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Il partigiano affezionato a Renzi: “E’ buono e bravo”

MARZABOTTO (BOLOGNA) - Dopo Marzabotto, accoglienza

Pubblicato:22-04-2015 08:05
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:16

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Renzi a Monte soleMARZABOTTO (BOLOGNA) – Dopo Marzabotto, accoglienza calorosa anche a Monte Sole per il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Accompagnato dal ‘fido’ Graziano Delrio, il presidente del Consiglio si fermato oltre mezz’ora alla Scuola di Pace, dove ha assistito allo spettacolo sulla Resistenza e i partigiani (citati in particolare Tina Anselmi e i fratelli Cervi) preparato dai ragazzi della scuola media di Marzabotto. Insieme a Delrio e al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, Renzi ha poi piantato gli ultimi dei mille papaveri realizzati dai ragazzi e sparsi sul prato in ricordo dei mille partigiani della Brigata Stella Rossa. Fin dal suo arrivo, il premier ha preso sotto braccio l’ex staffetta partigiana Franco Fontana. “Renzi? E’ un personaggio- sorride Fontana, prima dell’arrivo del presidente- qualcuno non condivide quello che fa, ma lui ce la mette tutta. Io mi sono affezionato. La gente non capisce che è un momento difficile. Quando lo Stato è allo sfascio, tutti cercano di star fuori. Lui almeno ci prova”.

Che consigli darebbe al premier? “Lui i consigli li prende come vuole– sorride il partigiano- gli direi di tenere duro, perchè ha tutti contro. Ma lui ha le tre B: bello, buono e bravo. Questo bisogna dirglielo”. Fontana, che all’epoca della guerra aveva 15 anni (era nel terzo battaglione capitanato da Alfonso Ventura), ha consegnato a Renzi il suo libro (“La Staffetta”), con una dedica: “Con piacere, al presidente Matteo Renzi”. Infilata nella prima pagina, una cartolina che celebra i partigiani: “Prima fummo ribelli, poi patrioti e infine uomini liberi”. A sua volta, Renzi ha firmato la copia del libro di Fontana.

“Le parole lascino lo spazio ai simboli e ai gesti- afferma Renzi, lasciando Monte Sole- abbiamo cominciato la settimana che ricorda i 70 anni della Resistenza. Siamo al fianco di chi in quegli anni ha rischiato la vita e ha visto morire amici e familiari. E lo ha fatto per dare a questi bambini la libertà”. Secondo Renzi, dunque, “la cosa più bella di oggi è il messaggio tra le staffette partigiane di allora e questi ragazzini che, essendo qua, dimostrano che l’Italia è un Paese libero. Grazie a loro andremo avanti e costruiremo un’Italia più bella“.


Renzi e i bambini a Monte Sole (700 x 525)Prima di andare via, Renzi ha firmato il libro della scuola (“Grazie per questa bella iniziativa, Viva la Resistenza e Viva l’Italia”) che già conteneva un suo messaggio inviato nel 2012 da sindaco di Firenze, quando i ragazzi della scuola di Marzabotto inviarono al Comune due “gocce di memoria”. Il premier si è poi fermato a firmare autografi, scattarsi foto e a scherzare con i bambini e le persone presenti (circa una cinquantina). Un alunno gli ha chiesto di “portare un un po’ di bambini in Parlamento”. E il premier risponde: “Se non vi spaventate… ma no, voi non vi spaventate dei parlamentari”.

di Andrea Sangermano

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