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Nuovo sgombero per Social Log, corteo in quartiere

BOLOGNA - Era nell'aria ed è arrivato:

Pubblicato:22-03-2016 12:00
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:26

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BOLOGNA – Era nell’aria ed è arrivato: sgombero-lampo per il collettivo Social log, che dopo essere stato ‘sfrattato’ da viale Masini, sabato pomeriggio aveva trovato una nuova ‘casa’ nella palazzina in disuso in via Corticella 56, con l’intenzione di riaprirci lo sportello casa. Proprio lì in via Corticella, questa mattina, intorno alle 6.40 è arrivata la Polizia e ha messo il collettivo alla porta. Alcuni attivisti sono saliti sul tetto, dove sono rimasti per quasi tre ore, mentre già gli agenti erano all’interno dell’edificio. Un’altra trentina di manifestanti, poi, ha dato vita a un presidio sul marciapiede di fronte, vicino alla fermata dell’autobus, circondata da un cordone di circa 25 poliziotti.

social log_corticella2Al presidio arriva a un certo punto anche l’orso di peluche “Picchetto”, diventato un simbolo del collettivo dalla lunga giornata di sgombero dell’ex Telecom di via Fioravanti. Gli attivisti di Social Log hanno occupato anche la pensilina dell’autobus, scandendo cori come “la lotta per la casa non la si può fermare“, “mai più senza casa”, “ogni sgombero sarà una barricata“, e “tutta Bologna lo canta in coro: lotta dura Social log”. Nessuno di loro ha cercato di sfondare il cordone di Polizia, e non ci sono stati né spintoni né cariche, e il traffico, regolato dai vigili, procede tutto sommato regolarmente. Per le forze dell’ordine solo un piccolo incidente quando un autobus ha urtato un mezzo dei Carabinieri parcheggiato tra la strada e il marciapiede, distruggendo uno specchietto retrovisore.


A metà mattina gli attivisti sono scesi dal tetto e, insieme agli altri manifestanti, si sono diretti in corteo verso la sede del quartiere Navile, dove hanno cercato di entrare venendo però respinti dalle forze dell’ordine. Avevano intenzione di tenere una conferenza stampa e si infuriano con la Polizia che non glielo lascia fare. Su Facebook scrivono che “la Polizia ha rincorso e caricato selvaggiamente per impedire la conferenza stampa”. La conferenza stampa era per “rilanciare l’opposizione ad uno sfratto al sesto accesso previsto per domani”, ma anche per “ribadire la volontà di continuare a sostenere la lotta delle morosità incolpevoli della nostra città”.

di Andrea Mari, giornalista professionista

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