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Minacce al direttore del quotidiano campano ‘Cronache di’: “Ti faccio saltare in aria”

Sono alcune delle parole rivolte da Giovanni Cellurale, ergastolano del clan dei Casalesi, a Maria Bertone e contenute in una lettera spedita dal carcere di Palermo dove è detenuto

Pubblicato:22-03-2022 16:11
Ultimo aggiornamento:22-03-2022 16:12

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NAPOLI – “Sai, ti stavo pensando. Spero di vero cuore che al più presto uscirò, così ti faccio saltare in aria. Ora lo dico a tutti, che se qualcuno esce prima di me ti deve sparare 10 colpi tutti in bocca, a te e a tutta la tua razza di merda” . Queste le parole rivolte da Giovanni Cellurale, ergastolano del clan dei Casalesi, al direttore responsabile del quotidiano campano ‘Cronache di’ Maria Bertone, attraverso una lettera spedita dal carcere di Palermo dove è detenuto. A raccontarlo è lo stesso quotidiano.

“Minacce di morte per le quali il Pm della Direzione distrettuale Antimafia Fabrizio Vanorio – si legge – ha chiesto il rinvio a giudizio del 50enne di Aversa, bidognettiano della fazione dei Caterino di Cesa, ritenuto colpevole anche di omicidio: l’udienza preliminare davanti al giudice Chiara Bardi del tribunale di Napoli è stata fissata per il prossimo 29 marzo. In quella sede ci costituiremo parte civile”. La lettera di minacce “è giunta qualche tempo fa via posta nella nostra redazione di Marcianise (Caserta). All’interno di una busta bianca tre fogli manoscritti pieni di parole violente all’indirizzo del direttore, reo, secondo Cellurale, di non aver pubblicato una sua precedente missiva spedita dal carcere di Trapani”, racconta Cronache Di.

Solidarietà è stata espressa dal vicepresidente della Camera Ettore Rosato (Iv): “Lettera intimidatoria ricevuta nella redazione di Cronachedi.it Napoli e Caserta di cui sono stato ospite di recente. Solidarietà – dice Rosato – al direttore Maria Bertone, che come dichiarato, non si fermerà davanti alle minacce ricevute. Grazie a tutti quei giornalisti che ogni giorno scelgono di non tacere e di schierarsi con coraggio dalla parte della verità, della denuncia e dell’informazione libera”.


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