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Reddito, 700mila percettori in Campania. Ciarambino: “S’impieghino in progetti di pubblica utilità”

"Meno del 10% dei nostri Comuni li ha attivati, utilizzando questa forza lavoro straordinaria a costo zero", spiega la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania

Pubblicato:22-02-2021 15:43
Ultimo aggiornamento:22-02-2021 15:59

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NAPOLI – “In Campania abbiamo circa 700mila percettori di reddito di cittadinanza, 600mila dei quali potrebbero essere utilizzati dai Comuni per lavori di pubblica utilità, dalla manutenzione del verde urbano e delle scuole ai progetti sul distanziamento sociale in epoca Covid. Eppure meno del 10% dei nostri Comuni ha attivato questi progetti, utilizzando questa forza lavoro straordinaria a costo zero”. Lo ha spiegato Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, promotrice di un incontro, che si è svolto stamattina nell’aula Siani, per favorire la costituzione e lo sviluppo dei Progetti utili alla Collettività (Puc) come risorsa per i Comuni e occasione di lavoro per i percettori di reddito di cittadinanza in attesa di collocazione.

“Non vogliamo puntare il dito contro i sindaci che non hanno ancora attivato i Puc, ma l’obiettivo – ha sottolineato l’esponente M5s – è quello di creare una rete di valore, metterci al fianco dei sindaci per offrire loro gli strumenti utili affinché il prima possibile i percettori di reddito di cittadinanza, da fardello per la collettività, come vengono per la maggior parte percepiti, diventino una risorsa per la comunità stando al servizio della collettività”.

Una delle esperienze più virtuose è quella del Comune di Bacoli, dove oltre cento percettori del reddito di cittadinanza partecipando a progetti di utilità collettiva. “Bacoli – ha detto il sindaco Josi Gerardo Della Ragione – è un Comune in dissesto, come sono in dissesto tanti altri Comuni della Campania. Da un anno abbiamo coinvolto oltre cento percettori di reddito di cittadinanza per i Puc. Ci danno una mano per la biblioteca comunale, l’archivio, l’ufficio protocollo, l’ufficio anagrafe, sono presenti sul territorio per curare il verde urbano”. “Senza di loro – ha raccontato il primo cittadino – dovremmo chiudere bottega. Questa misura ci consente non solo di dare dignità ai lavoratori, ma sono gli stessi lavoratori a voler essere presenti più delle otto ore settimanali previste. È motivo di grande orgoglio per loro, perché si sentono parte di una squadra e sono al servizio della città. Come Anci stiamo aiutando tanti sindaci ad attivarsi per i Puc, che ci aiutano molto anche per la mancata possibilità di poter assumere e fare turn over”. Che occorra rafforzare il reddito di cittadinanza “non lo dicono più solo il Movimento 5 Stelle o il governo Conte bis – ha sottolineato ancora Ciarambino -, ma la Commissione europea. Nelle ultime raccomandazioni all’Italia per la redazione dei progetti del Recovery plan la Commissione ci dice che il reddito di cittadinanza va potenziato e questo sarà uno degli elementi di valutazione favorevole rispetto ai progetti che l’Italia presenterà per avere i 209 miliardi del Recovery fund. Il reddito di cittadinanza sta diventando un pilastro delle politiche sociali e delle politiche attive del lavoro dell’Italia”.


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