2 mascherine ciascuna, con apposto il logo della Regione Campania.

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La spesa sarà di 2,7 milioni di euro, circa 90 centesimi a mascherina. Anche in questa aggiudicazione si tratta spesso di aziende riconvertite che pero’, in questo caso, non dovranno fornire dispositivi medici ma mascherine filtranti prive del marchio Ce e riutilizzabili, mascherine per la collettività che, come prevede il decreto legge 18 del 17 marzo 2020, non dovranno ottenere certificazioni da Inail e Iss.


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