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Marzetti: “Non usare le scuole come seggi elettorali”

Per il Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza della Regione Lazio occorre trovare delle strutture alternative in vista delle prossime elezioni amministrative

Pubblicato:22-02-2021 12:02
Ultimo aggiornamento:22-02-2021 15:30
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ROMA – “Chiudere le scuole in vista delle elezioni amministrative, in particolare quelle capitoline, indipendentemente se saranno a giugno o addirittura a ottobre quando si auspica che le lezioni tornino a essere in presenza, metterebbe a rischio la continuità didattica. Rendere i plessi scolastici seggi elettorali inevitabilmente potrebbe rallentare anche la didattica a distanza. Questo non possiamo permettercelo soprattutto dopo un anno così travagliato”. Così Jacopo Marzetti, Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Lazio, raggiunto dall’agenzia Dire.

MARZETTI: “SI POTREBBERO UTILIZZARE GLI SPAZI PUBBLICI”

“Interrompere le attività didattiche- prosegue il Garante- comporterebbe, infatti, la chiusura di almeno tre giorni tra procedure elettorali e sanificazione. In vista delle operazioni di voto, in questo caso il riferimento particolare è alle elezioni amministrative romane ma il discorso va esteso a tutti gli appuntamenti elettorali, occorre, dunque, trovare delle strutture alternative. Si potrebbero utilizzare gli spazi pubblici del territorio senza sacrificare le scuole”. “Le parole del premier Draghi sul tema del prolungamento dell’anno scolastico fino a giugno e in generale sull’istruzione, indipendentemente dal merito sul quale ho avanzato delle proposte, sono state fondamentali perché rendono la scuola protagonista dell’agenda politica. Seguendo quest’ottica, infatti, sarebbe inopportuno non dare continuità scolastica ai ragazzi a causa di un appuntamento elettorale”, aggiunge. “Ritengo, infine, che la prassi di usare le scuole come seggi debba essere eliminata non solo in questa tornata elettorale ma a livello generale. I plessi scolastici devono essere utilizzati esclusivamente come luoghi di formazione e come spazi in grado di garantire ai ragazzi lo svolgimento delle loro attività”, conclude Marzetti.


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