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Roma saluta Tina Costa: camera ardente a Trastevere

Classe '25, staffetta partigiana, fu fino all'ultimo respiro in piazza per lottare contro l'ingiustizia e per l'antifascismo

Pubblicato:22-03-2019 11:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:16

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ROMA – “Ho combattuto per la libertà, e questa libertà non me la può togliere nessuno“. I familiari, i compagni di una vita, gli amici storici dell’Anpi, ma anche ragazzi e ragazze conosciuti strada facendo. Roma saluta Tina Costa, classe ’25, staffetta partigiana, vicepresidente vicario dall’Anpi provinciale di Roma e componente del comitato nazionale dell’Anpi, fino all’ultimo respiro in piazza per lottare contro l’ingiustizia e per l’antifascismo, morta dopo una breve, fulminante malattia a 94 anni, con la camera ardente allestita alla Casa della Memoria e della Storia di via San Francesco di Sales, a Trastevere.

Ad accogliere i rappresentanti delle istituzioni passati a omaggiare Tina il presidente dell’Anpi provinciale di Roma, Fabrizio De Sanctis. Tra le autorità a fare visita per l’ultima volta la partigiana il segretario del Pd e presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, seguito dal picchetto congiunto del vicepresidente e delegato alla Memoria, Massimiliano Smeriglio, dei presidenti del I e VIII Municipio di Roma, Sabrina Alfonsi e Amedeo Ciaccheri e Riziero Santi, sindaco di Gemmano (Rimini), il paese che le ha dato i natali. Nessun rappresentante del Campidoglio finora si è visto alla camera ardente, che sarà visitabile fino alle 14.

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Per De Sanctis “Tina era tante cose. Ha partecipato alla Resistenza, era di famiglia comunista e socialista ed è stata impegnata tutta la vita nell’Anpi, nella Cgil e nel Pci, ha fondato La Villetta, fondazione di amicizia con Cuba. Era una personalità poliedrica, era una grande lottatrice e aveva un grandissimo cuore: ci ha insegnato non solo a lottare fermanente ma anche fraternamente”.

La sua perdita, ha detto commosso il presidente dei partigiani romani, “ci colpisce particolarmente: abbiamo avuto diverse perdite importanti e dolorose quest’anno, quella di Tina suscita una commozione unica, era come la nonna o la mamma di tutti quelli che lottavano con lei e che trovavano tutti un posto nel suo cuore. Ha anche sofferto tanto, negli ultimi due-tre mesi non riusciva a muoversi ma a fine gennaio ha saltato un appuntamento medico e ha detto ‘Portatemi a Fiumicino’, perché era nata la nuova sezione dell’Anpi e con tutti i suoi dolori e problemi c’è voluta essere, insieme ai suoi compagni e al suo sorriso furbo, malizioso, buono come sempre”.

Tra i primi ad arrivare, proprio in apertura della commemorazione, la consigliera regionale Marta Bonafoni: “Tina Costa era una forza della natura, ha combattuto dal primo all’ultimo istante della sua vita e a dicembre era ancora sul palco- ha detto Bonafoni- Una modernissima partigiana, il mio ultimo suo ricordo, con le lacrime, è lei sul pullman del Pride da dove insegnava a una politica che torna indietro sui diritti che invece l’amore è sempre amore, e le persone hanno diritto di scegliere. Una grande che voleva ribadire un rapporto con i giovani ed era onnipresente nelle scuole. Questa è l’eredità e la staffetta che ci lascia”.

Nata in una famiglia profondamente antifascista del riminese, Tina Costa fece il suo primo gesto di ribellione al fascismo a 7 anni, rifiutandosi di indossare la divisa di figlia della lupa subendo le angherie della maestra fascista, come si legge nella sua biografia raccontata dall’Associazione dei partigiani. Inserita come staffetta nell’attività clandestina del Partito Comunista già durante gli anni della guerra di Etiopia, a 18 anni divenne staffetta partigiana e ciò la portò ad attraversare più volte la Linea gotica con la sua bicicletta recando messaggi, viveri ed armi. Arrestata con un fratellino e la madre a seguito di delazione, durante il tragitto verso il campo di Fossoli riuscì a fuggire, con i familiari, approfittando di un bombardamento. Iscritta al Partito Comunista dal 1944 vi è rimasta per il resto della vita, militando in seguito nel partito della Rifondazione Comunista. Sindacalista della Cgil, era componente del comitato direttivo della Spi Cgil di Roma e del Lazio.

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