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Toscana, Giani: “Il vaccino copre per nove mesi. Servono più dosi”

Il governatore rilancia l'idea di una filiera produttiva in regione: "È un mercato che conviene strutturare nel nostro Paese, vista la necessità di rifornirci che avremo nei prossimi anni"

Pubblicato:22-02-2021 11:50
Ultimo aggiornamento:22-02-2021 14:11

eugenio giani
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FIRENZE – Sulla produzione locale di vaccini contro il Coronavirus il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ci crede. E, dopo aver lanciato nei giorni scorsi l’idea di una filiera produttiva in Toscana, oggi intervenendo su Rainews24 ammette che la questione potrebbe avere senso in un’ottica di lungo periodo. “Fra la gente- afferma il governatore- si ha la percezione che il vaccino sia una volta e questo basterà per sempre. Non è così. Vediamo che ritorna positivo chi aveva una vaccinazione spontanea e individuale perché aveva avuto il Covid a marzo, aprile dell’anno scorso nella prima ondata. Cosa significa? Che il vaccino ha una durata di 8-9 mesi“. Di conseguenza, sottolinea il presidente della Regione, “già ora avremmo bisogno di 120 milioni di dosi di vaccino, perché siamo 60 milioni, ma nei prossimi anni” l’Italia avrà necessità di rifornirsi di un numero altrettanto rilevante di dosi. “Quindi- sostiene- è un mercato che conviene poter strutturare all’interno del nostro Paese. Ci vantiamo sempre dell’eccellenza delle imprese farmaceutiche, ma se sono un’eccellenza è possibile che non riescano a produrre vaccini impostando la produzione a due-tre anni?”.

“IL VERO PROBLEMA SONO LE FORNITURE DI VACCINI, DRAGHI INTERCEDA”

“Forse a livello nazionale non ce ne rendiamo conto, ma noi i luoghi anche meno fatiscenti delle tende e delle strutture precarie li abbiamo già trovati. Ho 310 luoghi su 273 comuni della Toscana assolutamente disponibili. Abbiamo trovato anche l’equilibrio nell’organizzazione. Il problema è il numero dei vaccini, quindi ce li devono mandare. Il vero salto di qualità che mi aspetto da Draghi è che con la sua autorevolezza possa parlare in Europa e farci arrivare vaccini”. Lo dichiara, nel corso di un intervento su Rainews24, il presidente della Regione, Eugenio Giani, in merito all’emergenza Coronavirus. “Sono d’accordo- precisa- con chi dice che sull’acquisto delle forniture non devono operare le Regioni, lo dice l’articolo 5 della Costituzione che l’Italia è una repubblica una e indivisibile”. Questo tuttavia ad avviso del governatore non deve far passare in secondo piano la priorità numero uno nella lotta alla pandemia: “Parliamo molto delle restrizioni- ricorda- ma la vera sfida è il grido vaccini, vaccini, vaccini. È abbastanza frustrante andare come ho fatto io nei vari luoghi dove somministriamo e sentirmi dire dai medici: oggi facciamo 1.000 vaccinazioni al giorno, ad esempio al Mandela forum a Firenze, ma con l’organizzazione che ci siamo dati ne potremmo somministrare anche 3-4 mila”.

“PENSO A DELLE ZONE ROSSE LOCALIZZATE”

“Oggi sarò a Roma, concorderò un po’ la questione col ministero. Penso a delle zone rosse localizzate dove si sta creando, secondo la lettura genomica, chiaramente una maggiore presenza delle varianti”. È quanto fa sapere il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, intervenendo su Rainews24, parlando dell’emergenza Coronavirus. Il governatore assolve la riapertura delle scuole dall’aumento dei contagi a livello regionale: “Non abbiamo assolutamente risentito- precisa- di un aumento particolarmente più alto perché erano aperte. Su questa grande incidenza ci credo relativamente. Sulle varianti è un altro ragionamento. Sono partite un po’ al confine con l’Umbria, tanto che ho dovuto mettere Chiusi in zona rossa per una settimana e devo dire che ha funzionato”.


“SICURAMENTE SONO PREOCCUPATO: I CASI SONO RADDOPPIATI DA GENNAIO”

“Sicuramente sono preoccupato. Abbiamo vissuto cinque settimane in zona gialla a gennaio con 500 contagi al giorno in media, ormai da 5 giorni siamo alle soglie dei mille. Quindi da gennaio a febbraio è sostanzialmente raddoppiato il livello dei contagi“. Lo dichiara Eugenio Giani, in merito al balzo del tasso dei positivi al Covid a livello regionale.

“Stasera sarò a Roma- riferisce il presidente della Regione- perché avevo già previsto con il ministro Speranza un confronto su tanti aspetti che riguardano appunto il modo di affrontare la pandemia. Questo sarà uno degli aspetti su cui vedere come operare, perché la curva dei contagi possa stabilizzarsi o regredire”. Giani in ogni caso precisa: “Certo non è quello che abbiamo visto nei mesi di ottobre, novembre quando la curva passò da una media di 2.500 contagiati alla settimana a 16.700. In questo caso siamo passati da 2.500 ai 5.700 casi dell’ultima settimana, ma quando vedo il trend in crescita mi preoccupo sempre e cerco di capire come prevenire un’ulteriore salita”.

“FRANCESCHINI HA RAGIONE: RIAPRIRE CINEMA E TEATRI”

Sull’idea di riaprire in maniera prioritaria cinema e teatri “ha ragione Franceschini. Tutto sta nel come riaprire. Se noi creiamo dei grandi distanziamenti e quindi delle condizioni che possono essere di sicurezza, possono essere inseriti, come musei e mostre, fra i luoghi da riaprire in zona gialla”. È quanto sostiene, intervenendo su Rainews24, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, in merito alla proposta lanciata oggi dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, di aprire una riflessione sul tema. “Oggi- aggiunge il governatore- in qualsiasi delle tre zone cinema e teatri sono vocati sempre alla chiusura e onestamente non lo ritengo giusto“.

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