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Addio a Lucy Salani, se ne va l’unica trans sopravvissuta ai campi di concentramento

Nata in Piemonte, era cresciuta a Bologna. Arcigay: "Ha illuminato la storia del nostro movimento"

Pubblicato:22-03-2023 14:30
Ultimo aggiornamento:22-03-2023 15:56
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lucy salani
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ROMA – Se me è andata nella notte Lucy Salani, la più anziana trans italiana sopravvissuta al campo di concentramento di Dachau. Aveva 98 anni.

BOLOGNA SALUTA LUCY SALANI, ARCIGAY: LA CITTÀ LA CELEBRI

“Un’autentica testimone di libertà e resistenza”. Con queste parole il sindaco e la vicesindaca di Bologna, Matteo Lepore ed Emily Clancy, ricordano la figura di Lucy Salani: scomparsa la scorsa notte all’età di 98 anni, “era la donna transessuale più anziana d’Italia, una delle poche sopravvissute al campo di concentramento di Dachau ancora in vita”, raccontano Lepore e Clancy in una nota diffusa dal Comune.
“Una vita, o come diceva lei, tante vite, vissute tutte sino in fondo”, affermano il sindaco e la sua vice, esprimendo “ai suoi cari il profondo cordoglio nostro e dell’amministrazione comunale”.

Nata a Fossano (provincia di Cuneo) nel 1924, Salani si era trasferita a Bologna durante l’infanzia con la famiglia, per poi tornare a vivere sotto le Due torri negli anni ’80. Lo scorso anno l’amministrazione le aveva conferito la Turrita di bronzo, intesa per la città come “un proposito e un auspicio ad essere sempre come la sua cittadina Lucy: città libera, resistente ai soprusi e alle ingiustizie, e custode di memorie, accogliente e plurale”, come si legge nelle motivazioni del riconoscimento. “Lucy è stata una figura fondamentale per la nostra città, una di quelle concittadine che ti rendono orgogliosa di vivere a Bologna”, aggiunge Clancy in un post su Facebook: “Grazie Lucy, per quello che hai dato a me, ma soprattutto per l’esempio che hai rappresentato per tutta la città. Conoscerti è stato un vero privilegio”. Salani “ha illuminato la storia del nostro movimento”, scrive l’Arcigay nazionale con una nota firmata dalla presidente Natascia Maesi, dal segretario generale Gabriele Piazzoni e dal delegato ai diritti delle persone trans* nella segreteria, Cristan Cristalli. “Lucy era il monumento tangibile della Resistenza delle persone trans: la sua persecuzione non si interruppe con la liberazione dal campo dì concentramento di Dachau ma fu un’esperienza che la accompagnò per gran parte della sua straordinaria vita”, continuano i dirigenti di Arcigay. “Il suo secolo di vita racchiude tutte le manifestazioni più terribili dell’odio verso le persone trans. Ci uniamo alla comunità lgbtqia+* bolognese che negli ultimi decenni è stata la grande famiglia di Lucy e ringraziamo di cuore le persone che fino all’ultimo si sono prese cura di lei. Auspichiamo che la città di Bologna voglia dedicarle il giusto tributo“, concludono Maesi, Piazzoni e Cristalli.


Fabrizio Marrazzo (portavoce del Partito gay Lgbt+, solidale, ambientalista, liberale) propone che a Salani “sia intitolato un museo della Memoria Lgbt+, dove tutti possano vedere quanta violenza e discriminazione la nostra comunità ha subito nei secoli ed ancora oggi”. Marrazzo ricorda di essersi rivolto nel 2019 al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per nominare Salani senatrice a vita: “Sarebbe stato un gesto importante per la Memoria della nostra comunità Lgbt+, che spesso viene dimenticata”.

IL RICORDO DI AMEDEO CIACCHERI

“Questa notte è venuta a mancare Lucy Salani. Una figura divenuta simbolo nel nostro paese per la sua storia da combattente. Lucy aveva 98 anni ed era la più anziana trans italiana. Nella sua vita aveva dovuto affrontare battaglie con inenarrabile sofferenza e coraggio, unica trans a sopravvivere al campo di concentramento di Dachau durante la seconda guerra mondiale- la ricorda su Instagram il presidente del Municipio Roma VIII ed esponente di Sinistra Civica Ecologista, Amedeo Ciaccheri-. Bologna, la sua città, nel corso di questi anni le ha reso onore e grazie al documentario ‘C’è un soffio di vita soltanto’ la sua storia ha finalmente raccolto l’attenzione di tutta Italia e non solo. Film presentato anche nel nostro territorio assieme al Circolo Mario Mieli. Saranno tanti in questi mesi gli appuntamenti della memoria, ecco proprio mentre il dibattito politico del nostro paese sulle questioni dei diritti per tutti e tutte si fa più aspro per una postura ideologica che viene dalle massime cariche del governo porteremo anche la bandiera del movimento transgender in tutte queste manifestazioni per onorare la memoria di Lucy e per onorare il suo contributo dentro la Storia maiuscola, una vita militante che lascia una traccia indelebile di cui farci carico per una battaglia di dignità e riconoscimento che Lucy Salani ha rappresentato con la sua vita”.

IL TRAILER

Il documentario ‘C’è un soffio di vita soltanto’ ha portato la storia di Lucy Salani all’attenzione del grande pubblico. Ecco il trailer dell’opera firmata da Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, il quale hanno mostrato Salani nella sua vita di ogni giorno, intenta a ripercorrere la sua vita tra le atrocità del nazismo e gli abusi vissuti in un’Italia ricca di pregiudizi.

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