BARI – È all’attenzione dei Presidenti delle Regioni la definizione dell’intesa in Conferenza Stato-Regioni sul riparto del fondo sanitario nazionale. Si esprimono in merito i consiglieri regionali pugliesi del Movimento 5 Stelle: “Invitiamo il presidente Emiliano a non firmare l’intesa perché ancora una volta, anche per il 2016, la regione Puglia vede una forte penalizzazione rispetto alle regioni settentrionali di pari popolazione”.
Il riferimento è all’Emilia Romagna e alla Toscana, ma anche al Veneto, che nonostante il blocco assunzionale fissato nel 2004 dal MEF, decurtato negli anni di un ulteriore 1.4%, hanno mantenuto un livello occupazionale adeguato al fabbisogno sanitario ed una quota capitaria più alta rispetto alla Puglia, a cui mancano in pianta organica all’incirca 20 mila unità lavorative e 800 milioni.
“Ma la proposta di riparto nasconde anche altri inganni – proseguono i pentastellati – come per esempio il finanziamento per i farmaci ad alto costo, non aggiuntivo ma ottenuto sottraendo risorse al finanziamento dei progetti di piano. Emiliano non firmi l’intesa e cominci in questo modo a trattenere in Puglia le quote di finanziamento legate alla mobilità passiva (220 milioni di euro) che i pugliesi sono costretti a generare per carenze strutturali del servizio sanitario regionale. Prosegua poi la battaglia per ottenere la possibilità di utilizzare il finanziamento per potenziare i servizi anche attraverso assunzioni, indispensabili per offrire un’assistenza dignitosa senza vincoli”.
“Soltanto così – concludono gli esponenti del M5S – i pugliesi potranno sperare di vedere uno sviluppo (o anche solo il mantenimento) del servizio sanitario regionale e sperare di vedere tutelati i propri diritti al pari degli altri cittadini italiani. In caso contrario si creeranno le condizioni per fare dei pugliesi cittadini di serie B per sempre!”