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Confiscato il patrimonio del clan Spada di Ostia: valore di oltre 18 milioni

Diciannove societa’, 2 ditte individuali e 6 associazioni sportive/culturali site nel comune di Roma (per lo piu’ ad Ostia) e operanti in svariati settori

Pubblicato:22-04-2020 07:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:11
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ROMA – Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno eseguendo la confisca dei beni, per un valore complessivo di oltre 18 milioni di euro, del clan mafioso degli Spada. Il provvedimento ablativo, emesso dalla Sezione Specializzata Misure di Prevenzione del Tribunale capitolino, costituisce l’epilogo dell’attivita’ investigativa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma e sancisce l’acquisizione da parte dello Stato dell’ingente patrimonio mobiliare e immobiliare riconducibile al sodalizio criminale operante nel litorale romano, gia’ oggetto di sequestro nell’ottobre 2018.

IL PATRIMONIO DEL CLAN

Gli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Capitale hanno ricostruito le ricchezze illecitamente accumulate dagli esponenti di spicco del clan – il capo Carmine Spada alias Romoletto (classe 1967), Ottavio Spada(classe 1963), Armando Spada (classe 1967), Roberto Spada (classe 1975) e Claudio Galatioto (classe 1951) – individuandone le fonti di finanziamento “occulte”. Gli approfondimenti economico-patrimoniali svolti, che hanno preso le mosse dalle note operazioni di polizia “Eclissi” e “Sub urbe”, hanno consentito di dimostrare l’incoerenza dei modesti redditi dichiarati dagli interessati con i rilevanti investimenti posti in essere in svariate attivita’ commerciali, finanziati, in realta’, dai profitti delle numerose condotte delittuose commesse nel tempo, quali fatti di estorsione, usura e traffico di sostanze stupefacenti. Ne’ e’ servito intestare le imprese a compiacenti “prestanome”, apparentemente estranei al contesto criminale: gli accertamenti hanno infatti riguardato tutte le persone (circa 50 tra familiari e terzi) coinvolte nelle compravendite di quote societarie, effettuate fittiziamente al solo scopo di “schermare” la titolarita’ effettiva delle aziende. In definitiva, conformemente allo spirito della normativa contenuta nel “Codice Antimafia”, la confisca ha permesso di sottrarre al clan beni in grado di “inquinare” l’economia legale.

Nello specifico, si tratta del patrimonio aziendale – in tutto o in parte – di 19 societa’, 2 ditte individuali e 6 associazioni sportive/culturali site nel comune di Roma (per lo piu’ ad Ostia) e operanti in svariati settori: la gestione di forni, bar, sale slot, distributori di carburanti, palestre, scuole di danza, nonche’ il commercio di autovetture e l’edilizia. Tra le predette attivita’ rientra anche l’associazione “Femus boxe” che gestiva la palestra di Ostia dove, nel novembre del 2017, Roberto Spada aggredi’ – venendo poi condannato per lesioni aggravate dal cosiddetto “metodo mafioso” – una troupe della Rai. Gli ulteriori beni confiscati sono costituiti da 2 immobili siti a Ostia e Ardea (RM), 13 automezzi e disponibilita’ finanziarie su rapporti bancari e postali. L’odierna operazione testimonia il costante impegno della Procura della Repubblica, del Tribunale e della Guardia di Finanza di Roma nell’aggressione alle ricchezze illecitamente accumulate dalla criminalita’, al fine di restituirle alla collettivita’.


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