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Caso Bibbiano, Ponzi: “Tribunale per i minori ratificava le relazioni dei servizi sociali senza approfondire”

E sul ruolo delle ctu il giornalista, nel corso di un'audizione, ha dichiarato: "Giravano sempre gli stessi"

Pubblicato:22-02-2022 16:34
Ultimo aggiornamento:22-02-2022 16:44
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bambini fratelli famiglia
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di Laura Monti

ROMA – “In tanti anni che faccio il mestiere di giornalista, da 1984, questa è una storia che mi porterò sempre dentro”. È quanto ha dichiarato oggi Luca Ponzi a proposito del caso Bibbiano, nel corso dell’audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulle Attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori. Ponzi, fra i primi a occuparsi dei casi degli affidi dell’inchiesta Angeli e demoni, ha presentato un elenco di quelle che definisce lacune nel sistema ‘affidi’, su cui sarebbe opportuno intervenire: “Di fatto- ha detto- almeno su Bibbiano il Tribunale dei minori si è quasi sempre limitato a ratificare le relazioni dei servizi sociali senza approfondirle. In più occasioni pubbliche il presidente del Tribunale dei minori ha definito i servizi sociali ‘La mia polizia giudiziaria’, un’affermazione di una gravità abnorme. Senza nulla togliere agli assistenti sociali, non sono ‘sbirri’, non hanno le competenze per far indagini. Non sono stati formati per quello e non ne hanno gli strumenti, come ad esempio le intercettazioni …”.

Ad una specifica richiesta di chiarimento della deputata Veronica Giannone (FI) sul ruolo delle ctu: “Giravano sempre gli stessi- ha risposto Ponzi- Questo avviene spessissimo anche in altri ambiti ma non è una pratica condivisibile. Un ufficiale ogni tre anni viene spostato per evitare la sclerotizzazione dei rapporti”. Oltre ai legami fra alcuni giudici del Tribunale dei minori e il Centro studi Hansel e Gretel di Claudio Foti, Ponzi ha dichiarato di aver riscontrato “una forte difficoltà dei genitori di interloquire con il Tribunale dei minori: così non esiste un modo per difendersi. Spesso poi- ha aggiunto-si tratta di famiglie con difficoltà anche economiche o culturali, magari stranieri che non conoscono la normativa. Le persone fragili sono anche suscettibili di pressioni, come quel papà a cui venne detto ‘Ammetti di essere un alcolizzato e vai al Sert oppure ti levo i figli'”.


Il giornalista ha poi posto l’attenzione sul ruolo dei giudici onorari: “Dal 1 gennaio 2018 al 30 giugno 2019 nel distretto di Fidenza i servizi sociali sono stati chiamati dai giudici minorili in 28 casi. Mai in questi casi gli assistenti sociali hanno incontrato giudici togati. Non so se sia giusto così ma c’è bisogno di una riflessione: come vengono scelti i giudici onorari? Devono essere esperti in dinamiche minorili e famiglia. In un posto piccolo come Bibbiano questo comporta il pescare in un lago piccolo dove tutti i pesci si incontrano. Magari fanno parte di stesse associazioni, hanno frequentato gli stessi corsi di formazione”. Manca la “comunicazione fra uffici giudiziari”: tutte queste, per Ponzi, “sono falle di un sistema che non è in grado di tutelarsi da solo. Le mele marce sono ovunque ma devono essere individuate e eliminate dal sistema. Le falle di Bibbiano adesso sono visibili”. E altrove? “Sicuramente succede anche in altri contesti- ha risposto Ponzi all’onorevole Maria Teresa Bellucci (FdI)- tanto è vero che parte del materiale di Bibbiano è stato inviato ad altre procure come Salerno, Modena, Torino e molto materiale è arrivato alla procura di Reggio Emilia. Ma non so- ha concluso- a che punto sia l’indagine”.

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