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Rifiuti Lazio, Tosini dal Gip: “Con Lozza amicizia, non siamo amanti”

Oggi l'interrogatorio di garanzia della direttrice dell'area rifiuti della Regione Lazio agli arresti domiciliari per le vicende della discarica di Monte Carnevale e di quelle di Roccasecca e Civitavecchia, tutte in capo a Valter Lozza

Pubblicato:22-03-2021 13:53
Ultimo aggiornamento:22-03-2021 15:35

flaminia tosini
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ROMA – I rapporti personali con l’imprenditore laziale dei rifiuti, Valter Lozza, la scelta della ex cava di Monte Carnevale come futura discarica di Roma e quella di utilizzare una procedura semplificata per una parte di un progetto che complessivamente riguardava 1.800.000 metri cubi, evitando così inizialmente l’assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale del sito. Nessuno accenno, invece, ad eventuali responsabilità politiche. Si è snodato su questi temi l’interrogatorio di garanzia (durato circa un’ora e mezza), davanti alla Gip Annalisa Marzano, di Flaminia Tosini, direttrice dell’area rifiuti della Regione Lazio (sospesa dal servizio), agli arresti domiciliari da martedì per corruzione, concussione e turbata libertà di procedimento di scelta del contraente, nell’ambito di un’indagine della Procura di Roma che riguarda le vicende della discarica di Monte Carnevale e di quelle di Roccasecca e Civitavecchia, tutte in capo a Valter Lozza.

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“Abbiamo risposto alle contestazioni e dato le nostre spiegazioni che possono più o meno convincere gli inquirenti- ha spiegato il legale Marco Valerio Mazzatosta- Sono stati respinti gli addebiti ed è stata data una qualificazione diversa sul rapporto che sostenevano ci fosse tra la mia assistita che ha 52 anni e Valter Lozza che ne ha 75. Ci poteva essere un’amicizia, che non ha negato, e un’intimità ma in senso ampio non certo di natura sessuale. Non c’era una relazione di amore ma tra persone che potevano avere un’affinità. E questo secondo noi non ha assolutamente non ha influenzato le scelte della Tosini”.


Quanto ai regali fatti da Lozza alla Tosini, che secondo gli inquirenti ha concretizzato il reato di corruzione, “ci sono stati degli scambi di regali da entrambe le parti– ha continuato il legale- Anche lei ha fatto regali a Lozza, ad esempio una tuta da sci perché lui sciava, piuttosto che un cannocchiale perché era un appassionato di astronomia. Insomma, un’amicizia tra due soggetti che potevano anche incontrarsi per lavoro ma che non scandalizza nessuno“.

Sulla decisione di non sottoporre a valutazione di impatto ambientale l’intero progetto della discarica di rifiuti urbani di Monte Carnevale, Tosini, nel corso dell’interrogatorio, ha spiegato che “c’era l’emergenza ed era necessario trovare una discarica e iniziare da qualche parte per evitare l’immondizia in strada“, ha raccontato Mazzatosta sottolineando che “però nelle carte non si rileva che Roma era in emergenza. Inoltre, i procedimenti amministrativi sono complessi e i siti non li ha scelti l’ingegner Tosini”.

La decisione di andare su Monte Carnevale fu assunta il 31 dicembre 2019 dalla Giunta Raggi, dopo un accordo politico raggiunto tra il capogruppo 5S in Campidoglio e delegato ai Rifiuti della Città Metropolitana di Roma, Giuliano Pacetti, e l’assessore ai rifiuti della Regione Lazio, Massimiliano Valeriani, perche’ l’amministrazione capitolina era restia a individuare una localizzazione, nonostante l’ordinanza del governatore Zingaretti del novembre 2019 che minacciava il commissariamento di Roma. “Non ci è stato chiesto se le scelte erano state concordate dai livelli politici”, ha spiegato Mazzatosta che ha aggiunto “agli inquirenti interessava il rapporto tra Tosini e Lozza, partendo dal presupposto che lei lo ha favorito. Non è il primo processo che l’ingegnere ha avuto finora e ne è uscita con assoluzioni o sentenze di non luogo a procedere. Ma questo è avvenuto solo quando abbiamo avuto la possibilità di stare in dibattimento e dare spiegazioni tecnico-amministrative che oggi non ci e’ stato permesso di dare”.

Tosini non chiederà la revoca degli arresti domiciliari: “Non penso mi rivolgerò al riesame, la mia assistita è sospesa dal servizio in Regione e si è dimessa da vicesindaco di Vetralla”.
L’ormai ex capo amministrativo dei rifiuti del Lazio ha incrociato Valter Lozza, anche lui sottoposto ad interrogatorio di garanzia, subito dopo la sua deposizione. Tra i due un saluto veloce accompagnato da un sorriso, ben visibile nonostante le mascherine.

LEGALE LOZZA: NESSUNA CORRUZIONE, CHIEDEREMO SCARCERAZIONE

I legali di Valter Lozza chiederanno al Tribunale del Riesame la revoca degli arresti domiciliari per l’imprenditori dei rifiuti del Lazio, coinvolto nell’inchiesta della Procura di Roma per corruzione, concussione e turbata libertà di procedimento di scelta del contraente che ha interessato anche l’ormai ex direttrice regionale del’area rifiuti, Flaminia Tosini, pure lei ai domiciliari.
Al termine dell’interrogatorio di garanzia davanti alla gip Annalisa Marzano, l’avvocato Vincenzo Galassi ha spiegato: “Abbiamo presentato una copiosa documentazione al gip, gli atti corruttivi non erano assolutamente tali ma cose personali che non c’entrano nulla con i provvedimenti adottati, sarebbe stato ridicolo. Chiederemo la scarcerazione“. A Lozza sono contestati diversi atti corruttivi verso la Tosini con la quale, secondo la gip, aveva una relazione extraconiugale: “Il rapporto con la Tosini è stato solo istituzionale“, ha replicato il legale.
Invce, sulla vicenda dell’acquisizione della società Ngr dalla Eurobeton della famiglia Piacentini poco prima che alla stessa venisse autorizzata la costruzione di una discarica di inerti (che Lozza e Tosini avrebbero voluto trasformare nell’impianto di smaltimento dei rifiuti di Roma), l’avvocato Galassi ha precisato che “non c’è stata nessuna minaccia. I rapporti tra Piacentini e la Mad (società veicolo di Lozza per l’acquisto, ndr) partono molto prima rispetto all’autorizzazione rilasciata dalla Regione per la discarica di inerti. Un’interlocuzione che non c’entrava niente con l’intervento della Tosini, che peraltro non è quello che si legge nell’ordinanza”.

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