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Malagò: “Djokovic agli Internazionali di Roma sarebbe messaggio sbagliatissimo”

Secondo il presidente del Coni, "non sarebbe assolutamente giusto che lui potesse giocare mentre i genitori non possono portare i figli a fare sport"

Pubblicato:22-02-2022 10:10
Ultimo aggiornamento:22-02-2022 10:10

giovanni malagò novak djokovic
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ROMA – Continua a tenere banco la possibile partecipazione di Novak Djokovic agli Internazionali di Roma, in programma al Foro Italico dal 2 al 15 maggio. Sul tema oggi è intervenuto anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Non sarebbe assolutamente giusto. Ammesso e non concesso che si faccia la doccia in un camper o che mangi da solo cucinandosi da solo, il messaggio è sbagliatissimo. Se c’è una legge (che magari da qui a maggio cambierà), spiegatemi come diciamo alla gente che lui può e i genitori non possono far fare sport ai figli”. Djokovic non è vaccinato contro il Covid-19 ma allo stato attuale non è necessario il super green pass per gli sport all’aperto non di contatto come il tennis. Ma Nole, essendo guarito, potrebbe partecipare in ogni caso, se non arriverà una specifica norma degli organizzatori che preveda l’obbligo vaccinale. Come è stato agli Australian Open e come sarà a Roland Garros.

“ITALIA COLOSSO OLIMPICO MA DISASTRO NELLA SCUOLA”

Il numero uno dello sport italiano, ospite di Agorà, su Rai 3, ha anche parlato della spedizione olimpica a Pechino 2022, appena conclusa con 17 medaglie per gli azzurri. “L’Italia è un colosso da un certo punto in poi, ma un disastro assoluto a livello planetario per lo sport nella scuola. Bisognerebbe investire sull’impiantistica, e sulle nascite. Noi cuciniamo un piatto con meno ingredienti. Tra qualche anno pagheremo un prezzo elevatissimo. Abbiamo perso 5 milioni di italiani della fascia di persone che potrebbero fare le Olimpiadi. È sempre più difficile tirare fuori un campione, così. Le persone preferiscono acchiappare nell’immediato ma è poco serio”.

Malagò pensa al futuro. E lo fa anche criticando la mancanza di programmazione della politica italiana. “Il più grande risultato che lo sport italiano ha ottenuto nel 2021 è di aver vinto 283 medaglie tra le varie competizioni, siamo secondi dietro gli Stati Uniti – ricorda il presidente del Coni – È una cosa mostruosa. Siamo stati bravi a vincere 17 medaglie a Pechino, ma non siamo bravi a vincere gli ori. La Cina ha vinto meno medaglie ma 9 d’oro. Noi abbiamo vinto medaglie in 8 discipline diverse, siamo eclettici. Ce lo invidiano nel mondo, ma è anche un tallone d’Achille. L’Olanda fa lo sconquasso in due sport, in altri nemmeno compete. È più giusto puntare su tutto o meglio capitalizzare le forze? Lo sport entra ora in una fase delicata, critica – conclude Malagò – Se non ci sono ingerenze esterne da parte di persone che non hanno competenza sulla materia, e se ci si concentra sui perimetri di azione, allora si può lavorare bene e vincere”.


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