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Libia, Foad Aodi (Amsi): “262 morti e 35.000 sfollati a Tripoli, situazione drammatica”

Il quadro è drammatico, come spiega il fondatore dell'Amsi (Associazione medici di origine straniera in Italia) che è in contatto con i medici libici

Pubblicato:22-04-2019 15:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:23
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ROMA – “262 morti di cui 80 bambini, 18 professionisti della sanità e una donna incinta. 1.550 feriti di cui 400 gravi e più di 35mila sfollati, numerose ambulanze distrutte, ospedali colpiti e 45 famiglie evacuate. Queste sono le cifre che fotografano la situazione tragica a Tripoli in Libia, aggiornata con i morti di oggi alle 16“. Lo scrive in una nota il fondatore dell’Amsi(Associazione medici di origine straniera in Italia) e consigliere Omceo di Roma Foad Aodi, “che è in contatto con i medici libici locali che soccorrono e certificano la morte di bambini, donne violentate, feriti gravi sia in ospedale che nelle strade e periferie della capitale.

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La situazione ormai è entrata in una fase cruciale e viene chiamata dall’esercito di Haftar ‘la seconda fase’ e aspettano il semaforo verde proprio dallo stesso Haftar per il colpo finale prima dell’inizio del mese di Ramadan. La situazione degli ospedali peggiora giorno per giorno e non riesce a curare e operare tutti i feriti e sono a rischio anche i pazienti cronici ed i dializzati, la direttrice del centro di dialisi di Ain Zara ha trasferito il materiale del deposito per la dialisi insieme ai medici libici in un posto più sicuro. Inoltre oggi sono state distribuiti alimenti e cibo a più di 400 famiglie delle 800 registrate per ricevere sostegno e cibo nel sud della capitale.


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I combattenti stanno utilizzando i bambini, le donne e gli ospedali come scudo umano“, continua Aodi che denuncia “l’utilizzo ancora più massiccio dei migranti irregolari nei conflitti specialmente quelli che sono stati fatti fuggire da Bengasi e Tobrok per mancanza di cibo e medicinali sufficienti per tutti i migranti e per poi reclutarli nel conflitto. Si parla di aerei che arrivano direttamente dall’estero con giovani reduci dalla Siria e nello stesso tempo la fuga di generali da Tripoli verso paesi amici a loro. Poco fa è stata chiusa la strada verso l’aeroporto di Tripoli. Sicuramente la situazione tragica e la sofferenza della popolazione libica e il reclutamento dei bambini e migranti irregolari nel conflitto da parte di tutte e due le parti rimarrà una macchia pesante nella storia e sulla coscienza di chi sostiene uno contro l’altro senza pensare un attimo al popolo libico, ai migranti, alle donne e ai bambini sfruttati e violentati e sta aumentando giorno dopo giorno il pericolo di violenza sessuale sui minorenni e pedofilia ,il mercato nero e clandestino dei trapianti d’organi tra i numerosi orfani di numerose famiglie scomparse completamente”, conclude Aodi ricordando l’appello Amsi e Co-mai #SalviamolaLibia e la sua popolazione.

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