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Maxi murale per Valerio Verbano: 41 anni dopo il Tufello non dimentica

Il giovane militante di Autonomia Operaia venne freddato con un colpo di arma da fuoco, aveva 19 anni. Nonostante le lunghe e ripetute indagini e la rivendicazione dai parte del movimento fascista dei Nar, l'omicidio è ancora senza un colpevole

Pubblicato:22-02-2021 14:08
Ultimo aggiornamento:22-02-2021 14:19

valerio verbano jorit
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ROMA – ‘Valerio’, un nome con sopra un volto. Non uno qualsiasi per il III Municipio e per Roma. I due occhi grandi, il sorriso appena accennato e il viso di Valerio Verbano, a 41 anni dalla sua morte, da oggi illuminano un grande murale sulla facciata dell’Istituto professionale ‘Federico Cesi’, in via delle Isole Curzolane. L’opera è firmata dal noto street artist napoletano Jorit, che lo ha raffigurato con alcune strisce rosse sulle guance, come un ‘indigeno’ pronto alla battaglia.

L’idea nata un anno fa, ha subito rallentamenti a causa del covid, poi il rush finale degli ultimi giorni e oggi l’inaugurazione ufficiale. Presenti, oltre l’autore, anche il vicepresidente del III Municipio, Stefano Sampaolo, l’assessore alla cultura del III Municipio, Christian Raimo, la consigliera regionale del Pd Marta Leonori che ha ricordato come anche la Regione abbia contribuito all’ultimazione del graffito.

Valerio Verbano venne ucciso nella sua casa di via Monte Bianco il 22 febbraio 1980. Attivista militante, appartenente all’area di Autonomia Operaia, venne freddato con un colpo di arma da fuoco in un agguato da tre uomini armati che si erano introdotti a volto coperto nella sua casa, e avevano immobilizzato i genitori del 19enne aspettando il suo rientro.
Nonostante le lunghe e ripetute indagini e la rivendicazione dai parte del movimento fascista dei Nar (Nuclei armati rivoluzionari), al momento l’omicidio resta senza un colpevole. Durante l’inaugurazione un pensiero è sfato rivolto anche a Carla, la mamma di Valerio Verbano, scomparsa nel 2012, impegnata per tutta la vita a chiedere giustizia per l’uccisione del figlio.


valerio verbano jorit

“L’importante – ha detto Leonori – è che ci sia un messaggio che trasmette valori integrati nel quartiere. Poter fare cose con il Municipio è stato davvero un piacere. Aver potuto contribuire a costruire questa opera penso che sia un valore aggiunto anche per la Regione”.

“Grazie a Jorit e a tutti quelli che hanno avuto questo sogno e che si sono impegnati. Si crea così una piccola geografia antifascista in questo territorio, che sono le pietre d’inciampo, il monumento al giudice Amato, c’è via Monte Bianco e oggi anche questo”, ha commentato il vicepresidente del III Municipio, Stefano Sampaolo, che ha aggiunto: “Veder procedere questa opera, è stato emozionante. Quello che spero è che ognuno di noi continui ad emozionarsi e continui a riflettere. Spero che gli studenti dei licei passando qui, possano interrogarsi su chi era Valerio Verbano. Quello che può essere utile è che queata memoria non sia qualcosa di retorico ma qualcosa che entra nella nostra vita quotidiana”.
L’autore del maxi graffito, Jorit, ha commentato: “Quello che mi ha colpito durante la realizzazione è il senso molto forte di comunità che c’è qui. Un quartiere vivo e non un dormitorio. Lascio un pezzo di cuore qui su questo muro“.

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