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Vincenzi (Anbi): “La situazione siccità è drammatica, un ministero dell’Acqua sarebbe un sogno”

Intervista al presidente dell'Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue

Pubblicato:22-02-2023 12:21
Ultimo aggiornamento:22-02-2023 12:21

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ROMA – “Per il secondo anno consecutivo stiamo vivendo la siccità più drammatica della storia del nostro Paese. In un periodo non normale, quello di gennaio e febbraio, che dovrebbe servire a creare le riserve d’acqua per l’estate“. Così il presidente dell’Anbi, Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue, Francesco Vincenzi, intervistato dall’agenzia Dire.

“La mancanza d’acqua da un lato e la troppa acqua caduta in troppo poco tempo dall’altro, sono un’altra faccia del cambiamento climatico – sottolinea Vincenzi – Per questo lanciamo un allarme, in particolare nel Nord del nostro Paese, dove abbiamo il timore di non avere acqua a sufficienza per garantire le coltivazioni e quindi la produzione di cibo“. “Un Paese lungimirante – prosegue il presidente di Anbi – deve costruire le basi per il futuro, per le attività economiche, ma anche per le nuove generazioni. La mancanza di acqua da noi, come nel resto del mondo, sta causando conflitti e migrazioni. Bisogna quindi creare le condizioni perchè i soggetti interessati facciano rete per trovare le soluzioni adatte”.

“Ora – spiega ancora Vincenzi – è necessario trovare delle soluzioni per l’immediato, e per il medio e lungo periodo, ma soprattutto, essendo come Paese del Sud Europa, maggiormente interessati dai cambiamenti climatici, di creare quelle infrastrutture che permettano di rispondere alle esigenze di maggiore trattenimento dell’acqua“.


IL SOGNO DI UN MINISTERO DELL’ACQUA

Per questo motivo, Vincenzi accoglierebbe a braccia aperta l’idea di un ministero dell’Acqua in Italia: “È il sogno di tutti noi che lavoriamo in questo comparto. Significherebbe mettere insieme tutti quei soggetti decisori e i diversi ministeri che si occupano di questo tema, come le Infrastrutture, l’Agricoltura, l’Ambiente, ma anche le Finanze, per capire e soprattutto condividere un percorso comune che ci porti a raggiungere gli obiettivi e far rimanere le nuove generazioni sul nostro territorio”, dichiara il presidente di Anbi alla Dire.

IL PIANO LAGHETTI

Vincenzi fa il punto della situazione italiana: “Oggi tratteniamo circa l’11% dell’acqua piovana. Secondo i climatologi in futuro pioverà di più rispetto al passato ma le precipitazioni saranno distribuite in modo non regolare durante l’anno. Quindi con il rischio di fenomeni atmosferici quali bombe d’acqua o uragani, che non risolveranno il problema della siccità ma creeranno danni”. Per il presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue, “come Anbi, di concerto con la Coldiretti e altri soggetti, vorremmo creare una rete di 10mila laghetti che ci permetterebbe di portare il livello di acqua trattenuta dall’attuale 11% a un 35-50%. Se non agiamo in fretta rischiamo di perdere l’obiettivo, da un lato della sovranità alimentare, dall’altro della sovranità energetica nel nostro Paese. Per produrre cibo abbiamo bisogno di avere acqua a disposizione, da cui dipende l’85% dell’agroalimentare italiano”, conclude Vincenzi.

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